Cruciani e il libro #NUDI in Lodi Liberale: “La monogamia è innaturale”

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“Nudi Il sesso degli italiani” è il libro scritto dal giornalista Giuseppe Cruciani che – lunedì – è stato presentato in diretta facebook da “Lodi Liberale” nel ciclo di conferenze via zoom di presentazione di libri di autori famosi di stampo libertario e affini. L’attività culturale di Lodi Liberale è notoria. Si tratta di uno dei più attivi centri di riflessione liberale italiani, insieme a pochi altri, proficuamente in movimento.

Giuliomaria Montini, Lorenzo Maggi, Alberto De Luigi e Gino Biasini: sono ormai il punto di riferimento per una certa parte di pensiero: il 12 Settembre 2013 hanno fondato Lodi Liberale “Un’associazione di carattere culturale che si ispira al liberalismo e che vuole diffonderne i valori con l’obiettivo di promuovere il pensiero liberale con la presentazione di libri, la pianificazione di eventi, l’allestimento di mostre e l’organizzazione della Scuola di Liberalismo a Lodi”.

L’associazione si occupa (anche) di liberalismo applicato, ha avuto un grande successo con l’organizzazione di incontri con personaggi come Facco, Cottarelli, Feltri, Briatore, Porro. Per citare i più recenti, mentre in futuro ci saranno Sallusti e Maglie. Per elencare i prossimi. Quello con Cruciani è infatti l’incontro 105.

 

 

Coordinato da Lorenzo Maggi, Presidente dell’Associazione Lodi Liberale, nonché vicesindaco della città, Ospiti Charlotte Matteini giornalista e Roberto Festa, professore di Filosofia della Scienza presso l’Università di Trieste. Cammeo, partecipazione di Vittorio Sgarbi, opinionista parlamentare e intellettuale.

EVENTO – Giuseppe Cruciani “NUDI. Gli italiani e il sesso”, pubblicato da La nave di Teseo, insieme all’autore (Giornalista), Roberto Festa (Professore di Logica e Filosofia della Scienza all’Università di Trieste) e Charlotte Matteini (Giornalista). LINK facebook Qui https://it-it.facebook.com/pg/lodiliberale/videos/

Nel libro, che oramai ha avuto ampia trattazione di natura prettamente estetica per la scelta di mettere in copertina il nudo vero e proprio dell’autore, si trovano in realtà diverse sezioni che sono la traccia di un percorso che – il giornalista – da diverso tempo sta facendo: parte del materiale sono infatti stralci della produzione radiofonica di cui lo scrittore è conduttore (sull’emittente radiofonica di Radio24) nella striscia realista di satira e politica sociale, ironica, trasmessa in pre serale de “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani, appunto, e condotta con David Parenzo e Alberto Gottardo.

Nel libro i personaggi che parlano delle loro esperienze sessuali, ha detto l’autore, lo fanno cercando di dare risalto alle diverse sfaccettature, anche ipocrite, di una dimensione culturale in cui la sessualità declinata nei gusti e nelle definizioni individuali, resta comunque un difficile limite comunicativo aprioristico: non si possono condividere talune esperienze senza averne conseguenze ghettizzanti. L’autore del libro ha detto che in molte storie vi sarebbe anche una parte di sé.

“Sono storie di persone in carne ed ossa dietro cui ci sono il pensiero e la convinzione che ognuno col suo corpo possa fare quello che vuole. – ha detto Cruciani – ma nella realtà ci sono dietro argomenti spinosi, come la prostituzione, ma anche la possibilità che un essere umano sfrutti il proprio corpo nel lavoro.”

“Oltre alla libertà sessuale, il corpo risulta come arte. Il corpo di una donna fa parte di una realtà di quello che avviene, per cui è legittimo sfruttare il proprio corpo. La prostituzione in Italia è ovunque dalle strade a internet, facile come procurarsi la droga.”

In un contesto libero l’autore evidenzia che non siamo in grado di regolarizzare una situazione come invece accade in Austria, Germania e Svizzera – ben vicine all’Italia – dove se ne fa lavoro; non si trova il disagio, ma un lavoro organizzato. La massaggiatrice e la prostituta sono poi così diverse? Secondo Cruciani il tabù sarebbe ancora legato all’organo sessuale in sé.

