Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale in Lodi Liberale

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Nella 36esima serata di lunedì 7 novembre 2016 di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Luca Nannipieri “Bellissima Italia. Splendori e miserie del patrimonio artistico nazionale” insieme all’autore, Marco Romano, Lorenzo Maggi e Giuliomaria Montini.

Il patrimonio italiano è di immenso valore, questo libro punta a valorizzare anche quelle città che non sono spesso citate come un luogo di turismo oppure un bene di valore storico, artistico. Tuttavia il patrimonio artistico italiano è pressoché ovunque, anche per un fatto storico.

“I nostri ospiti prestigiosi ci hanno fatto fare un viaggio in luoghi prestigiosi che sono definiti come minori  e che in questo libro sono i protagonisti” Luca Nannipieri ha anche seguito una trasmissione televisiva. Lorenzo Maggi ha messo in luce alcune bellezze della città di Lodi: la piazza del Comune, l’Incoronata (restaurata nel 2021 ndr).

ANNOIA ME, MA PIACE A TE, IL RELATIVO DEI PUNTO DI VISTA

Le realtà associative e locali possono essere coinvolte in maniera sussidiaria ed intelligente per la cura del patrimonio storico ed artistico delle città, come appunto possono essere anche le bellezze atipiche.

Questo libro diventa importante laddove si vuole arrivare a riflettere sulle bellezze che hanno bisogno di intervento nel nostro paese e che non possono attendere l’intervento dello Stato, anche solo per un problema legato alla burocrazia, ai tempi, dal progettista al funzionario al sovrintendente, al direttore e quindi per passare al consiglio: non sono tempi compatibili con le urgenze delle riqualificazioni edili.

VEDIAMO QUELLO CHE RIUSCIAMO A CAPIRE

“SOS patrimonio storico e artistico era una trasmissione messa in onda prima di Unomattina fatta per sensibilizzare a queste situzioni”. Rendeva evidenti le cose evidenti a pochi.

Chiese, abbazie, palazzi affrescati, fontane, piazze, non sono lì a dirci cosa siamo stati, ma che cosa siamo. Guardare, conoscere, scoprire il patrimonio artistico dei luoghi in cui viviamo ci fa comprendere quanto possediamo in bellezza e splendore e quanto stiamo perdendo in violento degrado e cupo disinteresse. Questo libro è un viaggio tra le grandezze, le nefandezze e le ruberie dei luoghi d’arte e di storia italiani di cui siamo chiamati ad essere consapevoli custodi.

L’idea del libro è partita da una puntata iniziata con un luogo di notevole significato artistico, l’Aquila, che nel 2009 era stata colpita dal terremoto, portando in TV la città come era, completamente distrutta con un centro storico fantasma. Basilica di Santa Maria di Collemaggio e San Bernardino sono le due priorità che le persone si sono date all’epoca: prima dei quartieri residenziali e di tutto il resto.

GUERRE, TERREMOTI, TEMPO CHE PASSA

In poco tempo la trasmissione ha raccolto testimonianze e appelli da tutta Italia, tanto da farne oltre 40 puntate. I luoghi terremotati, i luoghi del degrado, i luoghi trascurati, sono emersi grazie alla immediata prontezza dei telespettatori. In pochissimo tempo sono anche emersi i luoghi degradati, in parziale danneggiamento, che stanno crollando, che sono – in generale – abbandonati a se stessi. E’ quanto ha detto l’autore in merito alla presentazione del suo libro.

CHIESE E TEATRI, BASILICHE E STRADE

Secondo Marco Romano “La centralizzazione dello Stato all’epoca in cui sono state costruite le nazioni ha fatto diventare il patrimonio delle singole città un patrimonio pubblico, demotivando le stesse città nel mantenerli visto che non sono più di loro competenza.” Secondo Romano l’origine di tutti i mali sarebbe questa.

Marco Romano ha descritto come la cattedrale di Lodi fosse il centro delle attività umane della città fino all’arrivo di Carlo Borromeo, che ha svuotato la cattedrale dalle attività profane e infine ha dato l’Incoronata in mano e in proprietà alla Chiesa. Diventa molto interessante capire come in poco tempo si possano percepire e vivere in modo diverso i luoghi delle città, a seconda di quello che ci si fa dentro.

UN FATTO DI PERCEZIONE ESTETICA

“Le piazze di tutta Europa sono state valorizzate, ma in automatico le persone sono portate a fare dei paralleli tra le diverse città per definire dei punti di riferimento. Ci sono però delle opere, come il Colosseo, che non sono paragonabili a nulla: vanno fatte di volta delle valutazioni, perché il fascino della decadenza e della rovina non va sottovalutato nel pathos che può trasmettere alla fine, al viaggiatore.” Marco Romano in questo modo ha cercato di spiegare che cosa c’è di più tra architettura e archeologia. Certamente la competenza e lo studio, che consentono di dare dei feed back, che non si riducano al concetto di rudere e di erbaccia, chiaramente. Il viaggiatore visita anche la decadenza, non solo la città e la strada, il monumento, la piazza, il duomo, il museo, ma anche il teatro, le strade antiche, le sequenze che possiamo non immaginare subito come scontate.

MARTINA CECCO

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