Edgardo Sogno, un monarchico per la resistenza e la libertà in Lodi Liberale

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Un libro presentato nel giorno della Festa della liberazione, il 25 aprile del 2022: di Piero Stroppiana “La mia guerra per la libertà. La resistenza azzurra al fianco di Edgardo Sogno”, pubblicato da Giubilei Regnani Editore, insieme Michele Ferraro (Giornalista), Edoardo Pezzoni Mauri (Avvocato) ed Eugenio Capozzi (Professore di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”).

“Il libro è una sorta di autobiografia raccolta dai curatori ospiti della serata, l’autore è stato l’ultimo testimone della Brigata Franchi, morto 3 anni fa a 99 anni”.

“I due curatori del volume hanno costruito una prefazione che aiuta a creare il contesto dei fatti. Lodi Liberale ha ospitato parecchie serate per parlare della Resistenza: dei partigiani – tutti non solo quelli che volevano introdurre il sistema comunistico – ma anche cattolici, liberali, socialisti e questo perché lottavano esclusivamente per la libertà; degli anglo-americani, le truppe alleate che hanno contribuito – col sacrificio di molti giovani – di liberarci dal nazifascismo; gli internati militari, a cui siamo particolarmente legati, militari a cui siamo scientemente legati.”

“Edgardo sono era antifascista, anticomunista, era a capo di una Brigata che ebbe un ruolo importante nel frangente della liberazione del paese. Piergiorgio Stroppiana – ha detto il Vicepresidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi – racconta, attraverso le esperienze dirette di testimoni dei fatti della liberazione, la resistenza nei ricordi di chi l’ha vissuta.”

UNA TARGA PER EDGARDO SOGNO

“Nel 2002 muore Edgardo Sogno, aveva appena scritto il libro Guerra senza bandiera –  ha raccontato l’avvocato Edoardo Pezzoni Mauri – e ho incontrato la vedova per informarla che avremmo affisso una targa sullo stabile che era di loro proprietà, la sua casa. Conoscendo in seguito a questo diversi conoscenti, amici, si crea un gruppo di persone che collaborano all’idea di tenere insieme le memorie di Edgardo Sogno e della resistenza dal punto di vista dei monarchici. Il clima era molto goliardico, nelle riunioni, ma fondamentalmente profondo.” Rimaneva tuttavia ancora il problema di come fare per affiggere la targa sulla casa: raccogliendo il parere dei condomini e il permesso del Comune, viene organizzato il momento della presentazione della targa, in occasione del 25 aprile. E fu in quel contesto, ha detto Mauri, che ci fu una protesta da parte dei partiti politici abituati ad avere una sorta di monopolio sulla questione della liberazione.

“C’erano personaggi importanti, durante l’inaugurazione, nel 2002: fu proprio Piero Stroppiana a decidere di scoprire la targa, nonostante le rimostranze, urlando: non è giusto!” quella targa sta ancora al suo posto.

UN PICCOLO TASSELLO DI STORIA LIBERALE CHE NON POTEVA ANDAR PERDUTO

“Piero Stroppiana possedeva una cartella con della documentazione personale di quel periodo storico: mise a posto la documentazione, prima di mancare, con Michele Ferraro ci siamo ritrovati, cercando di mettere insieme quel lavoro, e di pubblicarlo, visto che certamente quella era anche la sua intenzione, per portare avanti la memoria dei suoi compagni di battaglia, che hanno vissuto quei fatti come un dovere.”

IL 25 APRILE NON E’ UN FATTO POLITICO SOLO GRAMSCIANO

“L’egemonia gramsciana per anni ha tenuto il monopolio della resistenza: la CGIL e l’ANPI l’anno successivo portarono un milione di persone a Milano per il 25 aprile, ma il piccolo comitato per Edgardo Sogno ne portò 150 davanti alla lapide, tanto che il Corriere della Sera in prima pagina portava la manifestazione di Milano e il seconda pagina la nostra. Oggi, ad esempio, in piazza, vi sono bandiere europee, bandiere politiche, sindacali e di varie entità. Il lavoro che è stato fatto dalle altre entità della resistenza a qualcosa, forse, è servito.”

