Videogame. “Plutocracy”, gestionale economico che fa rivivere le radici del capitalismo made in USA

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Ispirato al romanzo “Il finanziere” (1912) e alla “Trilogia del desiderio” dello scrittore, drammaturgo e giornalista Theodore Dreiser (1871 – 1945), “Plutocracy” è un videogame che ci riporta alle radici del capitalismo statunitense, denunciato, appunto, dallo stesso Dreiser nei suoi romanzi.

E’ il capitalismo delle prime corporation, delle prime aziende petrolifere, di trasporto e non solo. Quello delle prime speculazioni in borsa, senza alcuno scrupolo.

“Plutocracy”, infatti, realizzato dalla software house indipendente russa Redwood, è un vero e proprio simulatore economico e storico, profondo e accurato, per quando ancora in accesso anticipato e, quindi, non disponibile nella sua versione definitiva.

Ambientato negli USA del 1870, il videogame ci permette di indossare i panni di un ricco investitore di borsa, il quale ha l’ambizione non solo ascendere sotto il profilo sociale, ma anche di giungere a controllare quante più aziende possibili, acquistando – con ogni mezzo – titoli azionari e manipolando la politica dell’epoca, unicamente per i propri scopi di profitto. Esattamente come il protagonista dei romanzi di Dreiser, ovvero Frank Algernon Cowperwood, tipico finanziere senza scrupoli dell’epoca.

Una volta entrati nelle prime schermate del gioco, dunque, potremo scegliere il nostro “alter ego”, ovvero il personaggio che andremo a interpretare. Possiamo sceglierne il sesso, i caratteri somatici, l’età, l’etnia (caucasica, orientale o afroamericana) e qualche tratto distintivo, come ad esempio gli occhiali, il tipo di acconciatura e il tipo d’abito.

Allo stesso tempo, potremo scegliere la durata del gioco (dal 1870 al 1880, oppure dal 1870 al 1890, oppure dal 1870 ai giorni nostri) e scegliere se avere o meno un avversario da battere.

Nella versione attualmente disponibile, ad ogni modo, è possibile giocare solo alla modalità “sandbox” e non alla modalità “campagna” e batterci unicamente contro un solo avversario, oppure scegliere di accumulare quanto più danaro, prestigio e potere possibile, senza un obiettivo predeterminato.

Una volta avviata la partita, dunque, ci troveremo nel nostro ufficio. Qui avremo la possibilità, cliccando in alto a sinistra, sulla mappa degli Stati Uniti d’America, di viaggiare da uno Stato all’altro, allo scopo di curare i nostri affari (attualmente non sono disponibili tutti gli Stati degli USA, ma solo alcuni). Una volta giunti in uno Stato potremo dunque visualizzare la schermata delle aziende disponibili e osservarne il loro andamento economico, gli indici di redditività, il numero di azionisti, il numero di lavoratori e così via (nella versione attuale del gioco non sono disponibili tutti i tipi di aziende, ma solo alcuni, come ad esempio le aziende petrolifere, di trasporto e di raffinazione del petrolio).

Entrando nella schermata di una qualsiasi delle aziende, osserveremo che ciascuna ha un determinato numero di azionisti, con i quali dovremo necessariamente avere a che fare, in modo da acquistare titoli azionari e quindi iniziare la nostra “scalata” al vertice aziendale, ovvero iniziare a controllare, via via, quote sempre maggiori dell’azienda stessa.

Ogni azionista ha, come del resto anche il nostro personaggio, caratteristiche personali uniche: ciascuno ha una sua propria ambizione (e, per ingraziarcelo, sarà nostro interesse soddisfare tali ambizioni), ciascuno ha i suoi interessi e la sua fede politica (può infatti essere un sostenitore del Partito Repubblicano o del Partito Democratico, oppure addirittura un politico rappresentante di questo o dell’altro partito nel Congresso dello Stato in cui stiamo investendo, oppure un rappresentante del Congresso nazionale degli USA !).

