Grecia / Legislative 2009: Campagna elettorale

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di Ninni Radicini

In Grecia, a metà della campagna elettorale per il rinnovo anticipato del Parlamento (si vota il 4 ottobre), prima della presentazione delle liste i sondaggi indicano il vantaggio del Pasok – Movimento socialista panellenico, di George Papandreou, su Nd – Nuova Democrazia, il partito del premier Kostas Karamanlis, in carica dal 2004. In una rilevazione pubblicata dal quotidiano “Kathimerini” (realizzata da Public Issue), Pasok è al 41%, seguito da Nd al 35.5%, Kke – Partito comunista 8.5%; Syriza – Coalizione della sinistra radicale 4%, Laos – Partito popolare ortodosso 7%; Verdi ecologisti 2%; altri 2%. Anche altri sondaggi indicano il Pasok primo partito con un vantaggio oscillante dal 4.7% al 5.9%. Ma se dal dato percentuale si passa al numero di seggi, considerando il distacco più ampio (5.9) Pasok oscillerebbe tra i 148 e i 152, ovvero – nel dato più favorevole – un vantaggio di due seggi nell’Assemblea Nazionale (composta da 300 deputati). Sarebbe lo stesso rapporto di forze tra Nd e Pasok – a parti scambiate – risultato dalle precedenti elezioni nel settembre 2007.

A sinistra del Pasok non vi sono rilevazioni concordanti circa il risultato di Kke (tra il 5.5% e il 9%), mentre Syriza è tra il 3.5% e il 4.5%. I Verdi ecologisti, dopo il riscontro positivo delle elezioni europee di giugno, nella maggior parte delle rilevazioni sono al 2% tranne in una, dove con il 3.1% entrerebbero in Parlamento. Pasok potrebbe formare un governo monocolore ma, come già per Nd negli ultimi due anni, si troverebbe con una maggioranza minima, che in una fase politica, economica e sociale complessa come quella attuale, potrebbe essere prevedibilmente sottoposta a una opposizione netta, sia da sinistra (Syriza e Kke) sia dal centrodestra (Nd) sia soprattutto – a destra di Nd – da Laos di Georgios Karatzaferis, in costante crescita in tutte le elezioni dal 2004 a oggi.

Un confronto a distanza tra Karamanlis e Papandreou si è avuto tra il 13 e il 14 settembre, dopo la presentazione del programma del Pasok, con riferimento particolare ai temi dell’economia, alla 74esima Fiera Internazionale di Thessaloniki. Il leader del Pasok – una delle formazioni aderenti al Pse (Partito socialista europeo) più forti a livello nazionale – considerando l’attuale fase di crisi ha presentato un piano economico per i primi cento giorni, da attuare con il sostegno congiunto degli imprenditori, dei lavoratori e di tutte le forze produttive. Il Pasok propone di riavviare il mercato attraverso investimenti pubblici, a partire dal settore edilizio e da quello energetico, il rilancio delle aree rurali, il sostegno ai redditi medio-bassi con un aumento dei salari, una razionalizzazione delle spese statali e una riforma del sistema fiscale che porti a una redistribuzione della ricchezza.

Questo programma sarebbe avviato nei primi tre mesi della nuova legislatura con l’approvazione di leggi specifiche, in accordo con l’Unione Europea. A partire da questi primi provvedimenti, dovrebbe avviarsi un programma più ampio di sviluppo e stabilità da completare in tre anni. Insieme ai provvedimenti strutturali, Papandreou sostiene la necessità di un rinnovamento dell’immagine della politica, attraverso riforme in ambito elettorale, di regolamentazione parlamentare, e di decentramento amministrativo.

Karamanlis ha replicato a quanto prospettato da Papandreou per l’economia, considerandolo un programma vago e generico, con promesse irrealizzabili e concessioni in ogni direzione, al punto da moltiplicare i problemi piuttosto che risolverli. “Noi ci stiamo appellando a tutti i cittadini con un messaggio chiaro, per prendere decisioni difficili oggi in modo che i nostri figli possano avere un domani sicuro”, ha detto il primo ministro in occasione di un incontro del suo partito. Il 2010, sottolinea Karamanlis, sarà decisivo per l’economia, poichè l’intensità della crisi e la durata delle conseguenze sfavorevoli dipenderanno dalle politiche che saranno implementate. Critiche al piano economico di George Papandreou anche da Kke e Syriza, che lo considerano un programma di austerità non differente da quello di Nd. Alexis Tsipras, presidente di Synaspismos – Coalizione della Sinistra dei Movimenti e dell’Ecologia (la componente più grande di Syriza) ha detto che “la società vuole una politica differente da quella che porta all’incertezza del lavoro”.

Georgios Karatzaferis, leader di Laos, ipotizza che il suo partito potrebbe conseguire un risultato elettorale significativo, fin quasi al punto da poter ambire a diventare il terzo partito. Una ipotesi conseguente sia ai dati delle rilevazione realizzate sia al consenso riscontrato sul programma, ricordando ad esempio la convergenza su Laos del Partito degli ecologisti di Grecia. Karatzaferis ha criticato sia Nd sia Pasok, ritenendoli incerti nella gestione dei temi di interesse nazionale e non esclude che, dopo le elezioni, tra i due maggiori partiti vi possa essere un avvicinamento, sebbene Nd abbia preferito escludere esecutivi di coalizione.

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