Socialismi asiatici: l’Oriente può dirsi ancora oggi rosso ? Un saggio dell’intellettuale indipendente David L’Epée in proposito

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La rivista francese “Rébellion” (www.rebellion-sre.fr), espressione dell’Organizzazione Socialista Rivoluzionaria Europea (OSRE), ha pubblicato da pochissimo, un interessante saggio in brochure – per la collana “Editions des livres noir” – del giovane intellettuale indipendente svizzero David L’Epée (www.davidlepee.com), già collaboratore della rivista “Rébellion” e di “Eléments”, dal titolo “Socialismes asiatiques. L’Orient est-il toujours rouge ?”, ovvero “Socialismi asiatici. L’Oriente è sempre rosso ?”.

E’ importante ricordare che l’OSRE e la sua rivista, hanno sempre avuto il merito di precisare che esistono vari socialismi, tutti diversi e meritevoli di essere approfonditi, a seconda della zona geografica nella quale ci si trova. E così abbiamo il “socialismo rivoluzionario” europeo (che si rifà per moltissimi versi – fra gli altri – a Proudhon, Pierre Leroux, Garibaldi, Sorel e altri); il “titismo jugoslavo”; il “bolivarismo latinoamericano” e così via. E ciò è precisato dall’autore del saggio nella sua introduzione volta a presentare i vari socialismi asiatici, nella fattispecie quello cinese e nord coreano.
La particolarità del saggio, scritto ed edito in francese, ma ci auguriamo presto anche in italiano e in altre lingue, è, come afferma l’autore stesso nella sua introduzione, un saggio critico e per nulla apologetico. L’autore racconta unicamente la storia e l’evoluzione del socialismo in questi Paesi, avendo peraltro egli vissuto in Cina e Corea del Nord ed avendovi studiato.
Egli ci tiene immediatamente a precisare che non si tratta affatto di “paradisi in terra”, tutt’altro, bensì sono e sono stati attraversati da autoritarismo e violenze estreme e sono entrambi lontanissimi dal pensiero originario di Mao Zedong e dal marxismo originario, al punto che la Cina è oggi un Paese a guida formalmente comunista, ma, nei fatti, ha una economia turbocapitalista e liberale che è diventata profondamente foriera di diseguaglianze sociali.
Di qui, non a caso, il titolo del saggio-brochure: “L’Oriente è sempre rosso ?”, ovvero, può dirsi davvero socialista ? Ed è in ciò racchiusa la speranza dell’autore, profondamente anticapitalista e socialista autentico, in un futuro rivoluzionario e liberatore dei popoli sovrani oppressi in ogni parte del mondo.
Par fare ciò, ad ogni modo, la conoscenza, per quanto critica, dei vari modelli socialisti esistenti (con le loro peculiarità e radici storiche, culturali e nazionali) e molto poco approfonditi nell’Occidente liberal-capitalista piegato al pensiero unico mediatico-globalista, è necessaria.
Per tutti gli interessati, gli studiosi, i militanti e gli appassionati, il saggio di David L’Epée è acquistabile al simbolico prezzo di 6 euro al seguente link: http://rebellion-sre.fr/boutique/socialismes-asiatiques-lorient-toujours-rouge-de-david-lepee/.
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Nato a Roma nel 1979, è blogger dal 2004 (www.amoreeliberta.blogspot.it). Dal 2000 collabora e ha collaborato con diverse riviste di cultura risorgimentale, esoterica e socialista, oltre che con numerose testate giornalistiche nazionali, fra le quali L'Opinione delle Libertà, La Voce Repubblicana, L'Ideologia Socialista, La Giustizia, Critica Sociale, Olnews, Electomagazine, Nuovo Giornale Nazionale, Liberalcafé. Suoi articoli sono e sono stati tradotti e apprezzati in Francia, Belgio, Serbia e Brasile. Ha pubblicato i saggi "Universo Massonico" (2012); "Ritratti di Donna (2014); "Amore e Libertà - Manifesto per la Civiltà dell'Amore" (2019); "L'Altra Russia di Eduard Limonov - I giovani proletari del nazionalbolscevismo" (2022) e "Ritratti del Socialismo" (2023)

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