di MARTINA CECCO
“Serve riportare al centro la professione e l’etica professionale” sono le parole di Fabrizio Franchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige. “E’ tornato il tempo della sobrietà e dei comportamenti virtuosi”. Si apre così la Assemblea annuale dei giornalisti tenutasi a Trento presso la sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio, il 31 Marzo scorso.
Per il futuro dei giornalisti si apre un periodo di cambiamenti, che comporteranno delle scelte per rendere concreto l’aggiornamento obbligatorio professionale per chi lavora nel settore e la nascita di una probabile Commissione Disciplinare esterna all’Ordine che stia a verificare il lavoro degli iscritti. Questo vale per gli Avvocati, per gli Ingegneri, per i Commercialisti, deve valere anche per i Giornalisti. Anche se vi sono perplessità per il continuo riferimento governativo alla Magistratura come esponente indicativamente preferibile per questo ruolo. Le Commissioni saranno composte da giornalisti con almeno 15 anni di storia lavorativa e saranno indipendenti dall’OdG.
Dopo l’incontro nazionale a cui non tutti i giornalisti hanno preso parte, per rimanere in coerenza con il principio di sobrietà, sono state messe a fuoco alcune delle priorità del mestiere di scrivere per il pubblico, tra cui quella del ritorno a una etica professionale più considerata. “Il giornalista ha il dovere di recuperare il terreno perso sui lettori, per salvaguardare il bene sociale della informazione e della democrazia” sottolinea Franchi.
Il giornalismo sta vivendo un momento di grande lavoro, grande trasformazione, intense sfide: sono moltissimi i giovani che intendono intraprendere questa professione, In Trentino come in Italia e questi sono spesso in balia del primo offerente o del più furbo, che li sfrutta o li manipola a suo gioco, anche se le professionalità dei giovani ci sono, emergono e fanno sperare in un positivo futuro. Per questo motivo non se ne risparmia sulla editoria: con la liberalizzazione della professione scompare il tariffario ma la retribuzione troppo bassa del giornalista lo pone nella posizione di essere facilmente cedevole ai ricatti e più ben disposto ai favori, la politica non è sempre un amico con cui collaborare, ma anche un cliente a cui il giornalista deve saper porre il proprio lavoro con serietà e “tenendo la schiena dritta” (più volte detto durante l’intervento) di fronte a ricatti e scambi di interesse.
Ne emerge un quadro chiaro e concreto: una crisi del sistema editoriale ha creato dei controsensi, per cui la carta stampata, ma anche gli altri media, sono sotto tiro, da una parte la concorrenza, dall’altra la difficoltà di dover trasformare il sistema “ Sarà sempre più difficile – aggiunge Franchi – far leggere le notizie il giorno dopo, alla gente”. Si aggiunge a questo il problema del sovra-numero dei giornalisti, dei giovani, a cui serve dare il messaggio chiaro che al momento il settore è saturo. I giornali si trovano ad avere problemi economici nel mantenere attive delle redazioni periferiche complete e devono virare sulla centralizzazione con il disagio di un lavoro con redazioni “volanti” si cita ad esempio per la regione il caso del giornale “Trentino”.
Risponde Enrico Paissan sulla situazione italiana, che per il resto d’Europa è una anomalia: l’Ordine dei Giornalisti italiano è una peculiarità che anche il Governo Italiano ha cominciato a considerare. Alla Camera dei Deputati sono stati approvati i principi dell’equo compenso, stabilendo che debbono esserci requisiti minimi nei giornali per la equità retributiva, disincentivazione del precariato, costituzione di un elenco degli editori virtuosi. Una anomalia italiana.
Un appello alla professionalità e alla schiena dritta viene anche dal sindacato dell’OdG per voce di Rocco Cerone, che richiama i colleghi alla professionalità e alla dignità della notizia, anche dal punto di vista economico e pensionistico.