Uno era in sala, nella Sala 2 del cinema Modena di Trento: parliamo di uno dei donatori che hanno consentito, grazie al crowdfunding, di girare questa pellicola autonoma, indipendente, prodotta da diversi attori cinematografici indipendenti, ovvero un gruppo di persone che, attraverso una raccolta di fondi e con il supporto di diversi protagonisti, è riuscito a mettere a segno questo colpaccio, il primo film di Swissploitation!
Heidi come la ricordiamo noi non ha niente a che fare, oppure sì? Questa Heidi è una ragazza che vive con il nonno sulle alpi svizzere, ama Peter il Pastore, che è un africo immigrato in isvizzera e che ha una storia decisamente interessante, visto che finirà in un complotto ordito dal tiranno del formaggio.
In questa isvizzera vi sono due realtà: la PATRIA del tiranno del formaggio e la HEIMAT del Nonno Alpöhi.
In questa lotta tra il male e il bene spunta una nuova personificazione, che risolve il tutto, vi è la MADRE TERRA svizzera, che è impersonata da una donna eterea che combatte con le sue ancille e aiuterà Heidi a rimettersi in pari alla grande con i danni avuti per colpa del biondo giovane viziato, vestito adidas e ciabattine, che governa grazie allo scienziato del formaggio una terra dove i cittadini sono inebetiti da formaggio dipendenza e nei boschi si sono nascosti dei partigiani della heimat.
In questa avventura che ha dei lati sanguinari, ma non violenti, perché talmente trash da essere più videogioco che impressionante horror, volano via 90 minuti dove, proprio nel finale, si rende merito al senso di tutto questo drammatico film punk. Come sono finiti i nazisti? Quali sono i lati nascosti del grande progetto delle SS?
Questa è la storia di una distopia. In Svizzera, l’autoritario magnate del formaggio Meili (Casper van Dien) ha preso il potere e sigilla il paese dal resto del pianeta come un’isola di ricchi e famosi miliardari del formaggio.
Allo stesso tempo, continua a esportare l’immagine della Svizzera come paradiso alpino nel mondo esterno – compresa la storia di Heidi, la bambina che viveva con suo nonno sull’alpe. Ma Heidi (Alice Lucy) non è più una bambina e quando viene rapita dalle brutali truppe governative del regime del formaggio, si difende con tutti i mezzi.
Meglio poi guardare la pellicola e non spoilerare troppo, perché il fascino sta in quello che si scopre, visto che il film è scorrevole e si arricchisce di elementi random che sono interessanti solo se presi uno ad uno e valutati nella loro dimensione etnografica. Altrimenti si parla di un bel film horror che in diversi punti fa ridere perché tocca il trash e il kitsh.
Martina Cecco