In Olanda è stata presentata ieri mercoledì 12 novembre la prima pista solare per biciclette al mondo, un progetto rivoluzionario che secondo i suoi progettisti potrebbe consentire la carica di biciclette e veicoli elettrici in tutta la rete stradale olandese (140.000 km, 25.000 km di piste ciclabili). Denominata SolaRoad, la pista è stata costruita su una strada di 70 metri a nord di Amsterdam attraverso diversi moduli di 2,5 metri per 3,5 metri coperti con pannelli solari. Questi sono stati coperti con vetro temperato, antiscivolo per evitare incidenti. Le biciclette e veicoli elettrici potrebbero un giorno essere in grado di ricaricare le batterie da strada o la bicicletta, con la spina elettrica o in maniera wireless, assicura Stefan De Wit, uno scienziato coinvolto nel progetto. In 16 giorni di servzio, la bicicletta ha prodotto 140 chilowatt / ora. Per ora, l’elettricità generata viene iniettata nella rete elettrica, ma potrebbe anche essere utilizzato in futuro per illuminare la strada pubblica.
Il progetto finora è costata circa 3 milioni di euro, soprattutto in spese di ricerca e sviluppo, secondo SolaRoad, rifiutando però di indicare qual è il prezzo per chilometro.
Ad inaugurare la pista, il ministro dell’economia, Henk Kamp, che ha guidato la bici sui 70 metri di pista ciclabile, situata su un percorso che accoglie circa 2.000 ciclisti al giorno.
Il paese con più di 17 milioni di persone residenti, dove la bici è estremamente popolare, spera di triplicare la quota di energia rinnovabile nel suo consumo energetico entro il 2020 e di essere “fortemente neutrale” entro il 2050, ha detto il signor Kamp.
SolaRoad sarà testata per due anni. L’obiettivo del progetto è quello di installare entro cinque anni una strada solare percorribile, mentre il numero di auto e moto continua ad aumentare.
“Siamo fiduciosi sul fatto che entro cinque anni, avremo un prodotto su larga scala,” ha aggiunto sDe Wit.
Se i Paesi Bassi che non sono il massimo per quanto riguarda l’esposizione solare puntano all’energia del sole per il proprio futuro, figuriamoci il Belpaese che è la terra del sole soprattutto nel Mezzogiorno, quali ambizioni potrebbe nutrire in tal senso, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che si augura che dopo il boom del fotovoltaico che tante devastazioni ha fatto nelle nostre terre, si incominci a ragionare su un utilizzo più razionale delle fonti rinnovabili come stanno pensando altri stati europei che in questo si dimostrano sempre più avanti del nostro.