Disoccupazione in aumento in Piemonte

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Secondo i dati presentati dall’assessore al lavoro Claudia Porchietto sono le donne, i giovani, gli stranieri e gli ultra cinquantenni a trovare più difficoltà nell’inserirsi in un contesto lavorativo.

L’informativa presenta dati preoccupanti: sarebbero 46.000 i lavoratori in mobilità e 59.000 in cassa integrazione, di cui 35.000 si trovano nella sola provincia di Torino.

“Vogliamo intervenire -spiega l’assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama – con un approccio e con strumenti innovativi sulle abilità personali (autostima, capacità decisionali, relazionali e comunicative,) e trasversali (problem solving, capacità di analisi, di lavorare in gruppo, abilità linguistiche, competenze informatiche, conoscenza delle regole del mercato del lavoro e capacità di ricerca autonoma di un posto di lavoro, capacità di affrontare un colloquio di lavoro) del gruppo di giovani individuato. L’obiettivo è renderli capaci di collocarsi sul mercato del lavoro e incrementarne la capacità di accesso a percorsi formativi di professionalizzazione”.

E con la crisi le chiamate di lavoro a intermittenza fanno registrare un vero boom. Persone spesso con contratti a breve, brevissimo termine, costrette a saltare da un’occupazione all’altra. In un anno, a fronte della diminuzione complessiva degli avviamenti, il lavoro a chiamata è cresciuto del 40 per cento e le assunzioni sono passate da 17mila a 23.600 nei primi sei mesi del 2012, con possibilità di lavoro a Torino.

Per aumentare l’offerta lavorativa e combattere l’aumento della disoccupazione, verranno realizzati dei nuovi corsi per imparare le professioni e verranno ampliati i cantieri di lavoro.

La Regione sta prendendo provvedimenti attuando il Piano per la Competitività 2011-15: Piano dell’Ict, Piano Giovani, quello sull’Internazionalizzazione ed il Piano di credito per le aziende piemontesi.

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