Mary Wollstonecraft fu scoperta e lanciata, in primis, dalla stampa americana

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Eileen Hunt Botting, accademica presso l’Università di Notre Dame, nel Dipartimento di Scienze politiche, ha presentato recentemente una riedizione di un saggio, datato 2013, in cui trattava dell’argomento del proto femminismo in Mary Wollstonecraft.
Secondo la studiosa, tra il 1800 e il 1869, negli Stati Uniti, la filosofa avrebbe incontrato un maggiore apprezzamento che non in madrepatria o in Francia.

L’analisi dell’impatto della figura di Wollstonecraft sulle Accademie e sulla pubblica opinione, è stata fatta attraverso la lettura delle pubblicazioni periodiche, giornali e riviste, che trattavano di argomenti filosofici e politici.

Infatti è in quell’ambito, della cultura politica, che la filosofa ha riscosso un enorme successo, proprio partendo dall’America, dove la questione del femminismo era molto sentita.

Vi sono numerose testimonianze e attestazioni, scrive Botting, che riportano la stima verso la Wollstonecraft, maggiormente in USA che non in EN.

La seconda città in cui “A Vindication of the Rights of Woman” è stato pubblicato è Boston, a Philadelphia viene riedito immediatamente ancora a fine ‘700, viene recensito subito e ha un grande pubblico.

La studiosa imputa principalmente alla cultura politica anti giacobina e al problema legato alla Rivoluzione francese, che incontra nel Regno Unito una forte contestazione, la causa della emarginazione della scrittrice.

Le “Memories” pubblicate da William Godwin avrebbero semplicemente incrinato sul personale una visione già di per sé sospetta, in questo modo compromettendo dal punto di vista della persona i problemi annessi al successo o meno delle sue opere. In particolare sarebbe il problema della prole concepita fuori dal matrimonio e della vita sessuale disinvolta a creare nel pubblico maggiore ostilità, in un certo pubblico, naturalmente.

Tuttavia, negli Stati Uniti, a partire dall’800, inizia a svilupparsi un pensiero libero, che confiurà in quel che viene definito Jeffersoniano, che – secondo lae ricerche di Botting – sarebbe in linea con la ricerca di diritti e di emancipazione attiva corrispondente a quei diritti che la Wollstonecraft, in anticipo di un secolo, rivendicava nel continente.

Uno dei maggiori ostacoli, tuttavia, rimaneva l’analfabetismo delle masse, che non avevano accesso alle opere di scrittori e filosofi, per cui sono ancora i circoli libertari, liberali e in parte le accademie americane a fare da trampolino di lancio alle opere politiche e filosofiche, che sono lette certamente dalla nicchia degli studiosi, ma che non arrivano al popolo e alla classe medio bassa.

Il problema si complica in seguito alla Rivoluzione Francese per via delle dinamiche politiche tra Francia, Regno Unito e Stati Uniti e nel suo saggio, intitolato MAKING AN AMERICAN FEMINIST ICON: MARY WOLLSTONECRAFT’S RECEPTION IN US NEWSPAPERS, 1800–1869, la ricercatrice Eileen Hunt Botting spiega bene, passo passo, i motivi che hanno condotto la Wollstonecraft a un parziale oblio e a una parziale damnatio memoriae, fino a quando il suo pensiero non è tornato ad essere rivalutato come moderno e funzionale alla battaglia per i diritti delle donne.

Foto di copertina: Brooklyn Institute for Social Research, non-profit organization.

Martina Cecco

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