Dove c’è prostituzione, secondo Cruciani, c’è libertà.

Il paradosso italiano consiste nel fatto che la politica ha la difficoltà di mettere nero su bianco il bollino dello Stato sul lavoro della prostituzione, cosa che era avvenuta per altre cose, ad esempio per la convivenza tra le persone dello stesso sesso.

Ma cosa ne pensano gli altri? “Si tratta un reportage giornalistico con pagine commoventi e pezzi autobiografici, in cui in diversi capitoli l’autore parla delle sue esperienze, molto difficili da interpretare dal punto di vista letterario e geometrico” ha spiegato Roberto Festa. Si autodefinisce un “Filosofo del ca…” nel vero senso della parola, perché di sessualità se ne occupa a livello di pensiero. Ci sono 400 pagine, un centinaio sono in tema di prostituzione, ma le sezioni sono tante, vanno dai cornuti ai guardoni, alle porno star, etc…

Desideri bizzarri, inusitati ed infrequenti, che si incontrano dunque nei gusti sessuali delle minoranze, dove senza un mezzo di incontro, restano sotto una percezione senza contatto tra loro, spiega il filosofo, per cui argomenti che sono tecnicamente proibiti – ad esempio le orge – scopriamo che hanno una storia lunga e che sono tradizionalmente presenti in ampia parte della storia sessuale dell’umanità anche recente.

“Cruciani racconta da cronista un mondo che esiste, che non scandalizza, che rappresenta con un filo conduttore, anche se il più grande tabù italiano non è la prostituzione, ma la legalizzazione delle droghe” secondo Charlotte Matteini – che cita Moana Pozzi e Ilona Staller auspicando un percorso libertario di apertura, ma (attualmente) il panorama politico si trova ribaltato: la lotta per la libertà delle donne è riassunta in un dibattito contro il porno e contro la libertà sessuale, di fatto, in cui la donna passa per vittima del patriarcato o schiava del patriarcato, secondo la politica – la visione è invertita.

Sulla stessa linea lo scrittore. “Il mondo libertario oggi non è più di sinistra” ha detto Cruciani “usare il corpo risulta, nella visione progressista attuale, un vizio di forma, in uno stato etico che vuole dire che cosa va fatto e che cosa non va fatto” ha citato tra gli esempi negativi il MeeToo, il caso dello psicologo Morelli che ha detto che le donne si fanno guardare dagli uomini, etc…

Vittorio Sgarbi è intervenuto a metà della videoconferenza, la sua presenza ha portato con sé delle argomentazioni di attualità: nei giorni precedenti la serata – infatti – l’amico conduttore della Zanzara di Cruciani, David Parenzo, ha definito “miserabili” coloro che frequentato dei transessuali, intendendo chi li frequenta a pagamento, chiaramente, ma questo ha comportato un incidente diplomatico, il conduttore infatti si è preso addosso una serie di critiche da parte di diverse persone. Era inevitabile, visto lo scivolone.

“I paradossi mettono in luce una difficoltà anche per chi volesse essere conservatore – ha detto Sgarbi – di avere una posizione. E’ corretto criticare chi va a prostitute, ma è anche politicamente corretto discutere la legge omofobia in parlamento – la legge Zan – stabilendo che non si possono discriminare gay, trans, lesbiche e bisessuali? Ma allora si arriva alla discriminazione per antinomie, perché se l’eterosessuale che va a prostitute è un miserabile, discriminare il transessuale è reato”.

“Questi sono argomenti che saranno spiegati a bambini di 8 anni creando inquietudini” ha detto. ”Io non avevo mai sentito parlare di bisfobia, visto che la sessualità non si manifesta fuori di sé, come si fa a discriminarla?” Ha detto Sgarbi in tema di bisessualità.

Rinviando quindi a leggere il libro come non citare che nel webinar, sono stati trattati argomenti quali le droghe, la religione, la dimensione intimistica della cultura sessuale.

“Senza un mondo di proibizioni forse staremmo male anche noi” ha detto Cruciani.

A cura di Martina Cecco

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