Il 15 febbraio scorso, si è tenuta, in Piazza Suvorovskaya, a Mosca, una manifestazione delle forze di opposizione al governo liberale russo, composta dai nazionalbolscevichi di Altra Russia (il partito dello scrittore Eduard Limonov), dal Fronte della Sinistra e da altre organizzazioni patriottiche, per chiedere un referendum sulle modifiche alla nuova Costituzione voluta da Putin.
Secondo gli organizzatori, il nuovo pacchetto di emendamenti costituzionali, prevede di ridistribuire il potere fra i vari rami del governo e, allo stesso tempo, di preservare il potere di Putin, anche dopo il termine del suo mandato presidenziale.
Altra Russia, che è impegnata in prima linea contro le modifiche proposte da Putin, ritiene che sia necessario un referendum che preveda che i cittadini possano votare su ciascun nuovo articolo introdotto nella nuova Costituzione e che, dunque, nella nuova Costituzione vadano introdotti unicamente quegli emendamenti per i quali la maggioranza degli elettori abbia votato favorevolmente.
Allo stesso tempo, i nazionalbolscevichi di Altra Russia, sono comunque consapevoli che nessun nuovo emendamento alla Costituzione cambierà la situazione socioeconomica del Paese, fatta di ampie disparità sociali fra ricchi e poveri, né quello che in un comunicato definiscono “regime politico di arbitrarietà burocratica di polizia istituito in Russia negli ultimi 30 anni”.
Altra Russia, assieme alle altre forze di opposizione di ispirazione socialista, si batte del resto da anni per una Russia diversa, sociale, anticapitalista e libera dall’oligarchia.
Luca Bagatin