Il 123esimo evento di Lodi Liberale riguarda il libro di Elisabetta Rosaspina “MARGARET THATCHER Biografia della donna e della politica“, pubblicato da Libri Mondadori, la serata è stata organizzata insieme all’autrice (Giornalista), Jas Gawronski (Giornalista) e Paolo Guzzanti (Giornalista).
La conferenza tenuta su zoom con grandi personalità del mondo del giornalismo contemporaneo si è tenuta su un livello molto alto, come sempre lo sono le serate organizzate da Lodi Liberale che – ormai da inizio anno – a settimane alterne presenta classici del pensiero liberale, alternati a contemporanei con un focus su personaggi di grande calibro, in questo caso Margaret Thatcher.
I libri sulla protagonista di questa sera sono stati raramente incentrati sulla persona, più spesso lo sono sull’economia, sulla politica. Dei testi su Margaret Thatcher alcuni, molto famosi, parlano della sua infanzia e formazione e della sua carriera politica. Il libro di questa sera invece parla della persona e della sua idea e rimette in gioco molti dei “sentito dire” che hanno creato un personaggio dell’immaginario politico al negativo e che non corrisponde esattamente alla Thatcher.
Donna caparbia, che guardava al medio e lungo periodo, non focalizzandosi sul blandire il suo elettorato. Si scontrava talvolta con l’opinione pubblica. “La Lady non torna indietro”: non c’erano ostacoli che potessero fermarla. Si è formata nel tempo con grande passione politica, sulla base di principi insegnati dal padre, ha studiato sulle buone letture andando in politica dopo aver compreso i migliori del pensiero liberale e questa è stata una costante nella sua formazione, ottenuta sedimentando profonde convinzioni che ha messo in pratica, circondandosi di persone che avevano profonda convinzione nell’impresa di sé; autonoma e liberale. In questo modo il Presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi, ha introdotto la serata.
UNA CONSOLIDATA FEDE LIBERALE
I giornalisti intervenuti nella serata hanno un particolare legame con questo personaggio politico, sia per conoscenza diretta, che per conoscenza indiretta.
“Nel libro si legge che quando le chiesero come si sta ad essere donna e Primo Ministro, lei rispose che non lo sa, in quanto non conosce l’alternativa.” Ha detto Jas Gawronski.
“Il libro è veramente molto completo, parla di Margaret Thatcher come di una donna intelligente, presente, preparata e anche molto vivace nella sua carica femminina. La Thatcher era assistita da persone molto affidabili come il noto Charles David Powell, sempre in grado di mantenere alto il livello dei contatti con la stampa, ad esempio con la RAI italiana di Roma”.
“Nel secolo scorso sono accadute molte cose. Di queste molte vedono Margaret come indiretta protagonista, anche se spesso sono dei fatti che poi sono stati ascritti a Reagan. La Thatcher aveva visto e incontrato molte personalità a Downing Street e i vertici dove ha partecipato li ha sempre visti come una cosa molto seria: ci andava per tornare con dei risultati, di cui sovente si vantava, visto che era pressoché l’unica a lavorare in una direzione differente rispetto agli altri politici.”
Jas Gawronski ha raccontato diverse esperienze legate agli incontri della Thatcher con i maggiori esponenti della politica internazionale dell’epoca: mai favorita in quanto donna, ma sempre messa alla prova, brava grazie alla temperanza. Molti sono i rapporti con i politici che sono stati mantenuti sani grazie all’impegno costante.
Racconta di quando intervistò il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter in merito alle elezioni in Italia, visto che una opzione sarebbe stata la vittoria dei Comunisti: egli rispose che non sarebbe stata una tragedia, ma certamente avrebbe preferito che questo non avvenisse, una frase che fu tagliata dal Telegiornale della RAI per motivi politici ovviamente. Questo destò un grande scandalo in USA.
“Ronald Reagan con le sue guerre stellari e con le sue azioni riuscì più volte a mettere in difficoltà l’Unione sovietica e le sue forze militari; fu senza dubbio il primo a fare una tale operazione, dopo di che ci fu Lech Wałęsa sindacalista, politico e attivista polacco e presidente della Polonia dal 1990 al 1995 ed a seguire Papa Giovanni Paolo II; in parte Mihajil Gorbaciev di cui però non possiamo parlare come fautore della caduta del comunismo, ma di colui che voleva al limite riformarlo.” Ha detto.
“I rapporti peggiori con i politici dell’epoca furono proprio con gli italiani, dove la Thatcher non aveva molti legami. In Italia c’era la Democrazia Cristiana al potere. La Thatcher era all’opposto: utilizza in alcune circostanze anche la parola disgusto per definire l’Italia politica dell’epoca. Si avvicinò principalmente a Filippo Maria Pandolfi che parlava bene inglese e con cui aveva delle assonanze. E poi ebbe buoni rapporti anche con Francesco Cossiga.” Un libro molto bello e molto completo quello di questa sera, ha detto Jas Gawronski.
