Si scaldano i motori per il Festival dell’Economia di Trento, in programma dal 30 maggio al 2 giugno. Oltre sessanta conferenze con economisti e studiosi di fama internazionale, che si confronteranno sul tema “Globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza”. Ricordiamo ai giornalisti che per seguire il Festival è necessario accreditarsi.
Ecco, nel dettaglio, gli appuntamenti principali:
Giovedì 30 maggio, alle 16.30, apre il Festival, dopo la tradizionale inaugurazione, la lecture del professor James Robinson, dell’Università di Chicago, che, introdotto da Tito Boeri, risponderà alla domanda: cosa si può fare del populismo? Lo stesso giorno arriverà a Trento il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria che parlerà alle 17.00 al Teatro Sociale, mentre alle 18.30, Alberto Alesina, dell’Harvard University, rifletterà sul rapporto fra immigrazione e stato sociale comparando fatti con percezioni diffuse. Alle 21.00 Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, si addentrerà nel rapporto fra istituzioni politiche nazionali, macchina dello Stato e mercato globale.
Venerdì 31 maggio, alle 10.00, Enrico Letta e Ilvo Diamanti analizzeranno i nuovi scenari che saranno determinati dai risultati delle elezioni europee, fra nazionalismo ed integrazione economica. Mentre alle 11.00, la professoressa Hilary Hoynes dell’Università di Berkeley, affronterà il tema, molto attuale, del reddito universale di base inaugurando la serie delle lectures dedicate alla memoria di Alan Krueger, il grande economista presente a numerose edizioni del festival, scomparso un mese fa.
Nel pomeriggio alle 15.00, al Sociale è atteso l’intervento del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, mentre Jan Zielonka, dell’Università di Oxford, si occuperà degli errori delle élite alle origini del sovranismo e Cas Mudde delle cause dell’ascesa del populismo. La sera, alle 21.00, il Festival ricorderà Antonio Megalizzi, il giornalista trentino rimasto vittima di un attentato terroristico a Strasburgo.
Sabato 1 giugno, Elhanan Helpman, dell’Università di Harvard, si interrogherà sul rapporto fra globalizzazione e disuguaglianze, mentre Olivier Blanchard discuterà della sostenibilità del debito pubblico italiano. Alle 19.00 l’intervento di Filippo Grandi, Alto Commissario delle nazioni Unite per i rifugiati, che offrirà una testimonianza anche sulle conseguenze del conflitto in Libia. La giornata si chiude alle 21.00 con John Bercow, speaker della Camera dei Comuni inglese.
Domenica 2 giugno, alle 10.30, la conferenza del giornalista Federico Rampini, volto noto del Festival, che si interrogherà sul perché le classi lavoratrici, in tutto l’Occidente, si sono spostate a destra. Alle 12.00 sarà invece la volta del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Alle 14 il Premio Nobel Michael Spence discuterà dell’integrità delle competenze. Chiuderà alle 15.30 il professor Raghuram G. Rajan, economista indiano, che insieme a Tito Boeri cercherà di tirare le fila del lungo dibattito che caratterizzerà il Festival.
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