A questo punto il giocatore potrà decidere di “interagire” con l’azionista in questione e quindi iniziare con lui una trattativa di acquisto di titoli azionari. Tale trattativa potrà essere più o meno difficile a seconda dell’offerta che faremo all’azionista e della quantità di azioni che vorremo acquistare e ciò dipenderà soprattutto dal valore sul mercato delle azioni, ovvero dell’azienda stessa, in quel determinato momento. Questo è peraltro l’aspetto più realistico e allo stesso tempo più complesso del gioco e che lo rende davvero unico nel suo genere.

Il giocatore, ad esempio, potrà tentare di acquistare le azioni ad una cifra superiore o inferiore al loro valore reale, guadagnandoci o perdendoci, ma alla fine sarà sempre il nostro azionista a decidere se vendercele a quel prezzo o meno, oppure se non vendercele affatto.

Ogniqualvolta riusciremo ad acquistare azioni, ovvero a far andare a buon fine una trattativa, acquisiremo – in proporzione alla cifra che abbiamo investito in azioni – nuovi punti influenza, che ci permetteranno, via via, di poter avviare trattative con azionisti sempre più “in alto” nella scala sociale. Allo stesso modo, se la trattativa non andrà a buon fine, potremo perdere fiducia nei confronti dell’azionista (sino addirittura e diventarne nemico e, a quel punto, potrà addirittura decidere di ricattarci !) e perdere punti influenza, facendoci drammaticamente scendere nella scala sociale e ciò potrebbe influenzare negativamente e pesantemente la nostra attività finanziaria.

Una volta giunti a controllare almeno 1% dell’azienda, possedendo quindi l’1% delle azioni, avremo la possibilità di entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione della stessa e, quindi, di prendere parte – in proporzione al numero di quote azionarie da noi possedute (se abbiamo l’1% il nostro voto varrà l’1% e niente di più) – alle decisioni aziendali e avanzare anche noi delle proposte. Proporre un prestito per espandere la nostra produzione ? Ridurre il numero di lavoratori in quanto questi costano troppo ? Aumentare il numero di lavoratori per aumentare il volume della produzione ? Cambiare il Direttore dell’azienda ? Aumentare o diminuire la percentuale relativa ai dividendi degli azionisti ? Queste alcune delle decisioni che dovremo votare nell’ambito del Consiglio, nel momento in cui ne entreremo a far parte.

E’ chiaro che, se riusciremo a controllare ad esempio il 60% o addirittura il 100% dell’azienda, potremo praticamente decidere noi stessi che cosa fare della stessa.

Teniamo ad ogni modo presente che ogni nostra decisione influenzerà sia l’economia globale, che l’andamento stesso dell’azienda. Se ad esempio decidessimo di ridurre il numero di lavoratori e questa decisione fosse approvata in Consiglio, i lavoratori potrebbero rivoltarcisi contro e bloccare la produzione, avviando uno sciopero. Viceversa, se aumentassimo il loro numero, potrebbero anche verificarsi casi di sovrapproduzione. Tutto ciò, quindi, influirà sull’andamento delle azioni, della borsa e quindi sui nostri guadagni futuri.

Nel corso del gioco, inoltre, potremo partecipare a delle aste, nelle quali acquistare beni di lusso: da semplici candelabri sino a lussuosissimi yacht, cavalli, automobili e altro ancora. Ciò, non solo aumenterà il nostro prestigio sociale, ma ci permetterà anche di soddisfare le eventuali ambizioni dei nostri contatti/azionisti (ad esempio, se un azionista desidera una automobile e noi la possediamo, potremo decidere di vendergliela ad un prezzo di favore). Una volta soddisfatta una ambizione, oltre ad esserci ingraziato il nostro interlocutore (che, nel corso del gioco, potrà eventualmente sdebitarsi con noi, agevolandoci in qualche modo), si sbloccherà un “agente di influenza”. Tale agente (che può essere un detective, una cortigiana, un giornalista, un alto prelato, un rapinatore o altro ancora), ci potrà successivamente essere utile per minacciare, ricattare e quant’altro, un nostro nemico o avversario o, ancora, uno degli azionisti che non vorrà cederci le sue azioni, oppure, ancora, un politico che vuole negarci i suoi favori.