I PRINCIPI IN CUI CREDEVA MARGARET THATCHER
“Principi saldi, forti e coerenti, con uno schema di pensiero forte. Palesemente divisiva, ha comunque governato a lungo”. In merito si consiglia il libro: “This Lady is not for turning. I grandi discorsi di Margaret Thatcher” a cura di Stefano Magni.
“Alcuni socialisti sembrano credere che le persone siano come numeri inseriti in un computer statale. Noi crediamo che debbano essere degli individui. Nessuno è eguale all’altro. Nessuno, grazie al cielo, è come gli altri, ma i socialisti la pensano altrimenti. Noi crediamo che ciascuno abbia il diritto di essere diverso, ma per noi ogni essere umano è egualmente importante. Ingegneri, minatori, lavoratori manuali, commessi, contadini, postini, casalinghe: sono tutte fondamenta essenziali della nostra società.
Senza di essi non avremmo alcuna società. Senza di essi non avremmo alcuna nazione. Ma ve ne sono altri con un dono speciale che dovrebbero potersi giocare le loro chance, perché se gli audaci che scoprono nuove vie nella scienza, nella tecnologia, nella medicina, nel commercio e nell’industria e nelle arti hanno le mani legate, non vi può essere alcun progresso. L’invidia può solo distruggere, mai costruire.”
Margaret Thatcher nasce il 13 ottobre 1925 a Grantham, nel Lincolnshire, in una famiglia di solidi principi religiosi e di fede protestante metodista; muore nell’aprile del 2013.
“Il primo ricordo che ho della Thatcher è di quanto scoppiò la Guerra delle Falkland e il dittatore argentino Galtieri, calabro piemontese, fece un colpo di mano sulle Malvinas, inglesi: la Thatcher sorprese tutto il mondo facendogli la Guerra. Nella redazione di Repubblica eravamo in pochissimi a brindare per questo fatto. Quello che stava facendo la Thatcher era moralissimo ma scorretto politicamente, con il costo di molto sangue: la vicenda viene vissuta con dolore dalla Thatcher, ma questo miracolo democratico fu un atto essenziale”. Ha detto Paolo Guzzanti parlando della sua esperienza.
“La democrazia sul modello inglese è una democrazia che ha forte intuito: nella Camera dei Comuni il Chairmain ha un ruolo fondamentale nel trarre l’interesse sul punto della discussione. A differenza del Parlamento italiano, che ha una natura piuttosto burocratica! La concezione della democrazia inglese è di difesa del cittadino dallo Stato in sé!” Ha detto.
“La democrazia è capacità e possibilità di scelta, equivale alla libertà, in questo senso. Per questo Margaret Thatcher credeva che l’Italia non stesse realizzando un vero ideale democratico. Dal libro emerge una posizione etica e filosofica di Margaret Thatcher liberale, non certo comunista, fascista o socialista”.
Sir Winston Churchill: “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.” A proposito degli accordi di Neville Chamberlain di Monaco di Baviera del 29-30 settembre 1938. Da parte dell’Uomo di Monaco.
“Oleg Antonovič Gordievskij è un ex militare e agente segreto sovietico del KGB, che è stato anche un agente-doppio a favore del servizio segreto britannico. Un transfuga russo, gran personaggio in tutti i sensi, che fornì al governo inglese molte informazioni. La Thatcher ha rappresentato una delle due anime della Gran Bretagna ed era della linea churchilliana: determinata dalla consapevolezza che la Guerra è una delle Opzioni che una nazione ha.”
I POPOLI CHE HANNO COSTRUITO LE SOCIETA’ LIBERALI, LE DIFENDONO
“Margaret Thatcher aveva una visione ironica dei politici italiani, dove la sinistra blasonata cercava di essere un’alternativa di charme alla destra, mentre la destra era poco simpatica e spesse volte si opponeva pure nel parlare l’inglese. I rapporti tra politici di destra italiani e inglesi furono qui molto ristretti”. Ha detto.
“Un esempio francese di queste facciate è Francois Mitterand, che da giovane intellettuale di destra ebbe a che fare con l’assassinio dei Fratelli Rosselli a Parigi. Ci sono dei buoni documentari della RAI che spiegano la vicenda: un ennesimo caso di personaggio politico di sinistra europeo ereditato da un passato fascista”.
“La Thatcher ha sempre avuto il carisma di essere una donna contraria ai favoritismi in quanto donna; la sua politica ha molto a che fare con la tradizione, non è la generatrice della politica conservatrice, ma certamente ha contribuito a portare in alto una linea che anche adesso viene seguita. Il suo nome, Lady di Ferro, venne coniato dai sovietici, sperando di inimicarle il popolo, ma questo non fu, anzi” ha detto “non era certamente una persona dalle mezze scelte”.
