Era il 2001 quando Erika De Nardo, 16 anni, insieme al fidanzato Omar di 17, uccise la madre con 40 coltellate. A nulla valsero le suppliche della donna di non ammazzare il fratellino di 11 anni. Erika lo uccise senza pietà.
Lo immerse nella vasca da bagno e infierì su di lui con ben 57 coltellate.
Erika raccontò con freddezza agli inquirenti, di aver visto due albanesi uscire dalla villetta.
Fu scoperta e condannata a 16 anni di carcere.
Omar, il fidanzato, a 14.
L’indulto e la buona condotta portarono Erika fuori dal carcere nel 2011.
Erika, ci fanno sapere, si è sposata. Forse metterà al mondo un figlio.
Ci si augura, nel frattempo, che Erika sia davvero guarita.
In caso contrario, chi l’ha fatta uscire dal carcere, dovrà fare i conti con la propria coscienza.
Il padre, si è dedicato alla figlia sin dal primo giorno.
Sia durante il periodo del carcere che dopo.
In molti disapprovarono questa scelta.
Sarebbe stato molto più comprensibile il contrario ma non si può non ammirare questo papà.
Sta di fatto che dei 16 anni di pena, Erika ne abbia scontati solo 10.
Nulla da dichiarare sul matrimonio, ma la condanna a 16 anni, sono ben poca cosa.
E i soli 10 anni scontati, sono addirittura un affronto, a mamma e fratellino, uccisi con tale violenza.
Quando si arriva a scontare l’ergastolo per delitti efferati come questi?
Il fratellino, in un tema a scuola, aveva scritto: “La mia migliore amica è mia sorella”.
Luisa Betty