Roma, 8 gennaio 2010 – Oggi Italia Nostra ha inviato al presidente del Consiglio Berlusconi, a due presidenti di Camera e Senato e ad alcuni ministri e funzionari una lettera aperta a firma della Presidente Alessandra Mottola Molfino in cui si chiede che il centro storico de L’Aquila venga riconosciuto per legge “Unitario monumento di cultura urbana”.
Italia Nostra ha deciso che L’Aquila sarà al centro della battaglia di tutela dell’associazione per il 2010 affinché si avvii la macchina burocratica per ricominciare la ricostruzione, ancora non avviata dopo nove mesi dal terribile sisma.
Questa lettera era stata già inviata il 31 luglio al presidente del Consiglio e alle altre cariche, ma non ha ricevuto ad oggi nessuno risposta. Da qui la decisione di oggi di reinoltrarla affinché il tema della ricostruzione diventi una delle azioni prioritarie del Governo per L’Aquila.
Quello di oggi è il secondo atto di Italia Nostra per l’Aquila nell’anno appena iniziato.
Lo scorso 4 gennaio proprio nella città abruzzese l’associazione ha presentato al Governo la richiesta di un decreto-legge speciale sul centro storico dell’Aquila. Italia Nostra ha chiesto di costruire uno strumento normativo che faciliti il coordinamento degli sforzi di enti pubblici e privati (tra i quali soggetti indispensabili e decisivi per la comunità come la Chiesa cattolica e le Fondazioni bancarie)per la gestione del dopo sisma, a partire dalla considerazione del particolare valore monumentale del tessuto urbano.
Roma, 8 gennaio 2010
Prot. n.V/1924
Raccomandata a/r Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Onorevole Silvio Berlusconi
Al Presidente della Camera dei Deputati
Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica
Senatore Renato Schifani
Al Ministro per i beni e le attività culturali
Senatore Sandro Bondi
Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile
Sottosegretario Guido Bertolaso
Al Sottosegretario di Stato ai beni e alle attività culturali
Onorevole Francesco Maria Giro
Al Vice Commissario della Protezione Civile
per il recupero dei beni storici culturali dell’Abruzzo
Ingegner Luciano Marchetti
Al Capo dell’Ufficio Legislativo
Ministero per i beni e le attività culturali
Dottor Mario Torsello
Al Presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali
e paesaggistici
Professor Andrea Carandini
IL CENTRO STORICO DELL’AQUILA SIA RICONOSCIUTO PER LEGGE
UNITARIO MONUMENTO DI CULTURA URBANA
A nove mesi dal sisma la preoccupazione di Italia Nostra – più volte espressa fin dal luglio scorso ‐ diventa forte denuncia per la mancanza di una piano unitario di interventi sul centro storico dell’Aquila e della sua cintura di centri minori, un patrimonio culturale e monumentale di dimensioni e rilevanza straordinarie. E’ questa la ragione che ci spinge a reiterare l’Appello, finora rimasto senza risposta, perché la ricostruzione non sia limitata alle chiese monumentali e ai pochi altri edifici oggetto del formale vincolo di tutela, ma sia estesa all’intero insediamento storico con il suo tessuto di strade, piazze, edifici e relative funzioni sociali.
Non c’è voce che dissenta dalla proposizione che il centro storico dell’Aquila debba essere integralmente ricostruito (com’era e dov’era).
Quella proposizione muove dunque dal presupposto principio che l’intero insediamento storico vada considerato come un insieme unitario, un unico pur se complesso bene culturale. E allora questo convincimento deve essere formalizzato con un esplicito riconoscimento che non può avvenire che per provvedimento legislativo (un decreto legge), essendo altrimenti impraticabile l’ordinario modello di dichiarazione che ha ad oggetto i singoli beni ed è condizionato dalle complesse e attardanti garanzie a tutela della proprietà privata.
Il vincolo complessivo garantisce che la ricostruzione del tessuto edilizio connettivo avvenga, secondo un piano unitario, sul fondamento di una analisi storica e tipologica dei singoli elementi che lo compongono, non sia cioè limitata alla ricomposizione delle facciate cui corrisponda una organizzazione degli spazi interni radicalmente innovativa: una ricostruzione meramente scenografica del paesaggio urbano, con il sacrificio della autentica identità urbana.
Alle presumibili ragioni di resistenza alla proposta (ulteriore complicazione burocratica con insostenibile allungamento dei tempi della ricostruzione; espropriazione della competenza comunale nella materia dell’edilizia, essendo il vincolo di tutela, nel sistema ordinario, rimesso alla gestione esclusiva della soprintendenza statale) il provvedimento legislativo ben può e deve rispondere, dettando una disciplina speciale con la previsione di una struttura operativa mista (comune‐soprintendenza), secondo un modello di collaborazione paritaria; e con l’assegnazione di adeguate risorse, anche di straordinarie competenze professionali a garantire l’efficienza dell’operazione.
Il vincolo legislativo (che assume all’evidenza uno straordinario valore di principio e indiscutibilmente comporta l’integrale finanziamento pubblico alla ricostruzione), a giudizio di Italia Nostra, rimane l’unico strumento che valga a mettere mano subito alla ripresa della vita nel nucleo antico della città, di cui da più parti è denunciato il preoccupante abbandono, avvio alla irreparabile distruzione. Perché la sollecita discussa edificazione dei molteplici nuclei satelliti nell’intorno del capoluogo non possa essere intesa come opzione alternativa all’integrale recupero del centro storico, che costituisce una ineludibile responsabilità nazionale: Italia Nostra non dubita che il Governo ne sia consapevole e vorrà adottare le tempestive e adeguate misure per corrispondere a quell’esigenza.
Per questo Italia Nostra chiede un incontro con il Sottosegretario Bertolaso per avere assicurazioni sulla definizione del vincolo e degli strumenti idonei alla sua rapida applicazione.
Il Presidente di Italia Nostra
Alessandra Mottola Molfino
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