Attivisti del partito nazionalbolscevico “L’Altra Russia di Eduard Limonov”, il 5 aprile, davanti alla sede del Ministero degli Esteri di Mosca, hanno dispiegato uno striscione con la scritta “Unire il mondo russo !”.
L’azione si è tenuta in occasione della “Giornata della Nazione Russa”, che ricorda la vittoria dell’Eroe nazionale russo Aleksandr Nevskij (1220 – 1263), il quale – durante la cosiddetta “Battaglia del lago ghiacciato” – sconfisse, il 5 aprile 1242, l’esercito dell’Ordine dei Cavalieri Teutoni, affiancati dalla cavalleria danese e levone.
Gli attivisti nazionalbolscevichi, prima di essere arrestati dalle autorità, hanno altresì distribuito volantini, denunciando la politica del Ministero degli Affari Esteri russo nello spazio post-sovietico.
“Invece di difendere gli interessi della Russia, difendendo i diritti di milioni di russi che vivono nelle ex Repubbliche Sovietiche” – si legge nel volantino, riportato anche nel sito web del partito – “assistiamo a ridicoli tentativi di “fare amicizia” con regimi multivettoriali o apertamente ostili”.
Ed ancora: “Il Ministero degli Esteri russo deve smetterla di comportarsi come uno struzzo con la testa nella sabbia. La Russia non ha molti amici, ma includono non solo l’esercito e la marina. La Repubblica Popolare di Donetsk, la Repubblica Popolare di Lugansk, l’Abkhazia, l’Ossezia meridionale, la Transnistria, il Nagorno-Karabakh. Tutte queste repubbliche non riconosciute vogliono far parte della Russia e dovrebbero entrare a far parte del nostro Paese, sull’esempio della Crimea”, recita ancora il volantino.
In questi giorni, gli attivisti del partito “L’Altra Russia di Eduard Limonov”, stanno tenendo anche incontri aperti al pubblico, in vista di un congresso organizzativo, alla fine di aprile, per iniziare a presentare liste elettorali alle elezioni del 19 settembre, per il rinnovo della Duma, il Parlamento russo.
“L’Altra Russia di Eduard Limonov”, in alcune realtà locali, si sta anche confrontando con le altre forze della sinistra patriottica, che si oppongono al governo liberal-conservatore di Putin, fra le quali i Comunisti di Russia, il Partito Comunista della Federazione Russa, il Partito Comunista Unito, il Fronte di Sinistra e Per un Nuovo Socialismo.
Il programma di fondo, oltre a concentrarsi sulla riaggregazione dello spazio post-sovietico e la rinascita dell’URSS; la libertà di parola e di manifestazione; il socialismo popolare e la nazionalizzazione dei settori chiave dell’economia.
Luca Bagatin