Bettino Craxi affida alla finzione letteraria, attraverso un romanzo di fantapolitica, il racconto della triste vicenda politico-giudiziaria che lo vide coinvolto negli ultimi anni della sua vita.
“Parigi – Hammamet”, thriller sino ad oggi inedito, pubblicato recentissimamente da Mondadori, a cura della Fondazione Craxi, è un romanzo di finzione narrativa, ma che presenta per certi versi fatti veritieri o comunque verosimili.
Craxi, affida la narrazione in prima persona al protagonista, Karim, poliziotto italo-tunisino che, con il pretesto di andare a visitare la sorella, invita la sua famiglia in vacanza a Parigi.
In realtà qui si incontra con Ghino, ex Primo Ministro italiano, che a Parigi è in esilio a causa di un complotto politico-mediatico-giudiziario nel quale è stato coinvolto in Italia, al fine di essere liquidato politicamente.
Ma chi e perché ha organizzato tale complotto ai danni del Presidente e del suo partito (che si comprende essere, del resto, il Partito Socialista Italiano) ? Perché, nonostante il Presidente Ghino non sia più un uomo influente, a Parigi c’è chi vuole ucciderlo e non esita, per ottenere tale scopo, a fare strage di innocenti ?
Karim, amico di vecchia data di Ghino, è a Parigi per scoprirlo e per proteggerlo.
Accanto a loro il fido Nicola, guardia del corpo del Presidente e Ndiezda, componente del servizio segreto russo.
Sarà proprio Nadiezda che, in un dossier, riuscirà a ricostruire l’identità dei mandanti, che, non contenti di aver liquidato il Presidente politicamente, vogliono finirlo anche fisicamente.
Si tratta di una sorta di “Spectre”, ovvero di una potentissima organizzazione segreta transnazionale denominata “Koros”, “Il Mucchio”. Una organizzazione infiltrata in tutti i centri del potere, finanziata e sostenuta da lobbies finanziarie promotrici della globalizzazione. Una organizzazione i cui componenti “considerano l’identità e l’unità nazionale come ostacoli al mercato e si comportano come capi di uno Stato sovranazionale” e che utilizzano tecniche “terroristico-eversive”. Una organizzazione gerarchica e con un intero esercito numeroso a disposizione, senza rapporti ufficiali con gli Stari, ma “non è escluso un coinvolgimento di settori istituzionali degli Stati Uniti e della Germania unificata” e che ha utilizzato la guerra nell’ex Jugoslavia come “il primo test da internazionalizzare”.
Nadiezda, nel suo dossier, rileva come Ghino sia entrato nel mirino di “Koros” già ai tempi del caso Abu Abbas, ovvero ai tempi del suo no agli USA nella consegna di Abbas e il suo sostegno alla causa palestinese. Oltre a questo, il suo essere un “ostacolo al predominio incontrollato delle “grandi famiglie” italiane, agli affiliati della “trilateral”, ai potentati collegati ai gruppi avventuristici della finanza internazionale”. Oltre che, naturalmente, la sua ideologia “neogollista di sinistra”, che voleva un’Europa sovrana, indipendente dai due blocchi e amica del mondo arabo laico e socialista, oltre che alleata al Terzo Mondo.
Nel romanzo, Craxi, fa parlare così i suoi personaggi, rivelando le sue verità, anche nell’ambito della politica internazionele, condendole di una certa dose di finzione narrativa. Verità che sono, del resto, quelle che affidò, nei suoi ultimi anni di vita, alla stampa ed ai volumi che scrisse, nel triste esilio di Hammamet.
In “Parigi – Hammamet”, Ghino, evidente riferimento a “Ghino di Tacco”, personaggio storico nel quale Bettino Craxi non solo si è sempre riconosciuto, ma pseudonimo che utilizzò per firmare i suoi corsivi sull’Avanti, è costretto, con Karim, Nicola e Nadiezda, a lasciare Parigi, ove è braccato da pericolosi sicari, per rifugiarsi nella sua casa delle vacanze, ad Hammamet, in Tunisia.
Terra ospitale e amica, quella tunisina. Terra ove grandi civiltà si sono alternate e merscolate. Terra che ospitò finanche l’esule e barricadero Giuseppe Garibaldi nel 1834 – 1835 ed al quale Craxi dedicò un saggio, nel 1995, “Garibaldi a Tunisi”, appunto.
Ma anche qui, ad Hammamet, ove Ghino sarà pronto a “portare avanti il suo discorso, sparando scomode verità in diverse direzioni”, sarà braccato dai sicari, che tenteranno di ucciderlo, pur senza successo.
Sino a che, a dare una spallata a Koros, sarà il governo della Federazione Russa, d’intesa con le Nazioni Unite, “richiedendo ufficialmente al governo degli Stati Uniti di uscire dalle ambiguità e di perseguire i mandanti della destabilizzazione mondiale”.
E sarà Nadiezda, donna fiera e coraggiosa, e contribuire alla rovina di questa potente organizzazione, pagando con la vita, ma riuscendo a scrivere a Karim e a Ghino, un commovente messaggio di commiato, nel quale dichiara di aver provveduto a “schiacciare alcuni pidocchi di grosso calibro” e che “le false rivoluzioni e la falsa giustizia sono giunte allo stadio finale”.
“Parigi – Hammamet” è un romanzo sorprendente. Un vero e proprio thriller che, sapendoli leggere, nemmeno troppo fra le righe, racconta fatti di scottante attualità politica e geopolitica.
Illuminante, del resto, quanto riportato sin dalla quarta di copertina:
“Gli avvenimenti che sto per narrare sono assai singolari. Incredibili per eccesso di credibilità. Rientrano infatti nella categoria degli accadimenti comunemente ritenuti impossibili non perché inimmaginabili, ma proprio per il contrario. Chi non ha immaginato almeno una volta la possibilità che esistesse davvero la “Spectre” ? E raffigurandosela, ognuno di noi l’ha disegnata ogni volta sempre più efferata e incontrollabile…Ogni tanto, però, quelle che abbiamo sempre considerato nostre fantasie estreme si rivelano, appunto, drammaticamente reali, come dimostrano gli eventi singolarissimi che mi accingo a raccontare”.
Bettino Craxi è e rimane, almeno per chi scrive, il migliore fra gli statisti che l’Italia e l’Europa abbia mai avuto. Ingiustamente vilipeso e calunniato, rimarrà nella Storia illuminando – anche a vent’anni dalla sua scomparsa fisica – le menti di chi non ha voluto vedere, di chi non ha saputo o voluto comprendere.
Luca Bagatin