Nella 185esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Anthony de Jasay “Lo Stato“, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni, insieme a Giacomo Brioni (Dottorando in Filosofia presso l’Università di Pisa), Gustavo Cevolanii (Professore di Logica e Filosofia della Scienza presso la Scuola IMT Alti Studi di Lucca) e Alessandro Vitale (Professore di Geografia Economica e Politica presso l’Università degli Studi di Milano).
Il pensiero liberale è un pensiero controintuitivo che non consente ambiguità, ha detto il Presidente dell’Associazione Lodi Liberale, Lorenzo Maggi, perché consente di avere consapevolezza della varietà del pensiero ed è costruito da molte scuole, a volte convergenti e a volte divergenti: alla base la libertà e la diversità.
“Molti giovani non hanno mai sentito nominare molti autori, altri invece devono riprendere in mano gli autori classici: Lodi Liberale affronta la Scuola austriaca, la Scuola di Chicago, il Liberalismo Classico, i grandi statisti liberali del passato. Stasera presentiamo un bellissimo libro pubblicato da IBL e lo facciamo con tre relatori perfetti per introdurre un autore di non facile approccio”.
Cosa faresti, se fossi tu lo Stato? Comincia così, con questa domanda semplice e sorprendente, uno dei più importanti libri di teoria politica degli ultimi cinquant’anni. Anthony de Jasay, il suo autore, arrivò tardi a occuparsi di filosofia politica, dopo un’intensa vita professionale. Con straordinario rigore analitico, in questo lavoro compie un’operazione apparentemente paradossale e nello stesso tempo fondamentale per comprendere come funzionano le istituzioni politiche della modernità. De Jasay considera lo Stato come una entità che vive di vita propria. In questo modo, contraddicendo solo apparentemente la grande lezione dell’individualismo metodologico, ci porta a ragionare sulle conseguenze delle azioni dello Stato, che sono l’esito dei fini che è plausibile attribuirgli. Esiste, sostiene de Jasay, una logica che è propria dello Stato e che lo conduce a monopolizzare sempre più compiti e attività. A spese della libertà del singolo e della società.
Questi libri editi da IBL sono molto agili e completi, per avere un’idea chiara di vita, pensiero e contenuto dei pensatori che sono presi in esame da questa collana. Dello stesso autore un altro libro da leggere, in tema, è “Scelta, contratto, consenso. Una nuova esposizione del liberalismo”, edito da Rubbettino.
LA CHIAVE DI CASTITA’
“Prescindendo da ogni sovrastruttura generale, della volontà generale, della scelta pubblica, si spiega cosa realmente è e non quello che dovrebbe essere, partendo in qualche modo dallo stato minimo, capitalista, che è quello che un liberale classico dovrebbe tendenzialmente approvare, a partire dai principi lockiani. Da qui, lo Stato, che non è mai stato oggetto di un contratto sociale, ma sopraffazione con giustificazioni da parte di una persona singola, lentamente aumenta di volume, per aumento della spesa pubblica, intervento pubblico, fenomeno della redistribuzione. Nonostante i liberali classici abbiano impegnato azioni per frenarne il potere, secondo questo libro, non sono riusciti.”
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“Dalle relazioni volontarie a soluzione positiva, frutto di accordi e scambi, vantaggiose per definizione, con lo Stato diventano oggetto di comando e di obbedienza, con tutt’altra logica. Fisiologicamente non sono più benefiche ed oggetto di vantaggi. La redistribuzione aumenta di pari passo all’andamento dello Stato e il cittadino obbedisce, perché trova nella repressione, legittimità e presunto consenso, al mito del contratto sociale.” Un percorso ricco, inattaccabile, che cerca di identificare benissimo come lo Stato opera.
All’intervento del Presidente in introduzione sono seguiti i tre interventi dei relatori per approfondire biografia, scelte di ambito, sviluppo del pensiero, sviluppi e analisi del testo e commento.
MC