Si è insediata, nei giorni scorsi, la nuova Assemblea Nazionale del Venezuela, che è stata eletta il 6 dicembre scorso e durerà per il periodo 2021-2026.
Il deputato Fernando Soto Rojas, in quanto decano dell’Assemblea, è stato nominato a dirigere i lavori e ha dichiarato – nel discorso di insediamento e benvenuto ai deputati – che “l’Assemblea Nazionale ha legittimità costituzionale, legittimità popolare e fondamento storico. Spetta a noi, rappresentanti della volontà nazionale, agire come un insieme dialettico per far fronte a una realtà complessa, difficile ed esigente a livello nazionale, regionale e globale”.
Egli ha altresì ricordato come la rivoluzione bolivariana, portata avanti dai Presidenti Hugo Chavez e Nicolas Maduro, abbia svolto un ruolo fondamentale per la pace e per affrontare le crisi storiche e strutturali generate dal sistema capitalista.
Il deputato Jorse Rodriguez, rappresentante della coalizione di governo socialista Gran Polo Patriottico, la quale ha ottenuto 256 seggi su 277, è stato successivamente eletto quale Presidente dell’Assemblea Nazionale e, come vicepresidenti, i deputati Iris Varela – ex Ministra del sistema carcerario – e Didalco Bolivar, ex governatore dello Stato di Aragua.
Il Presidente del gruppo parlamentare del Gran Polo Patriottico, Diosdado Cabello, ha sottolineato come la nuova Assemblea Nazionale abbia “una grande maggioranza di chavisti e un gruppo di deputati dell’opposizione che sono i benvenuti nel dibattito”.
Successivamente ha preso la parola il deputato dell’opposizione di Alleanza Democratica, José Gregorio Correa, il quale si è detto insoddisfatto per il mancato inserimento dell’opposizione fra le cariche delle nuove autorità istituzionali e per la scarsa affluenza alle urne e che “Il Venezuela ha bisogno di riconciliazione, umanesimo, senza fischi e senza odio”.
Il deputato del Gran Polo Patriottico, in quota Partito Socialista Unito del Venezuela, Jesus Faria, ha affermato che “il popolo torna nell’Assemblea Nazionale, senza più traditori della patria e golpisti”.
Il nuovo Presidente dell’Assemblea Nazionale, Jorge Rodriguez, ha annunciato, successivamente, che il Parlamento introdurrà meccanismi tecnologici che permetteranno di avviare un processo di consultazione permanente con la cittadinanza, al fine di concorrere a formare le leggi.
Egli ha altresì sottolineato la necessità di valutare progetti volti a garantire maggiore tutela delle donne, leggi contro il femminicidio e strumenti giuridici che favoriscano il diritto ai servizi pubblici e a una vita più dignitosa.
Ha ribadito come le sanzioni imposte dagli USA e dall’UE al Venezuela abbiano danneggiato gravemente il Paese e il suo popolo e come il Parlamento dovrà lavorare duramente per denunciare tali misure coercitive. Oltre a ciò, ha ricordato i numerosi tentativi di colpi di stato, fomentati dall’esterno, per sostituire il legittimo governo Maduro con la forza.
Il Presidente del nuovo Parlamento, Rodriguez, ha inoltre sottolineato la necessità di perseguire e denunciare con forza tutti i fenomeni di corruzione che danneggiano il Paese.
Al termine della seduta sono state nominate le commissioni incaricate.
Nei giorni scorsi, l’Unione Europea, che pur non aveva riconosciuto il risultato elettorale del Venezuela del 6 dicembre scorso, ha smesso comunque anche di riconoscere l’ex deputato dell’opposizione Juan Guaidò come “autoproclamato” Presidente del Venezuela (peraltro mai candidato, né ufficialmente eletto a tale carica istituzionale).
Il Washington Post aveva denunciato casi di corruzione nello staff di Guaidò, che ne avevano rovinato ogni credibilità politica.
L’UE, ad ogni modo, continuerà a collaborare con Guaidò, per contrastare l’attuale governo socialista che viene ritenuto – dalla stessa UE – “illegittimo”, in quanto non gradito agli USA.
Il Presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha inviato il suo messaggio alla nuova Assemblea Nazionale affermando che “Inizia un nuovo ciclo politico di dialogo, rispetto e relazione democratica, sempre nel quadro della Costituzione”.
Luca Bagatin