Al ballottaggio in Brasile vince Lula, le cui posizioni sono molto lontane da quelle atlantiste. Ha detto infatti a maggio in un’intervista a Time: “La guerra non è la soluzione. Se non provi a evitarla non risolvi le cose. Devi insistere, insistere, insistere”. Lula ha detto che a suo avviso Volodymyr Zelensky “voleva la guerra”. Infatti “se non avesse voluto la guerra, avrebbe negoziato un po’ di più. Questo è tutto. Ho criticato Putin quando ero a Città del Messico [a marzo], dicendo che era un errore invadere. Ma non credo che nessuno stia cercando di contribuire a creare la pace. Le persone stanno stimolando l’odio contro Putin. Questo non risolverà le cose”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di “raggiungere un accordo”.
Fonte: Il Giornale
Il Presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con il leader della sinistra brasiliana vincitore delle elezioni di ieri. “I risultati del voto hanno confermato la volta importante autorità politica. Mi aspetto che attraverso i nostri sforzi comuni, garantiremo l’ulteriore sviluppo di una cooperazione bilaterale costruttiva su tutti i fronti”, ha scritto Putin un telegramma a Lula, il cui testo è stato pubblicato sul sito del Cremlino subito dopo l’annuncio della vittoria di Lula. Il Brasile è un Paese Brics, il gruppo su cui la Russia conta per contrastare l’isolamento.
Fonte: Adnkronos
Leonardo Accardi, sul sito l’occidentale.it, esprime le sue riserve su Lula, leader del gruppo BRICS, alleanza vista con sospetto dalla NATO. Del gruppo BRICS, scrive Accardi, “vale la pena ricordare che ne fanno parte anche Cina, Russia, India e Sudafrica e ha l’obiettivo di superare i Paesi occidentali in termini di prosperità economica, ma anche di creare un nuovo ordine mondiale che soppianti l’Occidente. Non proprio una prospettiva amichevole, nemmeno per i progressisti nostrani”.
Uno degli obiettivi del gruppo BRICS è quello della “dedollerizzazione” del mercato finanziario globale.
Repubblica del 5 maggio scorso riportava queste parole di Lula.
“Putin”, afferma Lula, “non avrebbe dovuto invadere l’Ucraina. Ma non è solo Putin ad essere colpevole. Anche gli Usa e la Ue sono colpevoli. Qual è stato il motivo dell’invasione dell’Ucraina? La richiesta dell’Ucraina di entrare nella Nato? Quindi gli Stati Uniti e l’Europa avrebbero dovuto dire: “L’Ucraina non entrerà a far parte della Nato”. Questo avrebbe risolto il problema”.
Lula ha espresso serie critiche all’Europa sulla crisi Ucraina. Riportiamo sempre da Repubblica.
“Io non penso”, argomenta Lula, “che Usa e Eu abbiano insistito e parlato a lungo con la Russia. Le conversazioni sono state pochissime. Se vuoi la pace, devi avere pazienza. Avrebbero potuto sedersi a un tavolo delle trattative per 10,15, 20 giorni. Anche per un mese di fila, se era necessario. Dovevano cercare una soluzione. Pacifica. Penso che un dialogo funzioni quando viene preso sul serio”.