Miracoli Metropolitani, teatro

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uno spettacolo di

CARROZZERIA ORFEO

drammaturgia Gabriele Di Luca

regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

con (in o.a.)

Elsa Bossi Patty

Ambra Chiarello Hope

Federico Gatti Igor

Beatrice Schiros Clara

Massimiliano Setti Cesare

Federico Vanni Plinio

Aleph Viola Mosquito/Mohamed

Si ringrazia Barbara Ronchi per la voce della moglie.

musiche originali Massimiliano Setti

scenografia e luci Lucio Diana

costumi Stefania Cempini

illustrazione locandina Federico Bassi

foto di scena Laila Pozzo

organizzazione Luisa Supino

ufficio stampa Raffaella Ilari

una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di

Genova, Fondazione Teatro di Napoli -Teatro Bellini

in collaborazione con il Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’arboreto –

Teatro Dimora | La Corte Ospitale”

Con questo testo, Gabriele Di Luca, è stato selezionato come autore italiano nel progetto americano

ITALIAN PLAYWRIGHTS PROJECT 3a EDIZIONE (2020/22), finalizzato alla promozione della scrittura

creativa contemporanea.

 

SINOSSI

Mentre all’esterno le fogne, ormai sature di spazzatura e rifiuti tossici, stanno lentamente

allagando la città, gettando la popolazione nel panico e costringendola ad una autoreclusione forzata in casa, in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, specializzata in cibo a domicilio per intolleranti alimentari, si muovono otto personaggi: Plinio, chef stellato un tempo e oggi caduto miseramente in rovina, che coltiva sogni impossibili di riscatto culinario mentre la realtà gli impone di cucinare squallidi cibi precotti e liofilizzati importati dalla Cina; sua moglie Clara, ex lavapiatti e infaticabile arrampicatrice sociale, che con il tempo si è trasformata in un’improbabile e bizzarra imprenditrice di classe, in eterno conflitto con il marito sulla gestione dell’attività; Igor, figlio di Clara e figliastro di Plinio, un ragazzo di 19 anni, con grossi problemi di disabilità emotiva, autorecluso ormai da mesi nella propria stanza e ossessionato da un videogame sulla guerra (Affonda l’immigrato), unica valvola di sfogo per le proprie frustrazioni.

Come se non bastasse, presto si unisce alla famiglia Patty, la madre settantenne di Plinio, ex brigatista e femminista convinta, che dopo aver speso la vita ad aiutare i popoli di mezzo

mondo nella lotta contro le dittature di destra che li opprimevano, è ora tornata in Italia per

combattere la sua ultima battaglia: a causa dell’emergenza fognaria il governo è stato

costretto ad emanare un decreto di sostegno per le fasce più deboli della popolazione, ma

ecco che quando tra i beneficiari vengono inclusi anche gli immigrati, violenti gruppi di destra iniziano a perseguitarli e ucciderli impunemente al grido di “Prima la Patria.” Un nuovo capro espiatorio è stato trovato, un facile nemico a portata di mano da strumentalizzare politicamente e che in breve tempo porterà ad una guerra civile che velocemente precipiterà nella costituzione di un nuovo governo dai chiari richiami fascisti.

A completare il quadro tragicomico quanto amaro della storia, ci sono poi Cesare, un aspirante suicida che casualmente entra a far parte della “squadra” e presto si affezionerà in modo tenero quanto morboso al problematico Igor; Mosquito, un carcerato aspirante attore costretto ai lavori socialmente utili, grazie ad un accordo tra il direttore del carcere e Clara che, non senza egoismo, lo sfrutta per accedere ai fondi europei; Mohamed, professore universitario in Libano e rider sottopagato e sfruttato in Italia. Infine, Hope, una misteriosa, aggressiva e buffa lavapiatti etiope, che nasconde un grande segreto e obiettivi moralmente discutibili…

 

NOTE DI REGIA

Miracoli metropolitani è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per

travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli metropolitani. Insomma, un mondo stupido…. Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto.

I personaggi di Miracoli metropolitani sono un’oasi di diversità apparente: partendo da

un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, spesso trattati in modo

bizzarro e al confine con il grottesco, alla fine si riconnettono con noi svelando il loro nucleo

più reale e umano: restano madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate. Si tratta di un’umanità alla deriva, di un gruppo di perdenti, in cerca, ognuno, delle proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi.

Nella loro cucina sgangherata, i protagonisti devono vedersela con ricette assurde per

comporre alla meglio il menù europeo, quello asiatico o africano… spesso usando prodotti

precotti e presurgelati dalla dubbia provenienza, esclusivamente per soddisfare le richieste di un mercato globale che vuole nutrirsi sempre di più e pagare sempre di meno. In questo

senso, il tema del cibo non vuole certo essere una critica a chi soffre realmente di intolleranze alimentari, ma la metafora di un consumismo assurdo, il racconto di come nella modernità ogni cosa venga esasperata, persino il cibo, nostro bisogno primario, che da urgenza alimentare è stato trasformato in una pericolosa moda da cavalcare. Per restituire al pubblico la concretezza delle tematiche trattate, in Miracoli metropolitani si cucina davvero, favorendo così anche una forte connessione emotiva fatta di rumori, odori e sapori immaginati.

