Gli Internati Militari Italiani – diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945

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di MIRKO BARAUSSE

Sono passati pochi giorni dal 25 aprile e dalle celebrazioni in memoria dei 65 anni che separano il nostro paese dalla vittoria sul nazifascismo. Come ogni anno nel periodo a ridosso di tale celebrazione si intensificano i dibattiti attorno ai protagonisti della Resistenza Italiana. Ad uno degli attori di questo movimento , gli IMI – Internati Militari Italiani nei lager nazisti, è dedicato il libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri dal titolo “Gli Internati Militari Italiani – diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945”. Il volume edito da Einaudi nel settembre 2009 raccoglie le testimonianze sotto forma di lettere e diari dei combattenti italiani che, dopo l’otto settembre 1943, furono deportati nei lager nazisti e si rifiutarono di aderire alla Reich e alla Repubblica Sociale Italiana. Secondo le cifre fornite dagli autori furono circa 650.000 i militari italiani che dopo la cattura vissero la loro resistenza silenziosa nei campi di prigionia.

Lo status di Internati Militari venne creato dai comandi tedeschi appositamente per gli Italiani al fine di privarli delle tutele proprie dei prigionieri di guerra, rimarcando il significato di alto tradimento intrinseco nel “no” alla collaborazione. La completa attività di raccolta delle testimonianze offre i commenti a caldo dei drammatici momenti che per due lunghi anni scandirono la vita di migliaia di giovani italiani. Dalla speranza dell’armistizio presto trasformata in disorientamento e angoscia, alla dolorosa scelta tra il lager o il combattimento nell’Italia divisa a fianco del vecchio alleato tedesco, alle terribili giornate nei campi, fino alla liberazione e al ritorno in patria. Non mancano contributi di personaggi autorevoli come Giovannino Guareschi e Giuseppe Lazzati che reduci dalla prigionia contribuirono alla costruzione dell’Italia democratica. Per comprendere la cornice storiografica nella quale si inserisce questo libro è da evidenziare il saggio introduttivo di Giorgio Rochat dove lo storico individua nella Resistenza antifascista l’esistenza di quattro diverse componenti ( chiamate “le quattro Resistenze”). Rochat parla di guerra partigiana, di resistenza delle forze armate contro i tedeschi l’otto settembre, di partecipazione delle forze armate nazionali alla campagna alleata in Italia ed infine della resistenza degli IMI nei lager tedeschi.

Il libro non ha intenti rivendicatori ma intende solo far riemergere e collocare nella storia con la “S” maiuscola la memoria spesso dimenticata degli Imi.

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