Europa di Libertà e Democrazia Diretta

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Il 18 giugno 2014 nel Parlamento Europeo è stato formato il gruppo di EFD – Europa di Libertà e Democrazia poi, il 24 giugno, rinominato EFDD – Europa di Libertà e Democrazia Diretta. Hanno aderito le delegazioni di UKIP – Partito della Indipendenza della Gran Bretagna (24 seggi), Movimento 5 Stelle (17 seg.), TT – Ordine e Giustizia (Lituania, 2 seg.), Democratici Svedesi (2 seg.), Partito dei Liberi Cittadini (Repubblica Ceca, 1 seg.), ZZS – Unione di Verdi e Agricoltori (Lettonia, 1 seg.), e Joëlle Bergeron (Francia), indipendente ex Fronte Nazionale. Nella legislatura 2009-14 EFD si è caratterizzato per la forte opposizione alle politiche di austerità della UE e al passaggio di poteri dagli Stati aderenti a Bruxelles. La ridefinizione del nome del gruppo è stata realizzata su proposta del Movimento 5 Stelle. Per la formazione di un gruppo parlamentare europeo è necessario aderiscano minimo 25 deputati e siano rappresentati almeno un quarto degli Stati aderenti alla UE (7 su 28). EFDD ha iniziato la 8a legislatura europea (2014-19) con 48 deputati di 7 Stati.

UKIP e il partito Ordine e Giustizia erano già in EFD nella 7a legislatura, le altre delegazioni invece sono presenti per la prima volta nel Parlamento della UE. Nigel Farage, leader di UKIP, a proposito della formazione di EFD – poi EFDD – ha detto: “Ci impegniamo a essere la voce del popolo. Saremo all’avanguardia per il ripristino della libertà, della democrazia nazionale e della prosperità in Europa”. A seguito delle elezioni del maggio 2014, il Parlamento europeo ha iniziato i lavori della nuova legislatura composto da 751 deputati di 186 partiti o movimenti, provenienti dai 28 stati della UE in rappresentanza di 507milioni di abitanti. Come ha notato Nigel Farage, il 30% dei deputati eletti rappresentano formazioni politiche che esprimono un dissenso articolato verso la gestione attuale della UE e sulla sua stessa natura.

Il gruppo parlamentare di EFD era stato formato dopo le Europee 2009 dalla convergenza delle delegazioni di dieci partiti o movimenti che prima erano nei gruppi di IND/DEM – Indipendenza/Democrazia (tra cui vi era UKIP) ed UEN – Europa di Nazioni. Tra coloro che non hanno poi confermato l’adesione per la 8a legislatura vi sono stati il Partito del Popolo Danese (4 seg., +2 dal 2009) e il Partito dei Finlandesi, conosciuto anche come “Veri Finlandesi” (2 seg., +1), entrambi passati a ECR – Conservatori e Riformisti Europei.

IND/DEM e UEN erano presenti nella legislatura 2004-09 ma a seguito dei risultati elettorali del 2009 nessuno dei due aveva il numero minimo di aderenti necessario per poter formare un gruppo. IND/DEM fu attivo nella legislatura 2004-2009, erede del gruppo EDD – Europa di Democrazie e Diversità (ne faceva parte UKIP), attivo da luglio 1999 a luglio 2004, a sua volta preceduto dal gruppo I-EN – Indipendenti per una Europa di Nazioni (dicembre 1996 – luglio 1999), preceduto dal gruppo EN – Europa di Nazioni (luglio 1994 – novembre 1996), formato da partiti di Francia, Olanda e Danimarca. Era la prima legislatura dopo la ratifica de Trattato di Maastricht ed Europa di Nazioni rappresentò il primo gruppo parlamentare europeo formato da partiti “euroscettici” se non, in qualcuna delle delegazioni, in opposizione dichiarata alla UE.

L’altra componente da cui è nata EFD è quella del gruppo UEN – Unione per una Europa di Nazioni, attiva da luglio 1999 fino al 2009, composto da partiti sia “euroscettici” sia di area genericamente liberale-conservatrice. Fu erede del gruppo UFE Unione per l’Europa (luglio 1995 – luglio 1999), a sua volta preceduto dal gruppo Alleanza Democratica Europea (luglio 1984 – luglio 1995), erede del Gruppo dei Democratici Progressisti Europei (1973-1984).

Per decidere a quale gruppo parlamentare europeo aderire, il Movimento 5 Stelle ha realizzato una consultazione in Rete, attraverso cui i votanti hanno potuto scegliere tra EFD ed ECR, gli unici gruppi che, nel corso dei negoziati, hanno espresso interesse, in modo unitario, ad accogliere la delegazione del M5S. Il 78.1% dei 29.584 votanti ha scelto EFD, il 10% ECR, l’11.9% ha optato per non aderire ad alcun gruppo, ovvero confluire tra i Non Iscritti.