 

NOTE DI DRAMMATURGIA

Miracoli metropolitani è nato da tre suggestioni fondamentali: indagare il tema del cibo come problema reale per gran parte del mondo e bene di lusso per un minuscolo Occidente

opulento fatto di alta cucina e reality show; dalla lettura de “La sincronicità” di Jung, il

teorizzatore dell’esistenza degli eventi a-causali, ovvero di tutti quegli eventi che si

sottraggono alla rigida regola del rapporto causa/effetto per manifestarsi come coincidenze

speciali o noumeniche, come le definisce l’autore, che spesso noi chiamiamo – e viviamo

come – miracoli. E da un fatto di cronaca inquietante quanto bizzarro: nel settembre 2017 nelle fogne del quartiere di Whitechapel a Londra, è stato trovato dai sommozzatori fognari un enorme fatberg (letteralmente un iceberg di grasso calcificato) che occludeva il tratto fognario.

Il “Mostro”, fatto di feci, salviette umidificate, pannolini, condom usati, sigarette, telefonini, e

centinaia di altre schifezze che i londinesi per decenni hanno gettato nello scarico del wc,

pesava 130 tonnellate (quanto 11 autobus a due piani) ed era lungo 250 metri.

Da questo fatto, naturalmente, si è generato l’innesco dell’intero testo: e se il “mostro”

esplodesse?

La scrittura di Miracoli metropolitani è iniziata prima dell’emergenza sanitaria del Covid-19, già immaginando una società chiusa in casa: all’esterno i trasporti sono fermi, la disoccupazione tocca il 62%, le attività commerciali falliscono quotidianamente e la Messa della domenica ormai si celebra soltanto in streaming. L’esplosione delle fogne è il simbolo di un pianeta che si rivolta concretamente all’uomo per riaffermare sé stesso e ribellarsi a decenni di incurie, prevaricazioni e abusi ambientali. È una società, quindi, che sta per essere sepolta dai suoi stessi escrementi, metafora di pensieri e azioni malate, di un capitalismo culturale orribile, di un’umanità ai ferri corti con sé stessa dove la “merda” più che nelle fogne sembra annidarsi nei cervelli. Durante la stesura, quindi, alla prima domanda “E se il mostro esplodesse?” ne è seguita una seconda ancora più assillante: come si comporterebbe l’uomo di fronte a una tragedia di questa portata? Sarebbe capace di riconoscere i propri errori e cambiare rotta, o ancora una volta sentirà il bisogno di scaricare ogni sua colpa su un nemico, su un avversario più debole che nello spettacolo, così come spesso nella realtà, è rappresentato dagli immigrati? Il chiaro richiamo al nostro presente e ai suoi escrementi, reali e figurati, cerca di essere innanzitutto un appello ai cittadini.

Dopo Thanks for Vaselina e Animali da Bar, i testi più esistenzialisti, e Cous Cous Klan, il più distopico, Miracoli metropolitani è, infatti, quello più politico perché immaginando un futuro possibile, ma non ancora reale, cerca di richiamare alla responsabilità individuale e sociale, affinché la storia non ci presenti nuovamente il conto attraverso quelle derive populiste ed estreme che nel passato hanno fatto precipitare nell’orrore del fascismo, qui, inteso non solo nella sua accezione politica ma esistenziale.

Prezzi intero € 25, ridotto over 70 €18, ridotto under 26 €15, info 065898031  promozioneteatrovascello@gmail.com

Teatro Vascello via Giacinto Carini 78 Roma Monteverde

Acquista i biglietti on line https://www.vivaticket.com/it/biglietto/miracoli-metropolitani/170406

 

 

CARD ABBONAMENTI

 

Card ZEFIRO a 5 spettacoli € 75 (valido per una persona, senza giorno fisso)

Miracoli metropolitani

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In Exitu/Venere e Adone

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Card MINI ZEFIRO a 3 spettacoli € 45 (valido per una persona, senza giorno fisso)

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Card EOLO a 5 spettacoli € 75 (valido per una persona, senza giorno fisso)

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Card MINI EOLO a 3 spettacoli € 45 (valido per una persona, senza giorno fisso)

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BIGLIETTERIA

intero € 25

ridotto over 70 € 18

ridotto under 26 € 15

 

ORARI

dal martedì al venerdì ore 21

sabato ore 19

domenica ore 17

 

Programma completo su: https://www.teatrovascello.it/

Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

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