La diplomazia, in “Plutocracy”, è infatti la chiave del successo e dovremo destreggiarci fra azionisti, lobbisti, politici, funzionari di polizia, tentando, via via, di portarli dalla nostra parte al fine di agevolarci nella nostra ascesa al potere economico e politico.

L’ambizione degli sviluppatori dei gioco è infatti non solo quello di simulare l’economia dell’epoca, ma anche di permettere al giocatore di influenzare la politica dell’epoca. Tale comparto, ad ogni modo, non è ancora stato sviluppato pienamente nella versione attuale ad accesso anticipato, ma gli sviluppatori di Redwood ci stanno lavorando e, assieme alle patch di aggiornamento costante che stanno rilasciando, contano di implementare ulteriormente il gioco con nuove funzionalità, tali da renderlo completo.

Come dicevo, “Plutocracy” – capolavoro digitale al quale gli sviluppatori stanno lavorando da due anni – è un videogame unico nel suo genere, complesso e profondo, anche nella versione attualmente disponibile.

Videogame tutt’altro che adatto ai neofiti dei gestionali economici, ma piuttosto per veri “palati fini” del settore, presenta almeno 15.000 personaggi con caratteristiche uniche; una grafica 2D degna del miglior disegnatore di fumetti d’autore e numerose potenzialità ancora tutte da sviluppare ed un realismo storico ed economico che non scontenterà di certo l’appassionato di gestionali storici e politici.

Certo, il gioco non è disponibile (almeno per il momento), in lingua italiana, ma è agevolmente giocabile anche da chi disponga di una conoscenza base della lingua inglese.

Certo, il gioco è, come dicevo, un accesso anticipato e quindi non è completo. Mancano la modalità “campagna”, numerosi Stati USA, diverse tipologie di aziende e diversi tipi di agenti di influenza.

Ci sono ancora alcuni bug da perfezionare, ma, ad ogni modo, il team di Redwood, visto il costante rilascio di patch, sembra ben disposto a renderlo un gran bel gioco.

Per essere giocato i requisiti di gioco non sono eccessivamente esosi: un pc di fascia media con sistema operativo da Windows 7 in su a 64 bit; 4 GB di RAM; 2 GB di spazio su disco fisso.

Se vorrete rivivere l’economia degli anni ruggenti del capitalismo USA, potete acquistare e scaricare “Plutocracy” da Steam al seguente link: https://store.steampowered.com/app/754500/Plutocracy/

Luca Bagatin

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Nato a Roma nel 1979, è blogger dal 2004 (www.amoreeliberta.blogspot.it). Dal 2000 collabora e ha collaborato con diverse riviste di cultura risorgimentale, esoterica e socialista, oltre che con numerose testate giornalistiche nazionali, fra le quali L'Opinione delle Libertà, La Voce Repubblicana, L'Ideologia Socialista, La Giustizia, Critica Sociale, Olnews, Electomagazine, Nuovo Giornale Nazionale, Liberalcafé. Suoi articoli sono e sono stati tradotti e apprezzati in Francia, Belgio, Serbia e Brasile. Ha pubblicato i saggi "Universo Massonico" (2012); "Ritratti di Donna (2014); "Amore e Libertà - Manifesto per la Civiltà dell'Amore" (2019); "L'Altra Russia di Eduard Limonov - I giovani proletari del nazionalbolscevismo" (2022) e "Ritratti del Socialismo" (2023)

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