Il popolo colombiano protesta – dal 28 aprile scorso – contro il governo conservatore retto da Ivan Duque, che continua a reprimere le rivolte popolari con la violenza, come denunciato anche da diverse organizzazioni per i diritti umani.
Le proteste sono nate a seguito delle riforme introdotte dal governo, che andranno a penalizzare i ceti medi e poveri. Tali riforme prevedono un aumento delle tasse, a iniziare dall’IVA, mentre la riforma sanitaria sarà ispirata al modello statunitense, con l’introduzione di polizze private e prezzi differenti a seconda delle patologie delle persone.
Mentre le proteste del popolo colombiano vengono represse nella violenza, la Vicepresidente del Parlamento Europeo, la liberal conservatrice Dita Charazová, vuole fare pressione non già sulla Colombia, bensì sulla Bolivia, che si appresta a condannare l’ex presidente golpista Jeanine Añez e i suoi complici.
Il Parlamento Europeo, infatti, nelle scorse settimane ha votato a maggioranza una mozione dell’estrema destra, nella quale si vorrebbe invitare il governo socialista della Bolivia – retto da Luis Arce – a rilasciare i golpisti che – nell’autunno del 2019 – con un golpe, presero il potere nel Paese, attuando politiche di macelleria sociale e di repressione del dissenso.
Il governo Arce – da parte sua – ha respinto ogni forma di interferenza da parte del Parlamento Europeo in merito al processo che vedrà imputata la Añez e i suoi complici.
Luca Bagatin