“L’avvocato dell’atomo. In difesa dell’energia nucleare” a Lodi Liberale

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Nella serata di LUNEDÌ 12 MAGGIO alle ore 21:00 presso la sala Granata, in via Solferino 72 a Lodi, è stato presentato il libro “L’avvocato dell’atomo. In difesa dell’energia nucleare” di Luca Romano insieme a: LUCA ROMANO , Autore del libro, CHICCO TESTA, Presidente di Carbon Credits Consultig, MARCO RICOTTI, Professore di Impianti nucleari presso il Politecnico di Milano, MARCO RIPANI, Dirigente di ricerca dell’istituto  Nazionale di Fisica Nucleare e Vicepresidente dell’Associazione Italiana Nucleare.

Il Presidente di Lodi Liberale ha voluto fortemente ricordare Silvio Berlusconi nel giorno della sua scomparsa, essendo doveroso per chi ha creduto il lui e nella sua rivoluzione liberale, a lui riconoscendo il merito storico di aver costruito un centro destra atlantista, liberista, cristiano.

Lorenzo Maggi ha voluto ricordare che Luca Romano è una star dei social, un divulgatore scientifico dei nostri giorni, che da tempo utilizza i social per intraprendere una battaglia come Avvocato dell’Atomo, difendendo la prospettiva dell’energia nucleare a servizio della popolazione.

“Questo ha svolto un ruolo importante ed ha svolto dei risultati importanti”. Luca Romano ha un grande seguito anche tra i giovani.

Chicco Testa si è collegato alla serata attraverso il video, mentre in sala al tavolo dei relatori sono stati presenti anche Marco Ripani, Vicepresidente dell’Associazione italiana nucleare, dirigente dell’Istituto di Fisica nucleare, e Marco Ricotti, professore al Politecnico di Milano.

LA SCIENZA COSA DICE A RIGUARDO

“Il libro è costituito come una sorta di processo dove sono elencati i diversi atti di accusa e vengono smontati in modo scientifico: la pericolosità dell’atomica, il costo, lo smaltimento, il nucleare come tecnologia vecchia e non necessaria, i rischi di proliferazione militare.” Ovviamente i capi di accusa sono tutti falsi, incluso il fatto che il nucleare non sarebbe adatto all’Italia. Un libro da comprare, leggere, regalare.

 

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“La mia pagina web è nata un po’ per ammazzare il tempo durante il lock down, ma questo mi ha dato soddisfazione e diventare il divulgatore scientifico è diventato il mio lavoro. Su internet c’è una diffusione parallela di questo lavoro, a parte Piero Angela però non si riscontrano tutti questi divulgatori scientifici. Il lavoro del divulgatore va fatto da coloro che fanno quel lavoro lì, non dai professori universitari, che portano avanti la scienza, non da persone che parlano della letteratura traducendola in modo semplificato.” Luca Romano ha spiegato come l’opera di potabilità delle fonti scientifiche è svolto raramente, in Italia, per questo le persone sono molto più ignoranti rispetto che in altre nazioni, dove ci sono  molti divulgatori scientifici, in grado di spiegare bene le cose.

DEL NUCLEARE NON SE NE SA NULLA

Luca Romano ha messo in luce che, molto spesso, in Italia, le leggi sono state fatte senza tener conto delle leggi scientifiche, per cui le leggi sono state per forza di cose fallaci. Se cercate centrale nucleare, in Google, non troverete mai delle fotografie vere, perché c’è una ignoranza immensa. In compenso se cercate immagini relative a altri fatti, difficilmente li troverete veri e propri. Secondo l’autore anche lo stesso Google dunque avrebbe avuto scarsa attenzione nel verificare le notizie e le immagini, infatti la maggior parte delle informazioni che si trovano sono da segnalare, perché sono indicizzazioni errate.

