Come sempre i liberali sono per la libertà religiosa e quindi il Vescovo di Livorno, quale pastore, può giudicare come meglio crede le due sentenze della Cassazione che su pagamento ICI hanno dato ragione al Comune di Livorno contro le parificate S. Spirito e Immacolata. Altra la valutazione sul piano della libera convivenza civile tra diversi. Qui va ribadito con forza che le due sentenze della Cassazione hanno applicato la legge con esattezza e che concetti chiave come libertà di educazione, funzione della scuola pubblica, rispetto della concorrenza devono essere coerenti con le necessità della nostra società pluralista e non cedere alle chiusure conservatrici di stampo clericale.
Libertà di educazione vuol dire poter insegnare ciò che si vuole, non avere agevolazioni fiscali aggiunte alla riscossione di rette (se non si riscuotessero già ci sarebbe l’esenzione IMU per la cultura). Scuola pubblica vuol dire strumento connettivo del convivere tra soggetti culturalmente diversi, che insieme evita recinti protetti decisi solo dalla famiglia a spese delle istituzioni (la convivenza salterebbe e sarebbe dominante l’integralismo multiculturale tra ghetti invece del pluralismo). Rispetto della concorrenza vuol dire che le scuole parificate rientrano nella libertà costituzionale di impresa nel settore educativo ma non in una libertà di insegnamento privato a carico dello Stato (le agevolazioni fiscali violano i trattati europei e per questo l’Europa avrebbe sanzionato l’Italia se non fosse venuta la legge).
Per tutto ciò, le due sentenze della Cassazione sono ben più di un tecnicismo, poiché, applicando la legge, costituiscono un significativo passo avanti del principio di separazione Stato Chiesa. Il solo principio che può garantire l’esercizio degli stessi diritti civili personali tra cittadini diversi smantellando i privilegi degli usi conformisti.