Rinasce con l’autoscioglimento.
Altra Russia, il partito nazionalbolscevico fondato da Eduard Limonov (dopo la messa fuorilegge del Partito NazionalBolscevico, nel 2007), si chiamerà, dopo il VIII congresso tenutosi il 26 settembre a Mosca, “L’Altra Russia di E.V. Limonov”.
Un tributo al fondatore, leader e mentore.
Un tributo allo scrittore più trasgressivo di questo e dello scorso secolo, scomparso il 17 marzo scorso all’età di 77 anni. Al quale lo scrittore francese Emmanuel Carrère ha dedicato un romanzo biografico e il regista polacco Pawel Pawlikowski ha dedicato un film.
Limonov e i suoi nazionalbolscevichi furono e sono, sin dagli Anni ’90, i maggiori oppositori di piazza al governo liberal capitalista autoritario. Prima di Eltsin e poi di Putin.
Con la loro controcultura underground, beatnik e punk, furono apprezzati finanche dalla giornalista Anna Politkovskaja, che li definiva “giovani coraggiosi, puliti, gli unici o quasi che permettevano di guardare con fiducia all’avvenire morale del Paese”.
La loro partecipazione alle elezioni, è ancora oggi bandita e le persecuzioni non mancano mai.
Nonostante le manifestazioni di piazza, spesso unitarie con altre forze di sinistra patriottica, siano sempre state pacifiche.
Manifestazioni per rivendicare un Paese socialista popolare, senza più oligarchi, senza più Putin al potere. Per chiedere la liberazione dei prigionieri politici e per la libertà di parola. Per il ritorno alla Russia delle repubbliche ex sovietiche.
Con il nuovo congresso, il partito, oltre ad aver modificato il suo nome, ha aggiunto al suo simbolo (bandiera rossa e bianca con una granata al centro, simbolo del loro storico giornale controculturale e “scoppiettante”, “Limonka”), anche una saetta.
Non è stato scelto un nuovo leader, ma tre coordinatori: Mikhail Axel, Andrey Dmitriev e Yuri Staroverov.
L’organo di governo del partito sarà un direttivo composto di 12 persone.
Rinasce Altra Russia.
Rinasce Eduard Limonov.
LucaBagatin