Cuba, un anno fa, in piena pandemia, ci ha teso una mano.
Avrebbe potuto non farlo e invece, la solidarietà, per il popolo cubano, è sacra.
L’Isola Caraibica aveva infatti inviato – nella nostra Penisola – una brigata di medici, la “Henry Reeve”. Medici esperti nella cura di malattie quali Ebola e che hanno dato, al nostro personale sanitario, un prezioso supporto nel contrasto al Covid 19.
Cuba è all’avanguardia per sanità e istruzione, nel mondo, al punto che sta sviluppando i suoi vaccini anti-coronavirus, che presto saranno disponibili.
Cuba resiste a un vergognoso embargo ideologico che dura da sessant’anni, imposto dagli USA e dai suoi allleati. Paesi spesso ideologicamente allineati a constrastare i sistemi socialisti.
Sistemi che, ad oggi, nel mondo, sono purtuttavia gli unici a garantire diritti sociali, cure e emancipazione ai popoli che li hanno visti applicare.
A differenza di quelli capitalisti che, in particolare in piena pandemia, hanno mostrato tutte le loro crepe e inefficienze (soprattutto laddove si è privatizzata maggiormente la sanità).
In sede ONU, purtroppo, Paesi come l’Italia (assieme ad altri Paesi governati dalle destre quali Austria, Brasile, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Polonia), hanno votato – ancora una volta – in favore delle sanzioni a Cuba.
La risoluzione, presentata presso il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU il 23 marzo scorso da Cina, Palestina e Azerbaigian, a nome del Movimento dei Paesi non allineati, è comunque passata. Con 30 voti a favore, 15 contrari e due astenuti.
Tra le sanzioni condannate dalla risoluzione vi erano quelle imposte a Paesi come Cuba, Venezuela, Siria e Iran.
Paesi, ad escluscione dell’Iran, laico-socialisti. Cuba e Venezuela impegnati, peraltro, in prima linea contro l’emergenza Covid 19 e la Siria addirittura contro il terrorismo islamico.
Paesi, ad ogni modo, non graditi ideologicamente agli USA e ai loro alleati che, infatti, preferiscono strangolarli economicamente, sanzionandoli.
Il Ministro degli Esteri del Venezuela, Jorge Arreaza, ha dichiarato, subito dopo l’approvazione della risoluzione, nel suo account Twitter: “Oggi il Consiglio per i Diritti Umani ha approvato la risoluzione sull’impatto negativo
delle sanzioni unilaterali nel godimento dei diritti umani. Il suo impatto è così evidente
che, per etica elementare, i Paesi che hanno votato contro dovrebbero perdere il loro
seggio in Consiglio”.
Il Ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, riferendosi alle sanzioni contro Cuba, ha affermato che “Queste misure sono illegali e immorali. Affamano le persone da più di sessant’anni”.
Il governo italiano, quello dell’unità nazionale fra destre e sinistre liberal-capitaliste e anti-socialiste, votando contro la risoluzione, ha dimostrato dunque totale ingratitudine nei confronti dell’Isola Caraibica socialista e, ancora una volta, totale allineamento ai desiderata dei Trump e del suo successore, che non sembra voler intraprendere una politica estera differente, pacifica e multipolare.
Luca Bagatin