Stravince le elezioni del 26 maggio il Presidente siriano Bashar al-Assad, sostenuto dalla coalizione socialista Fronte Nazionale Progressista, comprendente, fra gli altri, il partito Ba’at (Partito del Risorgimento Arabo e Socialista) e il Partito Comunista Siriano, con il 95,1% dei voti (13.540.860 di voti).
Al secondo posto il candidato dell’Unione Socialista Democratica Araba, l’avvocato Mahmoud Ahmad Marei, con il 3,3% (470.276 voti) e al terzo posto l’ex Ministro Abdullah Sallum del Partito Socialista Unionista, con 1,5%.
L’affluenza è stata del 76,6%.
Il Presidente Assad guiderà il Paese per altri sette anni, ovvero sino al 2028.
Alle accuse di “elezioni farsa”, mosse da USA, Gran Bretagna e UE, il Presidente Assad – riaffermando sovranità e indipendenza – ha risposto ricordando come la maggioranza di quei Paesi abbia un passato coloniale con il quale non ha mai fatto i conti.
Luca Bagatin