I Democratici Svedesi (9.67% alle Europee 2014, +6.4% in confronto a quelle del 2009) hanno respinto l’invito ad aderire alla formazione di un gruppo parlamentare con il Fronte Nazionale francese e hanno considerato l’eventualità di un’adesione a ECR. Con il proprio presidente, Jimmie Åkesson, è stata sottolineata l’importanza di aver infine aderito a EFDD. Fondato nel 1988 nell’area della destra nazionale, il partito dei Democratici Svedesi ha realizzato una trasformazione in senso più moderato nel 1995, culminata in seguito con l’annuncio che la loro linea politica sarebbe stata incentrata sulla Dichiarazione universale dei diritti umani. Nel Parlamento della Svezia, hanno 20 seggi su 349. Per il 14 settembre in Svezia sono in programma le elezioni legislative (insieme con una serie di elezioni locali), a cui i Democratici Svedesi partecipano come opposizione al governo uscente formato da quattro formazioni di centro-destra (Moderati, Liberal-popolari, Centristi e Cristiano-Democratici).

Il Partito dei Liberi Cittadini, di area liberale, è stato fondato nel 2009 da Petr Mach, già consulente economico di Vaclac Klaus, ex Presidente della Repubblica Ceca. La decisione è stata determinata nel 2008 dalla scelta di ODS – Partito Democratico Civico, a cui egli aderiva, di schierarsi a favore del Trattato di Lisbona, che ha riformato la struttura costitutiva della UE. Il partito ha esordito nelle elezioni europee 2009 ottenendo quasi 30mila voti, più che raddoppiati in quelle del maggio 2014 con circa 79mila voti (5.2%). In ambito nazionale, si è presentato per la prima volta nelle Legislative del 2010 ottenendo quasi 39mila voti, più che triplicati nelle elezioni anticipate dell’ottobre 2013 con quasi 123mila (2.47%).

L’Unione di Verdi e Agricoltori è stata fondata nel 2002 dall’alleanza tra l’Unione degli Agricoltori Lettoni e dal Partito Verde della Lettonia. Alle elezioni europee ha partecipato per la prima volta nel 2004, ottenendo circa 24mila voti, aumentati a circa 29mila nel 2009. Nelle Europee 2014 è stata votata da circa 36mila elettori, che hanno determinato per la volta l’assegnazione di un seggio (su otto attribuiti a livello statale). In Lettonia sono previste elezioni legislative nell’ottobre 2014. Il governo uscente, formato a fine gennaio 2014, è un quadripartito composto dal partito Unità – attualmente primo per numero di seggi nel Parlamento nazionale e aderente in Europa al gruppo dei Popolari – Partito della Riforma, Alleanza Nazionale e Unione di Verdi e Agricoltori.

Ordine e Giustizia ha partecipato per la prima volta alle Europee nel 2004, con la denominazione di Partito Liberaldemocratico (quella della fondazione nel 2002, poi cambiata nel 2006). In tale occasione ebbe circa 82mila voti, conseguendo un seggio (su 13 assegnati in Lituania). Nelle successive elezioni europee, nel 2009, ha aumentato i consensi ottenendo circa 67mila voti, portando a due i seggi nel Parlamento della UE, confermati nelle Europee 2014. In ambito nazionale, è nella coalizione di governo formata dopo le Legislative dell’ottobre 2012 insieme con il Partito Laburista e Azione Elettorale dei Polacchi in Lituania.

Joëlle Bergeron eletta nel Fronte Nazionale, ha lasciato il partito dicendo che “la loro filosofia non è più la mia” e, da indipendente, ha aderito al gruppo EFDD. L’1 luglio 2014, durante la inaugurazione della nuova legislatura del Parlamento Europeo, in occasione della esecuzione dell’Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven, a differenza dei deputati che si sono alzati in piedi in segno di adesione ideale e di coloro che invece sono rimasti seduti, i deputati di UKIP si sono alzati ma voltandosi dal lato opposto della presidenza, evidenziando in tal modo la propria disapprovazione verso la politica attuale della UE.

Come si legge nell’atto costitutivo di EFDD, il gruppo è a favore di una cooperazione aperta, trasparente, democratica e responsabile tra Stati europei ed è contro la burocratizzazione dell’Europa e la creazione di un superstato europeo centralizzato. EFDD afferma che qualsiasi nuovo trattato o modifica ai trattati esistenti sia sottoposto a referendum negli Stati della UE. Il gruppo respinge ogni forma di discriminazione e sostiene che i popoli e le nazioni dell’Europa hanno il diritto di salvaguardare i propri confini e rafforzare i rispettivi valori storici, tradizionali, religiosi e culturali. Sulla base di questi principi, EFDD prevede la libertà di voto per ogni delegazione componente.

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