Il nuovo libro nero della Magistratura di Zurlo a Lodi Liberale

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Nella 284esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Il nuovo libro nero della Magistratura” insieme a Stefano Zurlo (Giornalista), Francesco Petrelli (Presidente dell’Unione delle Camere Penali), Anna Maria Bernardini De Pace (Avvocato) e Guido Salvini (Ex Magistrato) edito da Baldini + Castoldi.

Il presidente dell’associazione Lodi Liberale, Lorenzo Maggi ha introdotto la serata spiegando le attività della sua associazione e ringraziando gli ospiti e i relatori intervenuti in presenza all’assise. Il libro presentato è una sorta di recap delle precedenti edizioni, dunque sono ormai tre i libri presentati. Con questo libro l’autore si colloca tra coloro che si sono occupati di più dell’argomento, in modo giornalistico e critico.

“Lodi Liberale compie 11 anni di vita – ha detto Maggi – ed è nata per diffondere le idee liberali in tutti gli ambiti, con programmazione variegata e costante. Continua da anni la collaborazione con l’Ordine degli Avvocati per avere i crediti formativi e toccare le tematiche della giustizia in vari ambiti e in vari aspetti. Il nuovo libro nero della magistratura è presentato davanti a un tavolo di relatori illustri. Questo libro contiene fatti e aberrazioni di comportamenti e sentenze disciplinari del CSM.”

“Leggendo questo libro ci si indigna, ma non è una generalizzazione del comportamento dei Magistrati, poiché molti magistrati hanno una condotta specchiata e sono ligi al dovere.”

“Ogni giorno si aggiungeva una storia. Si parla di persone che hanno potere di dare pene, ammende, di rimuovere delle persone dalla Magistratura, passando per tutti i gradi possibili del giudizio.” L’autore ha raccontato come le vicende delle vite private e lavorative dei Magistrati si incastrino in comportamenti particolari, che spesso terminano nel nascondere.

Il giornalista Stefano Zurlo ha raccolto quindi delle storie private di persone, che però ricoprono il ruolo di Magistrato: sono fatti che sono realmente accaduti. “In questo libro si parla anche di magistrati che usano stupefacenti, che hanno esercitato la professione nel mentre. I controlli periodici che sono fatti ogni 4 anni per vedere le capacità professionali, non fanno emergere niente? In piccolo in questo libro trovate la Commedia umana.”

“Il libro cè composto da molte storie che non si comprendono facilmente, ma che sono accadute a prescindere dalla questione politica.” I casi insomma sono molto interessanti e il libro merita di essere letto perché fa capire come in molti casi la Magistratura abbia creato dei problemi, porta a tenere sempre alto il livello di guardia e di attenzione verso i fatti che accadono intorno a noi.

“Anche le condanne recenti, che non sono incluse in questo libro, fa riflettere su quello che in passato non si poteva nemmeno osare di pensare.”

“Un libro che ha colmato un vuoto, perché nessuno si era mai occupato di un aspetto che le cronache del paese invece trattano in modo fitto: una vera e propria sonda calata all’interno di un fenomeno che non ci è sconosciuto. Ciascuno di noi, qualsiasi sia la professione che svolge, medico, avvocato, giornalista, fa i conti con la giustizia disciplinare.” Francesco Petrelli ha quindi valutato come siamo sottoposti a una giustizia disciplinare che è quella del controllo sociale, oltre che quella della professione, il nostro agire è inevitabilmente giudicato, per la Magistratura tutto questo funziona in un modo diverso.

“In questa galleria che l’autore definiva piuttosto vicina ai personaggi di Alberto Sordi o di Carlo Verdone, c’è un campionario antropologico che ci insegna una cosa fondamentale: che i Magistrati ci somigliano, sono uomini come tutti noi, sebbene esista una parte di magistratura che ha maturato nel tempo l’idea di essere portatrice di valori superiori rispetto alla media del paese che governa sotto il profilo giudiziario, e non solo.”

“Il 95% delle segnalazioni cade nel nulla e del rimanente solo una su cinque porta a una punizione o condanna.”

Il giornalista Stefano Zurlo ha spiegato anche come egli si sia occupato anche di ingiuste detenzioni e di errori giudiziari. L’obiettivo di questi libri è di mettere nero su bianco i fatti che accadono, in modo che la Magistratura sana possa dissociarsi e non rischi di essere travolta dagli scandali.

“Leggere il libro di Zurlo – ha detto Anna Maria Bernardini de Pace – mi ha fatto malissimo, ogni giorno nel mio lavoro vedo che il Giudice è contaminato da pregiudizi e questo è il contrario di quello che deve essere la Magistratura. Le storie che ci racconta Stefano sono agghiaccianti.”

“Ora sono in pensione e posso essere esplicito in quello che dico, perché non riceverò più sanzioni disciplinari – ha detto Guido Salvini, Magistrato in pensione – e solo in alcuni casi ci sono episodi di Magistrati che hanno delle sanzioni e non sono anonimi; il cittadino comune, al contrario, finisce molto più facilmente sui giornali e questo è lesivo per la disuguaglianza del trattamento.”

“Se si dovesse pagare il danno erariale sarebbe da far pagare per anni” caso per caso sono stati discussi alcuni degli episodi più segnanti della storia italiana della Magistratura contemporanea.

Martina Cecco

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