Questo libro è il trait d’union per disegnare il profilo di questa grande figura liberale politica internazionale. L’inconografia dei bambini senza latte e dei minatori senza lavoro è un esagerazione del percorso contro narrativo.
“Non sono stata fortunata. Me lo sono meritato”
“Le mie politiche non si basano su una teoria economica, ma su cose con cui milioni di persone come me sono cresciuti: una giornata di lavoro onesto per una giornata di paga onesta; vivere all’interno dei propri mezzi per mettersi da parte un gruzzolo per un giorno di pioggia; pagare le bollette in tempo; sostenere la polizia.”
“La libertà della gente dipende fondamentalmente dalla legge, un sistema legale equo. Il luogo per avere prove o accuse è un organo giurisdizionale. La stampa e la televisione si basano sulla libertà. Coloro che si affidano alla libertà devono rispettare lo Stato di diritto e hanno il dovere e la responsabilità di farlo e non provare a sostituire il proprio sistema ad esso.”
Il Presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi ha ringraziato l’autrice Elisabetta Rosaspina per aver scritto questo libro e per aver ottenuto una testimonianza forte, attraverso fonti di interesse.
“Mi sono avvicinata senza preconcetti a Margaret Thatcher e mi sono trovata di fronte a migliaia di biografie, nonostante l’unico biografo autorizzato sia Charles Moore, che è alla terza biografia edita in Gran Bretagna. La ricerca affannosa di testi per il libro aveva lo scopo di trovare qualcosa che non fosse già edito. C’erano anche dei libri collaterali, ad esempio quello della figlia Carol. Anche il marito di Margaret Thatcher, il Maggiore Thatcher, era un grande uomo. Sempre rimasto un passo indietro; lui era un uomo che non ha mai parlato, salvo con sua figlia e non ha mai rilasciato delle interviste. Era appassionato di Rugby e di Africa e il loro matrimonio ha funzionato molto bene, proprio forse su questa base.” Ha detto l’autrice del libro.
“Anche la foto di copertina – che mi è stata segnalata da un’amica di Parigi – è una delle foto apparse in un inserto del Times, ed era stata fatta il giorno in cui era entrata a Downing Street, è stata scattata da Tim Bell dell’agenzia incaricata a curare l’immagine della Thatcher. Il suo aspetto in questa foto è meno duro e meno coriaceo.”
I RAPPORTI CON L’ITALIA ERANO DAVVERO POCHI
“I suoi rapporti con Giulio Andreotti erano pessimi e viceversa: c’è una trasmissione del 1999 ancora on line, dove si parla di una serata tenutasi per la presentazione del libro di Jas Gawronski “Vinti e Vincitori” in tale occasione Giulio Andreotti dà la sua versione sul Consiglio d’Europa tenutosi e Roma in cui Margaret Thatcher si trovò in minoranza, e dal quale poi seguirono diverse vicende fino poi alla sua uscita dalla leadership con le dimissioni. Si trovò isolata rispetto agli altri 11 per quanto riguardava la moneta unica, si tratta del documento che portava al Trattato di Maastricht. Un documento che di fatto non è stato mai discusso fino in fondo. In questa occasione Giulio Andreotti ha narrato l’opposto di quanto nella biografia”.
“Sia come leader dell’opposizione che al governo era certamente uno dei politici più preparati. Si presenta come una donna piena di lavoro e di studio. La prima Ministra a salire al potere.”
“Non amava circondarsi che di uomini: nelle foto appare sempre lei in mezzo a molti uomini. Aveva un senso estetico della sua presenza in mezzo agli uomini. Non è mai stata femminista, ha avuto una specie di rivalità con la Regina, in fin dei conti erano le due donne che guidavano il Regno Unito ed inevitabilmente si trovavano in competizione. La Regina Elisabetta tuttavia prese parte ai suoi funerali, dando un senso di Stato alla cerimonia, ma con il saper fare inglese di non creare ulteriori divisioni nel popolo.” Ha detto.
L’immagine di Margaret Thatcher è stata sempre molto curata in modo che uscisse come persona vincente. Un altro buon libro per saperne qualcosa di più citato nella serata è stato “People Like Us: Margaret Thatcher and Me” di Caroline Slocock.
Quello presentato da Lodi Liberale è senza alcun dubbio un ottimo libro da leggere per saperne qualcosa sugli aneddoti e sui fatti che non sono stati tramandati attraverso i giornali e le televisioni del tempo: senza cadere nel gossip, narra le vicende di un quotidiano thatcheriano assolutamente diverso da quello duro e spietato che vuole la narrazione politica dei mass media. Una scelta che vale la pena di fare.
A cura di Martina Cecco