LA QUESTIONE SANITARIA IN UCRAINA

“La diga che è crollata in Ucraina è un disastro, non si tratta di un fatto che non sia sotto gli occhi di tutti, però tutti pensano sempre alla centrale nucleare, non pensano che invece le dighe sono legate al recupero dell’acqua per produrre energia elettrica o altro, nessuno però lo mette in luce. Se una centrale nucleare in Ucraina dovesse rilasciare sostanze nel circondario, dobbiamo vedere le cose come stanno: si tratta di un territorio dove la gente intorno muore, per le bombe, non per la centrale nucleare. Per qualche motivo pare che solo colpire la centrale in Ucraina sia un disastro, ma il disastro è già in atto. Questo è dovuto alla concezione che si ha del nucleare, che è sbagliata.”

TANTISSIMA ENERGIA SENZA FINE CHE COSTEREBBE MENO DI ALTRE

Il giornalista Chicco Testa è intervenuto con un messaggio molto importante; da una parte ha ricordato che l’energia è una fonte potentissima, continua, 24 ore su 24, che è l’unica in grado di concorrere alla decarbonizzazione e a diminuire l’utilizzo di gas e di petrolio. Questa è una certezza da cui non si può prescindere, altrimenti parliamo di aria fritta. Dopo di che tutte le energie rinnovabili sono energie che possono andare benissimo, quando non ci sono limitazioni: se non piove è difficile utilizzare l’idroelettrico, se non ci sono fonti luminose solari, idem. Invece, l’energia nucleare, c’è sempre e non ci sono altri tipi esistenti di energia che siano migliori.

“Le emissioni di CO2 non sono mai diminuite di fronte alle rinnovabili, tranne con il lock down, questo perché il fabbisogno energetico continua a crescere in tutto il mondo, ma i 4/5 della crescita è nei paesi in crescita e in via di sviluppo, cioè Asia, Africa, Sud America, che hanno bisogno di energia e la fanno con i combustibili fossili, gas e carbone in primo luogo. Io non sono sempre stato in favore dell’energia nucleare, ho fondato Legambiente e nel 1987 mi schierai contro il nucleare dopo l’incidente di Chernobyl, ma in seguito, dedicandomi allo studio della Teoria DI Gaia, con la sua autoregolazione e il suo mantenimento in equilibrio del pianeta, compresi che ciò che può azzerare la capacità del pianeta di salvarsi e ripararsi, è il gas serra e l’aumento della temperatura. Per fermare questo e il surriscaldamento del pianeta siamo sostanzialmente costretti alla scelta nucleare.”

LA VERITA’ E’ SEMPLICE

“Il mondo ambientalista cerca di andare a rispettare il dogma contro il nucleare e i dogmi non si possono discutere.”

L’intervento di Marco Ricotti è stato incentrato sulla questione della sicurezza e della tecnologia, evidenziando come i reattori che oggi vengono venduti sono quelli di nuova generazione, che non hanno i problemi delle prime generazioni. Entro il 2030, ha detto, come adesso tutti i paesi fanno, ci saranno molti tipi di reattori, di cui moltissimi e piccoli, semplici da fare, costruire e gestire. Insomma, ridurre i tempi e i costi per la costruzione e anche realizzare lavori che siano facili da gestire. I reattori di IV generazione, invece, puntano al raffreddamento con metalli per bruciare lo scorie, dal 2050 invece la V generazion parla di reattori a fusione e non a fissione. Parliamo di una sfida che parte 60 anni fa, che scientificamente e ingegneristicamente parlando, è complessa e non ancora vinta.

Intervenuto quindi il dirigente Marco Ripani si è concentrato maggiormente sulla comunicazione e sul linguaggio che si utilizza quando si parla di nucleare e di rifiuti radioattivi: molte nazioni europee si stanno adoperando in questa direzione e in questa operazione, ma in Italia, per parlare di questa problematica, si parla di “incubo nucleare”, che in Francia invece non è mai stato un problema gestire.

I giornali italiani pubblicano spesso servizi relativamente al nucleare parlandone come se sapessero chi lo sa quali certezze astruse scientifiche, che invece sono spesso delle bufale che non stanno né in cielo né in terra.

Martina Cecco

 

 

 

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