LUNEDÌ 8 APRILE, nella 262esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “La scuola dei talenti“, pubblicato da Edizioni Piemme, insieme a Giuseppe Valditara (Ministro dell’Istruzione e del Merito), Roberto Ricci (Presidente dell’INVALSI), Giusy Moroni (Dirigente Scolastico del Liceo “Gandini-Verri” di Lodi) e Lorenzo Rinaldi (Direttore de Il Cittadino).
“Un libro che è scritto da un autore che non è nuovo a Lodi Liberale, che abbiamo già ospitato in passato. Gli ospiti della serata parleranno di scuola, di istruzione, del sistema scolastico italiano. Visto che si parla di scuole è ospite della serata anche una dirigente di un importante istituto scolastico lodigiano e il direttore del quotidiano locale. Questo è un bel libro ricco, denso, accessibile e a tutti, ma non semplice. Parte dall’esperienza del Ministro Valditara e che sostanzialmente mette in risalto tutta una serie di episodi politico accademici dove emergono le problematiche del sistema scuola.” Il presidente Lorenzo Maggi si è soffermato sulla libertà di scelta scolastica e sulla valorizzazione di insegnanti, professori e sistema, analizzando tutte le problematiche economiche, sociali, geografiche e politiche specialmente dal punto di vista della qualità e soffermandosi sulla dispersione scolastica.
«Sono profondamente convinto che ogni giovane è come una lucerna ricca di olio che attende solo il fuoco per accendersi. E la scuola costituzionale, la scuola dei talenti, deve essere il fuoco». Giuseppe Valditara, attuale ministro dell’Istruzione e del Merito, riflette sul ruolo della scuola nella società di oggi e su quelli che dovrebbero essere gli obiettivi fondamentali di un’istituzione che guarda al futuro consapevole delle nostre radici storiche e culturali. Persona, Costituzione, libertà, talento, sapere, autorevolezza, merito, rispetto, impegno, responsabilità, lavoro sono le parole chiave su cui deve poggiare la scuola, i cardini di uno sforzo educativo collettivo e di una didattica nuova. La scuola deve saper svolgere certamente un’azione maieutica, con al centro lo studente, le sue inclinazioni e passioni, affinché possa costruirsi come persona nella comunità, e allo stesso tempo ribadire l’autorevolezza dell’insegnante e la sua funzione pedagogica. Con un’analisi molto attenta dei dati a disposizione, il ministro analizza le virtù della scuola italiana, ma anche le molte criticità, i problemi legati alla dispersione scolastica, al perduto prestigio sociale ed economico del corpo docente, evidenziando le riforme attuate e quelle future. Un libro necessario e utile per tutti, docenti, studenti, cittadini, perché la scuola dà un futuro ai nostri giovani, forza e prosperità al nostro Paese.
PORTARE TUTTI A UN TRAGUARDO
“Cominciare con una riflessione sui dati è importante, perché nei dati rintracciamo la complessità del fenomeno – ha detto Ricci – perché la serietà e la profondità non la si trova solamente nel dato, ma aiuta a cercare la via per una riflessione. Molto probabilmente il Ministro non è a conoscenza che la proposta di Valditara è in linea con quello che sta attualmente facendo l’Unione Europea, che inizia a porre insieme il tema della valorizzazione dei talenti e l’inclusione come due facce della stessa medaglia. I dati ci mostrano che, quando parliamo di inclusione e di portare tutti a determinati traguardi, portiamo tutti al massimo dei traguardi che possono raggiungere.”
TEMI DIFFICILI MA UTILI
“Nel libro troviamo dei temi molto difficili, ma è molto convincente perché i dati servono per mettere in evidenza quello che all’occhio sfugge ed è difficilmente visibile.” Il Presidente INVALSI ha fatto riferimento in particolare ai divari territoriali.
UN FINANZIAMENTO COSPICUO CHE NON SI RIESCE A USARE BENE
“Un po’ tutta la questione attualmente presenta aspetti di forte contraddizione rispetto agli obiettivi del piano Scuola 4.0. Attualmente con il PNRR gli aspetti attuativi stanno soffocando le scuole e il recupero post covid non si prospetta come una possibilità di rinnovamento, ma come un momento di stop.” La dott.ssa Moroni ha messo in evidenza che attualmente la scuola non riesce a trovare la combinazione giusta per le soluzioni.
“La questione dei divari territoriali non viene affrontata nonostante i finanziamenti non possano essere usati con uno scopo collegiale. Le scuole aggiungono momenti di recupero pomeridiano e fanno interventi che, in alcuni casi sono positivi, in altri non si sa. Chi beneficia di queste azioni sono gli studenti che stanno frequentando questo anno scolastico.” Moroni ha messo in evidenza che i soldi non consentono di costruire interventi durativi nel tempo. I finanziamenti non producono alcun miglioramento strutturale.
LA SCUOLA CENTRA GLI OBIETTIVI?
Il direttore Rinaldi ha rilanciato la questione dei docenti, sottolineando che tra i diversi istituti vi sono notevoli differenze, ma che mediamente i territori del nord, della Lombardia, sono virtuosi, molto più che non laddove la classe dirigente del paese tende a non considerare le carenze come un problema.
Le scuole secondo il direttore Rinaldi attualmente vivono fortissimo l’impatto del bullismo, della persecuzione e del cyberbullismo, non come gesti del momento, ma come azioni sistematiche di certi gruppi. La scuola non è preparata adeguatamente. Lo stesso schema di inadeguatezza si ripete laddove si toccano le problematiche delle difficoltà, delle disabilità e delle problematiche dei ragazzi.
“Alcuni fatti di cronaca dimostrano che la scuola resta il primo e più importante fronte di integrazione, che le classi e gli istituti crescono e che molte persone si insediano in agglomerati urbani moderni. Le scuole sono il fronte pioniere dell’integrazione.”
Un ulteriore punto è stato quello del web e delle risorse digitali: se la scuola oggi è ancora un ascensore sociale oppure no. I ragazzini approcciano la scuola come un passaggio, ma non lo vivono come un ascensore sociale. Le scuole sono l’elemento di riscatto e di crescita, particolarmente per i genitori che sono migranti, che la vivono con grande responsabilità.
Il presidente Lorenzo Maggi ha mandato in onda, durante la serata, il contributo di Suor Alfieri, come punto di partenza di riflessione per il Ministro Valditara.
“L’impostazione culturale è notevolmente cambiata, per la prima volta si parla di dare autorevolezza fattuale agli insegnanti e ai docenti.” Il Ministro Valditara ha sottolineato che la nostra scuola parte dalla questione economica, parte dalla valutazione economica e dalla valorizzazione dei contratti. Il potere di acquisto degli insegnanti italiani era un fanalino di coda. Nel giro di un anno e mezzo sono stati coperti i problemi contrattuali e i finanziamenti per le scuole che chiedevano aiuto. Non è poco quello che è stato fatto in un solo anno.
Martina Cecco