Tematiche come la sovranità nazionale, il populismo, l’impagabilità – per gli Stati – del debito pubblico, la tutela dell’ambiente e delle culture, il superamento del capitalismo, sono di scottante attualità in questi ultimi mesi e anni.
Da diversi anni, con il mio blog – www.amoreeliberta.blogspot.it – ne sto parlando diffusamente – andando al di là delle ideologie e contrapponendomi alle visioni borghesi e moderniste della destra e della sinistra, sorte con la Rivoluzione Francese del 1789, la quale escluse del tutto il Quarto Stato, ovvero i proletari e i contadini.
Da tempo assistiamo a un nuovo avanzare, oltre che a un nuovo risveglio dei ceti neo-proletari, ovvero dei precari, dei disoccupati, degli sfruttati dal sistema economico capitalista e finanche di quei soggetti costretti ad abbandonare il proprio luogo di origine per cercare – spesso invano – un “futuro migliore”.
Di tutto ciò ho avuto modo entusiasticamente di sentire parlare anche nelle recenti conferenze romane del filosofo russo Aleksandr Dugin e anche nell’ambito di alcuni circoli socialisti della Capitale che, finalmente, hanno iniziato a parlare di tali tematiche oltre la destra e la sinistra.
Da una ventina di giorni ho dato alle stampe il mio terzo saggio, “Amore e Libertà – Manifesto per la Civiltà dell’Amore”, che raccoglie gli articoli che in questi anni ho scritto e relativi proprio a tali tematiche di attualità, sia a livello politico, storico, geopolitico.
Occorre un risveglio delle coscienze e la prospettiva di una nuova civiltà. Quella che definisco, appunto, Civiltà dell’Amore. Che combatta l’atavica paura dell’uomo per tutto ciò che lo circonda. Che lo liberi dall’egoismo, dal materialismo, dall’odio e dalla violenza, dal razzismo, conseguenze proprio della mente razionale/materiale nella quale l’essere umano è imprigionato e portatrice di ideologie totalitarie, non ultima quella liberale.
Recupero dunque, sotto il profilo storico/politico del populismo delle origini, ovvero del socialismo originario della Prima Internazionale dei Lavoratori e di quello russo di matrice contadina, il quale anticipò di qualche tempo la Rivoluzione bolscevica.
Recupero di una dimensione spirituale dell’esistenza, anti-materialista, gnostica, teosofica, oltre i dogmi religiosi e che vada a riscoprire la natura Divina dell’essere umano, degli animali e delle piante che lo/ci circondano e di ogni essere senziente o non senziente.
Recupero della dimensione comunitaria, sociale, morale dell’essere umano in comunione con la Natura e con tutti i suoi simili.
Un percorso che ha una profonda base psicologica e interiore e che vuole essere una forma di risveglio dei poteri latenti dell’essere umano, delle sue capacità artistiche e spirituali, che sono aspetti molto più importanti e potenti del materialismo di matrice politica e economica.
In questo senso, nel mio saggio, mi sono rifatto al pensiero, alla vita e agli studi di personalità solo apparentemente eterogenee, ma unite da un filo rosso/bianco, come rosso/bianco è il simbolo di questa possibile Civiltà dell’Amore (rosso, il colore del socialismo e della passione, simbolo della Libertà; bianco il colore della purezza del cuore, simbolo dell’Amore): Giordano Bruno; Anita e Giuseppe Garibaldi; Giuseppe Mazzini; Simon Bolivar; Evita e Juan Peron; Gabriele d’Annunzio; Pier Paolo Pasolini; Alain De Benoist, Jean-Claude Michéa, Aleksandr Dugin, Eduard Limonov, Moana Pozzi, Thomas Saknara; Mario Appignani; Adriano Celentano, Hugo Chavez; José “Pepe” Mujica e molti, molti altri.
Chiunque voglia immergersi nella lucida visione d’Amore e Libertà, per una Civiltà dell’Amore, può acquistare il mio libro online unicamente a questo link: https://ilmiolibro.kataweb.it/
Mi auguro che i miei testi possano essere utili, nel loro piccolo, ad un risveglio interiore e ad una riflessione più profonda su tematiche che spaziano dai temi etici sino alla geopolitica. Risveglio interiore e riflessione/discussione interiore, che sono le uniche basi per un possibile cambiamento della vita quotidiana di ciascuno di noi.
Luca Bagatin