Nel recente convegno, tenutosi a Roma, lo scorso 23 ottobre, dal titolo “Mondializzazione, confini, identità (https://amoreeliberta.blogspot.com/2024/10/mondializzazione-confini-identita-un.html), organizzato dal prof. Giancarlo Elia Valori, Presidente della Fondazione di Studi Internazionali e Geopolitica, gran parte dei relatori ha convenuto nella necessità di creare un tavolo di confronto/organismo (pensiamo a quanto affermato dal Dr. Marco Tronchetti Provera), capace di regolare l’attuale situazione internazionale, preda di conflitti e capace, altresì, di governare l’avvento delle nuove tecnologie (Intelligenza Artificiale in primis), anche per evitare la perdita di posti di lavoro.
Un organismo che dovrebbe ricevere una “spinta che viene dal basso”, come affermato dal prof. Paolo Savona e che potrebbe lavorare in sinergia con i BRICS, che il prof. Oliviero Diliberto ha affermato essere un gruppo che sembra tentare di riequilibrare il mondo, aldilà di un ONU in “crisi verticale”.
Potrebbe essere interessante la creazione, in tal senso, come propone il prof. Giancarlo Elia Valori, di un tavolo/organismo di confronto europeo fondato sullo studio e l’applicazione delle prospettive dei BRICS.
Prospettive fondate su pace, sicurezza, sviluppo, cooperazione, prosperità, modernizzazione e collaborazione con un Sud del mondo in crescita e che rappresenta il futuro di un Pianeta che non può più essere governato da un unilateralismo protezionista, sanzionatorio e omologato alle vecchie logiche della Guerra Fredda.
Un tavolo di confronto europeo, in tal senso, potrebbe aprire spiragli a uno scenario in grado non solo di riequilibrare l’attuale situazione internazionale, ma anche di aprire a nuove prospettive, per un’Europa che politicamente si è chiusa in sé stessa e che rischia, ancora una volta, di rimanere passiva spettatrice delle vecchie logiche dei blocchi contrapposti.
Le nuove tecnologie, Intelligenza Artificiale in primis, ci obbligano, pragmaticamente, a costruire un mondo sempre più interconnesso e fondato sulla fiducia reciproca e sulla collaborazione.
Governare le nuove tecnologie, oggi, significa anche evitare che queste cadano nelle mani sbagliate o che vengano utilizzare a detrimento della comunità internazionale. O che, addirittura, finiscano per sostituire in toto l’intelligenza umana, già messa a repentaglio da una formazione scolastica sempre più omologata e scadente.
E’ molto interessante, in tal senso, il monito del prof. Geoffrey Hinton, recente Premio Nobel per la Fisica, il quale ha ravvisato i “troppi pericoli” inerenti all’Intelligenza Artificiale. Primo fra tutti i rischi che l’IA diventi “più intelligente di noi”.
Ipotesi al momento remota, ma che potrebbe non essere così remota in un prossimo futuro.
Un mondo alla deriva, sempre più diviso, preda di conflitti, incomprensioni, sfiducia, imbarbarimento culturale e morale, come quello che oggi appare, non può che essere un mondo meno sicuro e, soprattutto, un mondo in cui le tecnologie potrebbero – se non governate – essere più un pericolo che un vantaggio.
Un tavolo di confronto europeo, in tal senso, privo di pregiudizi e preconcetti, che guardi alle prospettive modernizzatrici del BRICS, che ormai rappresentano il 42% della popolazione mondiale e il 37% del PIL globale, sarebbe quanto di più auspicabile e necessario.
Un tavolo aperto a capi di Stato e di governo; intellettuali; società civile; professionisti e analisti, sia geopolitici che delle nuove tecnologie; rappresentanti di ogni fede.
Lontani sono i tempi del Concilio Vaticano II, avviato da Papa Giovanni XXIII. Ma le prospettive e le aspettative potrebbero essere le medesime e lo si può dire anche laicamente parlando.
In tempi di divisione e burrasca, di nuove Guerre Fredde, la ricerca dell’apertura e della modernizzazione, potrebbe essere ancora una volta la via maestra per seminare per la nascita di un futuro differente.
Luca Bagatin