20 i minori.
Il più grande del gruppo ha 17 anni, i 7 più giovani, 13.
L’inchiesta è nata dopo la denuncia a Lucca di una madre dopo la scoperta di filmati hard sul cellulare del figlio di soli 15 anni.
Tra le immagini, anche quelle di bimbi, video di suicidi, mutilazioni e decapitazioni di persone e animali.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha eseguito perquisizioni a Pisa, Cesena, Ferrara, Reggio Emilia, Ancona, Napoli, Milano, Pavia, Varese, Lecce, Roma, Potenza e Vicenza.
Gli esperti stanno ora analizzando tutto il materiale sequestrato (telefonini e pc) per verificare il coinvolgimento di altri soggetti.
Secondo Annalisa Lillini, dirigente del compartimento della polizia toscana per la Toscana, “il fenomeno nuovo che è venuto alla luce nelle indagini è che accanto allo scambio di materiale pedopornografico avviene in contemporanea l’invio dei cosiddetti file gore, presi per lo più dal deep web, molto violenti, con immagini crude di suicidi e decapitazioni di persone e animali, quasi a voler alimentare con questi video il contenuto di crudezza dei file pedopornografici”.
L’indagine è durata 5 mesi.
I reati contestati sono la detenzione, divulgazione, cessione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere aggravata.
Claudia Saba