Nonostante i numerosi tentativi di boicottaggio da parte delle autorità, si è tenuto, il 25 aprile – presso l’hotel Izmailovo di Mosca – il Congresso del partito nazionalbolscevico “L’Altra Russia di Eduard Limonov”, principale partito extraparlamentare d’opposizione al governo liberal conservatore e autoritario di Vladimir Putin.
Il partito presenterà, a Congresso concluso, i documenti necessari alla registrazione alle elezioni del prossimo autunno, presso il Ministero della Giustizia. Sarebbe la prima volta che il partito di Eduard Limonov, fra i più perseguitati dalle autorità, riuscirebbe a presentarsi ad una competizione elettorale.
Fra i punti programmatici del partito: risarcire i cittadini per i costi sostenuti nel periodo della quarantena relativi ai servizi di pubblica utilità (elettricità, acqua, gas); introduzione di un reddito incondizionato per tutti i cittadini; nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia a iniziare dall’estrazione e lavorazione delle risorse naturali; introduzione di prezzi fissi per i prodotti alimentari di base e i beni essenziali; introduzione di una carta sociale per i più bisognosi; cancellazione dei debiti per interessi dell’intera popolazione; creazione di un sistema di assistenza ai disoccupati e organizzazione di opere pubbliche su larga scala a iniziare dallo spegimento degli incendi in Siberia; riduzione del numero dei dipendenti pubblici e delle forze dell’ordine; equiparazione dello stipendio dei deputati a quello di tutti i cittadini; blocco dell’esportazione di capitali, valuta e oro all’estero; riduzione drastica delle quote di immigrati; semplificazione delle procedure per ottenere la cittadinanza russa per i cittadini russi delle Repubbliche dell’ex URSS; abolizione dell’IVA; introduzione di una tassa sul lusso e di una tassazione progressiva (oggi assente in Russia).
In politica estera propongono il ritorno alla Russia di tutti i territori che un tempo appartenevano all’URSS, oggi spesso governati da autocrati o da leader anticomunisti e di estrema destra.
I nazionalbolscevichi di Limonov propongono, in sostanza, l’introduzione di una economia socialista popolare, che sostituisca il capitalismo liberale. Un’economia fondata sulla giustizia sociale e il lavoro, che superi l’arricchimento dei pochi a scapito dei molti. L’introduzione, quindi, di tasse di lusso per i più ricchi e pene severissime – sino alla pena di morte – per i corrotti all’interno dello Stato, oltre a istruzione gratuita, alloggi gratuiti, controllo dei prezzi, ovvero prezzi uguali in tutto il Paese e pianificazione economica.
Oltre a ciò, il partito di Limonov, propone l’abbassamento della maggiore età a 14 anni, considerato anche il livello di maturità e cultura dei giovani russi, introducendo il diritto di voto ai 14enni, la loro partecipazione attiva alla vita politica, oltre che la possibilità di formarsi una famiglia e il diritto al lavoro.
Eduard Limonov è fisicamente morto il 17 marzo 2020, ma continua a vivere nei giovani proletari che guidano il partito a lui intitolato.
Per saperne di più sul partito “L’Altra Russia di Eduard Limonov”, il mese prossimo, uscirà il mio saggio “Il Partito dei Giovani Proletari – Il nazionalbolscevismo e l’Altra Russia di Eduard Limonov”, edito da NovaEuropa: http://www.novaeuropa.it/
Luca Bagatin