Che qualcosa non andasse per il verso giusto si era intuito, in particolare quando Auchan-Simply sono usciti dalla “coalition” Nectar a inizio 2015. Ma già un anno prima Gerard Whelan, il manager britannico che aveva presentato alla stampa il lancio del programma in Italia nel 2010, aveva assunto un ruolo internazionale negli Stati Uniti all’interno di gruppo Aimia (che controlla Nectar), cedendo la sedia (forse non proprio comodissima) a Fausto Tarditi, un manager con esperienza nel marketing e in particolare nelle carte fedeltà della grande distribuzione, settore nel quale Tarditi ha collaborato con catene leader come Esselunga dove ha lavorato dal 1990 al 2002.
E a proposito di Esselunga: se a Tarditi fosse riuscito il colpo di colmare il vuoto (non sentimentale, ma pratico) lasciato da Auchan-Simply (gruppo alle prese con una mega-crisi sul coté degli ipermercati) con il subentro di Esselunga, forse non staremmo qui a scrivere l’epitaffio di questa “coalition”: è un’ipotesi, sia ben chiaro. A questo proposito il commento di Tarditi è il seguente: “Esselunga è stata l’unica insegna che non abbiamo contattato nella ricerca del partner grocery da sostituire a Auchan. Questo perché Esselunga ha un programma di fidelizzazione talmente forte che la rende autosufficiente e, indipendentemente dal valore della coalition, non interessata ad aggregarsi a programmi di co-marketing. La decisione di chiudere il programma Nectar, molto sofferta, si può ricondurre a due principali motivi -continua Tarditi- la presenza necessaria di un partner della grande distribuzione di dimensioni paragonabili a Auchan che ha lasciato la coalition nel febbraio 2015. E poi la situazione macroeconomica italiana che non consente a eventuali partner del grocery di investire in modo sufficientemente sicuro”.
L’unica cosa certa al momento è che a febbraio 2016 Nectar Italia chiuderà uffici e battenti, ponendo uno stop definitivo a uno dei “loyalty schemes” più noti al mondo che aveva superato la soglia degli 11 milioni di aderenti, con più di 6 milioni di carte attive nel periodo di massimo picco, e premi erogati ai propri iscritti pari un valore di 230 milioni e passa.
Una “case history” paradigmatica
Nectar è sempre stata una paradigmatica “case history” internazionale, citatatissima nei convegni e analizzata dagli studiosi di tematiche legate alla fedeltà, come Cristina Ziliani, docente all’Università di Parma, che ha sempre dedicato a Nectar (e ai concorrenti Payback e S’Miles) dettagliati capitoli nei suoi libri (per es. Loyalty Marketing, Egea, 2008, in particolare le pagg.200-205). Toccherà appunto ai ricercatori capire le vere ragioni di questi naufragi.
Punti validi fino al 29 febbraio
C’è tempo di raccogliere punti Nectar fino al 29 febbraio 2016 e utilizzarli per richiedere i premi fino al 1 marzo 2016. Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito www.nectar.it o al numero 02.321.162.16.
“Nonostante il grande coinvolgimento dei consumatori -commenta Fausto Tarditi, attuale managing director di Nectar Italia– il perdurare del difficile contesto economico ha impedito al programma di mantenere la propria posizione trasformativa sul mercato”.
Nectar, che fa parte di Gruppo Aimia, leader globale nel settore della gestione di programmi fedeltà e quotato alla Borsa di Toronto, è attivo anche nel Regno Unito, dove più del 50% delle famiglie inglesi raccolgono i punti Nectar quando fanno la spesa, prenotano una vacanza, pagano le bollette, fanno benzina.
fonte: Nectar Italia, la “coalition” par excellence, chiude a febbraio 2016