UNO SPACCATO DI VITA IN CUI SI RICORDANO DEI GIORNI DIFFICILI

“Questo libro nasce in seguito al riordino da parte di Piero degli archivi della Franchi, che aveva cominciato nel 1996, in cui trova questa documentazione, fatta esattamente dopo la liberazione: in questa documentazione descrive gli episodi della guerra e degli episodi che aveva condotto nella fase di liberazione; inizia quindi a mettere insieme questo testo che butta giù in maniera ben fatta. Noi abbiamo elaborato l’apparato delle note, per dare una migliore contestualizzazione sulla base di una narrazione già molto curata.”

CREARE UN TIMBRO FALSO PER PRODURRE LIBRETTI FALSI E POTERSI MUOVERE IN GUERRA

Il giornalista Michele Ferraro racconta di come Stroppiana nel 1941 dopo il CAR viene mandato a Merano, riesce per un evento sfortunato a non finire in Russia, cadendo dovette tornare a casa e quindi non partì. Nel 1943 torna a Merano. In quel periodo inizia a maturare una visione alternativa della guerra.

“A Torino viene creato un timbro che consente di produrre documenti per spostarsi, con una firma tedesca falsa e con la marcatura che dava il lasciapassare”.

UNA PERSONA SEMPLICE E MITE

“Mi ha fatto piacere che le memorie di Stroppiana siano state pubblicate, lo conobbi alla presentazione del libro di Rossella Pace, quando si tenne una piccola cerimonia sotto la lapide di Edgardo Sogno. Stroppiana era contento di poter rendere omaggio a Sogno sotto quella lapide e mi colpì per il suo sorriso sereno, quasi da bambino, con la serenità di chi ha svolto la propria parte della storia in pace con la propria conoscenza.”

Il professor Eugenio Capozzi racconta alcuni episodi autobiografici di Stroppiana: sia di persona che nel libro emerge il lato privo di sovrastrutture ideologiche, recriminazioni, rancori; lo sguardo di una persona semplice, diretta, innamorata della vita e della libertà che – senza pretese – ha combattuto per quello che pensava fosse giusto fare. La sua mentalità tecnica e scientifica da ex studente del Politecnico, si riprende nella concezione utilitaristica della sua esperienza.

IL PASSAGGIO GRADUALE TRA LA GUERRA E LA RESISTENZA

“In queste memorie Stroppiana parla poco dell’altro aspetto del suo lavoro durante la resistenza, il lavoro di informazione che svolge con Maria Giulia Cardini, che era responsabile nell’area liberale della cellula partigiana del servizio informazioni del Nord Italia e della Missione Crysler con cui coordinavano i lanci di rifornimenti militari e un coordinamento tra i partigiani del nord Italia e le truppe Alleate. I referenti di Cardini erano una decina di uomini, tra cui Stroppiana, con cui si erano conosciuti da matricole al Politecnico.”

LA RESISTENZA COME PROCESSO DI CONTINUITA’ NELLA SOCIETA’ ITALIANA

La riflessione che può fare uno storico è di una nuova fioritura di studi che fanno emergere fatti e personaggi fino ad ora trascurati, superando tutta una serie di vecchi luoghi comuni che hanno fatto per decenni emergere discussioni politicizzate sulla Resistenza, tra diverse interpretazioni partitiche ed ideologiche.” Secondo il professor Capozzi negli ultimi decenni sono emersi nuovi fatti relativamente alla resistenza militare, civile e il racconto di Stroppiana è molto interessante per spiegare i passaggi che avvengono tra le persone prima e dopo l’8 settembre. Il passaggio da militare a resistente, anche in lui stesso, avviene piano, piano. La resistenza civile iniziò lentamente, nello stesso ed identico modo.

“Sono stati prodotti degli anticorpi per l’autoconservazione della società italiana, che non necessariamente sono maturati in un percorso di fede ideologica, ma nella consapevolezza di dover traghettare l’Italia in un momento di rifiuto.”

Rossella Pace, autrice del libro “I liberali non hanno canzoni” è intervenuta a fine serata per ricordare che tra Francesco Cossiga ed Edgardo Sogno la corrispondenza era fitta. Ha inoltre ringraziato per le iniziative di incontro tra gli amici di Sogno, che sono una fonte di approfondimento continuo.

“I totalitarismi li abbiamo provati e non li vogliamo più”.

MC

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