La Repubblica Popolare di Basenji è appena nata !
Dopo anni di guerra civile, il Paese mediorientale è stato finalmente stabilizzato e si è giunti ad elezioni democratiche.
Alla guida del Partito Nazionalista siete stato eletto con oltre il 70% delle preferenze e spetterà dunque a voi guidare il futuro della neonata Repubblica.
Questa l’ambientazione di “Rogue State Revolution”, degno successore di “Rogue State”, il videogame targato Little Red Dog Games (https://www.
Ancora una volta, lo sviluppatore Little Red Dog Games, ci regala un piccolo capolavoro di simulazione geopolitica a turni.
Se nel precedente “Rogue State” le dinamiche erano eccessivamente sempificate, in “Rogue State Revolution”, editato questa volta da Modern Wolf (https://modernwolf.net), il gameplay è decisamente più profondo e complesso.
Il contesto è, ancora una volta, di fantapolitica. Basenji è infatti una Repubblica inventata, ma piuttosto attinente a diverse realtà mediorientali contemporanee.
Ci troviamo nel 2022 e, eletti Premier del Paese, dopo una lunga guerra civile che ha defenestrato la monarchia, dovremo guidarne ogni suo aspetto.
Ad assisterci nel compito, due consiglieri, Sabriyah Altaf, esperta di politica e economia e Yusef Kouri, capo dell’esercito di Basenji.
I consiglieri ci introdurranno, passo passo, nelle molteplici e complesse dinamiche di gioco.
Saranno, in sostanza, il nostro tutorial.
Per prima cosa dovremo scegliere i nostri Ministri, fra quelli disponibili, ciascuno con caratteristiche uniche, con rispettivi pregi e difetti, che influiranno nel corso del gioco. Dovremo scegliere il Ministro delle Finanze, della Difesa, dello Sviluppo, delle Risorse Naturali, degli Affari Esteri e della Giustizia.
Dovremo dunque gestire ben cinque province del Paese: Banifa, Rumai, Saba, Kharyk e Qarif. Ciascuna provincia è dominata da una tribù diversa e ha esigenze diverse, che dovremo tentare di soddisfare, al fine di evitare rivolte e sommosse.
Nostro compito primario sarà quello di ricercare fonti di energia, quali ad esempio il petrolio, anche grazie a speciali consulenti che potremo reclutare. Una volta trovate le fonti primarie, potremo iniziare a costruire le nostre strutture, infrastrutture e aziende necessarie a sviluppare il tessuto sociale, produttivo ed economico delle nostre province e del Paese intero.
E’ chiaro che dovremo pianificare una strategia economico-sociale piuttosto complessa, studiando attentamente il nostro bilancio statale; adottando politiche fiscali adatte; decidendo di esportare o importare materie prime o beni di consumo; decidendo se investire nello sfruttamento del sottosuolo oppure in politiche eco-compatibili; decidendo se aprirci al turismo e sviluppare al meglio le strutture culturali e turistiche del nostro Paese e così via.
Oltre a ciò, grazie anche ai consigli dei nostri Ministri, avremo la possibilità di modificare le leggi, introdurne di nuove e di sbloccare nuove risorse e nuove tecnologie in ogni settore.
Potremmo, ad esempio, decidere di diventare un Paese totalitario, oppure aprirci completamente alla democrazia.
Importante, fra le altre cose, sviluppare un buon esercito e sistema di difesa, sia per difenderci da possibili attacchi nemici, che per contrastare il Fronte di Liberazione di Basenji, che è un’organizzazione ribelle che tenterà di prendere il potere con la forza.
La Repubblica di Basenji, è inoltre circondata da tre nazioni con le quali sarà bene mantenere buoni rapporti diplomatici, sia per prevenire conflitti, che per creare buoni rapporti commerciali.
Ad ogni modo, sarà anche bene tenerle d’occhio attraverso la nostra rete di spionaggio.
Oltre a tali nazioni, dovremo mantenere buone relazioni con le tre superpotenze mondiali: USA, Russia e Cina, che ci potranno esserci alleate o, per contro, diventare nostre nemiche (e allora saranno dolori seri !).
In politica interna, inoltre, dovremo cercare di mantenere buoni rapporti con le varie fazioni interne, ovvero con i Conservatori, i Liberali, i Religiosi e così via. Tenendo presente che sarà impossibile accontentare sempre tutti, in particolare se vorremmo guidare a lungo il Paese e portarlo alla massima prosperità.
Altro aspetto da tenere presente è l’immigrazione legale e illegale. Per quanto riguarda la prima, potremo negoziare le quote di immigrazione con le nazioni vicine. Per quanto riguarda la seconda, onde evitare disordini nelle nostre province, sarà bene organizzare l’esercito al fine di contrastarla.
Nel corso del gioco, a seconda delle nostre decisioni e politiche, potremo guadagnarci la fiducia oppure la sfiducia, non solo del nostro popolo, ma anche dei nostri Ministri. I quali, se dovessimo perdere la loro fiducia nei nostri confronti, non risponderanno più alle nostre richieste.
Numerosi e realistici saranno poi i grafici e le tabelle che potremo e dovremo analizzare, al fine di rimanere aggiornati sulla situazione economico-sociale del Paese.
“Rogue State Revolution” appare dunque un videogame di simulazione politica e geopolitica piuttosto serio e realistico, anche se sono presenti punte di umorismo, in particolare grazie all’interpretazione e ai simpatici “siparietti” degli attori Sam Smilovic e Karim Bayoumi, che interpretano, appunto, i nostri fidati consiglieri.
Il comparto musicale – con musica mediorientale e l’inno nazionale di Basenji – ci aiuta a calarci maggiormente nell’atmosfera, mentre la grafica, per quanto piuttosto semplice, è comunque all’altezza della tipologia di gioco.
“Rogue State Revolution”, per quanto non tradotto in italiano (e questo è un vero peccato !), è un gioco che piacerà sicuramente agli appassionati di simulatori storici e politici a turni, che amano meditare ogni turno di gioco, senza fretta.
Per poter essere giocato è necessario un pc con sistema operativo da Windows 7 in su con minimo 8 GB di RAM e 2 GB di spazio su disco fisso.
E’ acquistabile su Steam al seguente link: https://store.steampowered.
Luca Bagatin