“L’Altra Russia di Eduard Limonov” non sostiene Navalny

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Alexey Navalny, oppositore di centrodestra liberale a Putin, è stato condannato a 30 giorni di carcere, dopo essere rientrato in Russia dalla Germania per essere stato curato, a seguito di un presunto tentativo di avvelenamento.

Navalny, benché molto sostenuto dagli USA e dall’UE, in Russia non è mai stato molto popolare, al punto che spesso non è riuscito nemmeno a presentare liste elettorali, salvo in realtà amministrative maggiormente legate alla piccola opposizione di centrodestra.

In merito alla vicenda, è intervenuto il partito nazionalbolscevico “L’Altra Russia di Eduard Limonov” che, in Russia, sin da quando il Partito NazionalBolscevico fu messo fuorilegge nel 2007 (unico partito a ricevere tale trattamento in Russia), è da sempre il partito di opposizione più perseguitato, al punto che non gli è consentito presentare liste elettorali.

In un comunicato del partito fondato dallo scrittore Limonov, il quale scontò due anni e mezzo di carcere e ironizzò spesso sul fatto che Navalny sia sempre stato rilasciato in pochi giorni, si ritiene che Navalny non abbia idee differenti rispetto a Putin in ambito socio-economico; che abbia sempre sostenuto le sanzioni anti-russe da parte dell’Occidente e che sia contrario al Donbass russo e che per queste ragioni non possa essere sostenuto o ritenuto un vero oppositore.

Ciò a differenza dei 150 nazionalbolscevichi che hanno attraversato e stanno attraversando le prigioni russe, sia per denunciare il governo liberal autoritario del Cremlino, che per denunciare la politica anti-russa e liberal-capitalista dell’Occidente.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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