SILENZIO E OSTILITA’ VERSO LE RAGIONI DI DIREZIONE ITALIA, VERSO FITTO, VERSO UN ARRICCHIMENTO LIBERALE E LIBERALCONSERVATORE DI UN QUADRO TUTT’ALTRO CHE ENTUSIASMANTE E AUTOSUFFICIENTE.
CENSURA MEDIATICA, OSTILITA’ POLITICA E PARTITICA, DISINTERESSE IDEALE E CULTURALE.
OCCORRE LAVORARE CON SINCERITA’ E INTELLIGENZA PER SUPERARE QUESTO ERRORE.
GLI ASTENUTI DI CENTRODESTRA NON SI RECUPERANO INCOLLANDO I COCCI O RIPROPONENDO L’ESISTENTE, MA COSTRUENDO UNA NOVITA’.
E’ il caso di superare le perifrasi, le circonlocuzioni, le attenuazioni. Inutile girarci intorno: finora (ognuno con i suoi toni o i suoi silenzi), i tre attori esistenti del centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) hanno manifestato quasi solo segnali di chiusura, silenzio e ostilità nei confronti delle ragioni di Direzione Italia, verso Raffaele Fitto e tutti noi, verso un arricchimento liberale e liberalconservatore di uno schieramento oggi tutt’altro che entusiasmante e autosufficiente.
Da una parte (berlusconiana), si dice di voler costruire uno schieramento largo: poi, però, si fa finta che alcuni interlocutori non esistano. Dall’altra parte (sovranista), si dice di essere favorevoli alle primarie: poi, però, si dà per acquisito che nulla del genere possa davvero essere realizzato.
E al silenzio politico di fondo fa da pendant una censura mediatica francamente degna di miglior causa. I cosiddetti “giornali d’area”, le televisioni Mediaset, gli stessi conduttori, sembrano farsi un vanto di praticare un ostracismo assoluto, senza eccezioni, scientifico, nei nostri confronti, ormai da due anni. A molti di loro mi è capitato di dire (facendo scaramanticamente le corna) che forse sono autorizzati a occuparsi di noi solo in caso di grave incidente stradale…
Esempi? Siamo organicamente collegati al mondo conservatore inglese: e, da Brexit alle prossime elezioni Uk, affrontano questi temi con chiunque (tranne che con noi). Siamo quelli che avevano previsto e compreso il fenomeno Trump, in anticipo e insolitudine: lo stesso. Dalla rinegoziazione in Europa allo shock fiscale, siamo portatori di proposte forti ma ragionevoli, praticabili, su tutti i temi rilevanti di politica interna, economica e internazionale. Non si pretende l’applauso, ci mancherebbe: ma almeno – questo sì – di poter mettere alcuni milioni di telespettatori di conoscere anche questa opzione.
Fosse solo una ostilità personale verso alcuni di noi, sarebbe certo deludente. Ma qui il tema va oltre Fitto e tutti noi: la questione è come arricchire il centrodestra di una nuance, di una sfumatura, di un connotato – credo – utile a recuperare milioni di elettori delusi e astenuti (forse più dei teneri agnellini della Brambilla): un posizionamento liberale classico, una impostazione meno tasse-meno spesa-meno debito, e, anche a livello internazionale, una bandiera atlantista e occidentale, che non esaurisca gli orizzonti dell’attuale centrodestra italiano tra la Le Pen e la Merkel.
Occorre lavorare con sincerità e intelligenza per superare questo errore. Noi ci proveremo. Mi auguro che ci siano intelligenze capaci di comprendere che dare ingresso e dignità ad alcune tesi (e a chi le sostiene con credibilità) può giovare a tutti.