di STEFANO MORANDI
Leggo un po’ dovunque grande entusiasmo per la vittoria di Vendola alle primarie del PD in Puglia. ora, sapete bene che pur aborrendo il PDL sono ben lontano dallo schierarmi col PD (con questo pd, in particolare). tuttavia, la notizia della vittoria di Vendola mi preoccupa non poco: Vendola non fa parte del PD! Hanno fatto tante storie per la candidatura di grillo alla segreteria e adesso candidano il leader di un’altra formazione (sinistra ecologia e libertà) come loro candidato alla presidenza della Puglia?
Non so, io trovo che ci sia qualcosa che non va.
Forse sarà il fatto che alle europee il PD abbia preso il 26% mentre sel abbia preso solo il 3%. forse sarà il fatto che trovo assurdo che il leader di un partito sia il candidato di un altro. o forse… già, forse… forse è il fatto che da un partito del 26% mi sembrerebbe legittimo aspettarsi che un nome gradito alla base possa essere espresso dall’interno!
Qualcuno dice che dall’interno i capipartito avrebbero accettato solo boccia… siamo a posto! allora chiaritelo, “PD” non significa “Partito Democratico”, significa “Partito Dirigista”! altri danno la colpa alla nomenklatura ex PCI vicina a Bersani (per non fare nomi faccio un cognome, d’alema, ma se gradite si può dire anche veltroni) dicendo che finchè ci saranno loro gli indipendenti voteranno grillo, sel e simili. ma io penso che non sia possibile addossare tutta la colpa agli ex pci, anche gli ex margherita di sicuro non stanno a guardare.
Probabilmente l’ipotesi dirigista è la più corretta, ma il povero Boccia ne è vittima, non causa. Come ebbi già occasione di dire (qui per chi voglia approfondire), non è solo colpa degli ex pci, ma di tutta la nomenklatura del pd, che ha voluto fare un partito dalla facciata nuova ma che sotto la patina è tale e quale ad un qualunque partito di vecchia concezione. E dietro il luccichio delle primarie (quasi mai fatte con più di un candidato “vero”) e della possibilità di aprire circoli con pochissime persone, si ritrovano a ben guardare i vecchi vizi (anche da prima Repubblica!) del do ut des, dei veti incrociati, dei rapporti di forza e così via. con una “piccola” aggravante: questa volta questi vizi sono tutti interni ad un partito, anzi, si mostrano in tutto il loro splendore nella dirigenza (non conoscendo i livelli più bassi non posso esprimere giudizi generali, ma i risultati a livello nazionale sono alla fin fine opera della dirigenza, e questi “risultati” parlano chiaro). Risultato di questo modo di condurre il partito (n.b: il maggior partito di opposizione!) è che le idee fresche sono compresse dai sistemi incartapecoriti che come tutte le cattive abitudini non muoiono mai, e che chi all’interno del partito potrebbe anche piacere alla base non ha modo di emergere (o lo ha molto raramente, lodevole il caso serracchiani). Anzi, molto spesso chi emerge è visto (a torto o a ragione, a seconda dei casi) come l’uomo della nomenklatura di turno, quindi con sospetto. Per questo dico che Boccia è una vittima. In un altro PD forse avrebbe vinto lui queste primarie, senza la zavorra della “benedizione” centrale. Non so se sarebbe stato un bene o un male, non ho elementi a sufficienza per poterlo dire, quello che so è che detto questo è chiaro perchè la vittoria di Vendola non mi stupisce, ma mi preoccupa molto.