Figura fondamentale del socialismo internazionale e di quello latinoamericano e brasiliano in particolare, Leonel Brizola, classe 1922, il 22 gennaio scorso avrebbe compiuto 102 anni.
Brizola non è personalità molto conosciuta nel nostro Paese, per quanto fu molto amico dell’ex Presidente del Consiglio socialista Bettino Craxi e figura di punta dell’Internazionale Socialista di quegli anni.
Il figlio di Craxi, Vittorio, detto Bobo, ricordò, in un post su Facebook del 2016, il Brizola del 1989, quando la sinistra brasiliana si riunì per la prima volta attorno alla candidatura dell’attuale Presidente socialista Lula da Silva. Il Vice di Lula era proprio Leonel Brizola, che lo sostenne al secondo turno.
Bobo Craxi ricordò come la candidatura di Lula fu sostenuta da tutti i partiti aderenti all’Internazionale Socialista e in particolare come Brizola abbia suggerito a Lula di richiedere il sostegno dei partiti italiani amici dell’America Latina, in primis del Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi.
Oggi, in un momento storico nel quale il socialismo democratico e libertario è pressoché totalmente assente in Europa, ma ha trionfato nell’America Latina del XXI secolo, sarebbe bene ricordare personalità come Brizola, che richiamano tanto la figura del nostro Giuseppe Garibaldi, quanto quella del già citato Bettino Craxi.
Socialisti autentici; populisti (di sinistra) nel senso positivo e democratico del termine, ovvero personalità provenienti dal popolo che agivano in favore del popolo; riformisti nel senso del promuovere quelle giuste riforme, oltre e contro gli sciocchi ideologismi novecenteschi delle estreme destre e delle estreme sinistre che, non a caso, assieme ai liberal capitalisti, contribuiranno ad affossare il socialismo in Europa e tenteranno sempre di affossarlo anche nell’America Latina dei tempi più recenti.
Leonel de Moura Brizola, da sempre promotore delle nazionalizzazioni dei settori chiave dell’economia e di politiche in favore delle classi più povere della popolazione, entrò in politica guidando l’ala giovanile del Partito Laburista Brasiliano dell’allora Presidente Getulio Vargas.
Nel 1956 fu eletto Sindaco di Porto Alegre e, nel 1958, governatore di Rio Grande do Sul.
Nel 1961 sostenne la candidatura alla presidenza di suo cognato, il laburista Joao Goulart, che purtuttavia fu deposto – nel 1964 – da un golpe militare di destra sostenuto dagli USA e Brizola, che tentò di resistere al golpe, fu esiliato in Uruguay e successivamente, con l’avanzare della dittatura militare in quel Paese, si trasferì in Portogallo, ove divenne amico del leader socialista Mario Soares e entrò in contatto con l’Internazionale Socialista, di cui diverrà Vicepresidente.
Con l’amnistia del 1979 Brizola tornò in Brasile e fondò il Partito Democratico Laburista (PDT), con un programma socialista democratico, cristiano e di sinistra non marxista. La piattaforma politica del PDT fu definita “socialismo moreno”, ovvero una via socialista democratica specificatamente brasiliana e alternativa ad ogni blocco della Guerra Fredda, puntando proprio a un contesto post-Guerra Fredda, oltre i blocchi ideologici contrapposti.
Nel 1983 e nel 1993 fu eletto governatore di Rio de Janeiro, mentre nel 1989 si candidò alle già citate elezioni presidenziali, arrivando terzo con il 16% dei voti, subito dopo Lula, che Brizola sostenne al secondo turno, chiamando a raccolta tutta la sinistra brasiliana, che pur perse contro il candidato democristiano dell’epoca.
Si ricandidò alle presidenziali del 1994, ma ottenne solo il 3% dei consensi. Infine, nel 1998, sostenne la candidatura alle presidenziali di Lula, che pur perse contro il liberale Cardoso.
I suoi programmi politici erano incentrati su aspetti quali la promozione dell’istruzione e della sicurezza pubblica, oltre che la promozione dei servizi pubblici e di politiche abitative dignitose per gli abitanti delle cosiddette “baraccopoli”.
Sebbene la gran parte dell’eredità politica di Brizola oggi sia parte integrante dell’amministrazione socialista di Lula, sostenuta anche dal Partito Democratico Laburista, Brizola fu critico nei confronti di Lula negli Anni 2000 e alle presidenziali del 2002 sostenne il laburista Ciro Gomes.
Brizola morì nel 2004 per attacco cardiaco e, nel dicembre 2015, la Presidente socialista Dilma Rousseff lo inserì nel Libro degli Eroi della patria, ovvero nel registro ufficiale di quei brasiliani deceduti che hanno “offerto la loro vita alla Patria, alla sua difesa e costruzione, con eccezionale impegno ed eroismo”.
Luca Bagatin