Germania 2009: I partiti alla prova di elezioni e crisi economica

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di Ninni Radicini

Quest’anno il sistema politico tedesco sarà soggetto a 15 appuntamenti elettorali: dalle Presidenziali alle Europee, dalle Legislative alle Amministrative. A gennaio le elezioni nel Land dell’Assia, dove si è tornati alle urne dopo un anno, a seguito dell’impossibilita della SPD (Partito Socialdemocratico, ad. PSE) di formare un governo locale, pur cercando – nonostante quanto dichiarato in campagna elettorale – l’appoggio della Linke (La Sinistra, ad. EUL/NGL), formata dall’unione tra la PDS (socialisti della ex Germania Est) e gruppi e personalità provenienti dalla SPD e dal sindacato.

Questa fase si è dimostrata negativa per l’immagine dei Socialdemocratici, al punto da perdere il 13% dei consensi, in gran parte confluiti verso i Verdi e la FDP (Partito Liberaldemocratico, ad. ALDE), al miglior risultato dal 1954. A beneficiarne anche la CDU (Unione Cristiana Democratica, ad. PPE) di Roland Koch, con una campagna elettorale caratterizzata da uno slogan semplice ed efficace: “In tempi come questi vota conservatore”. L’opportunità di una alleanza tra CDU e FDP ha portato i commentatori a considerarla premessa di quanto potrebbe avvenire a livello nazionale dopo le elezioni legislative federali del 27 settembre prossimo.

In vista di questo traguardo, i dirigenti della CDU, anche in considerazione di rilevazioni recenti che indicano la SPD in risalita (dal 25 al 27%; CDU/CSU al 32%) hanno chiesto alla Merkel di evidenziare il suo profilo di leader cristiano-democratica oltre a quello di Cancelliere della “Grande Coalizione”. Una parte della CDU preferirebbe, dopo settembre, un’alleanza con la FDP di Guido Westerwelle (in crescita dal 9 al 17% in pochi mesi), sebbene i Liberaldemocratici stiano acquisendo quote di elettorato conservatore. Il motivo è nelle dinamiche del governo CDU-SPD laddove, in particolare sulle misure per il superamento della crisi economico-finanziaria, la CDU deve trovare di volta in volta un punto di incontro con la SPD, favorevole ad una presenza consistente dello Stato nei progetti per il rilancio.

A fine marzo, la Merkel ha criticato la proposta di un ulteriore pacchetto di aiuti finanziari, sostenuto dal premier britannico Gordon Brown e dal presidente statunitense Barack Obama. Il Cancelliere sostiene sia necessario dar modo alle risorse già assegnate di sviluppare la propria efficacia in ambito economico, aggiungendo inoltre che, sul lato della percezione dei mercati e dei cittadini, il susseguirsi di proposte di nuovi aiuti finanziari – peraltro considerati di non semplice attuazione – potrebbe dimostrarsi controproducente. In alternativa è preferibile, secondo la leader tedesca – in linea con la Francia – orientarsi verso la realizzazione di un quadro normativo europeo per rendere più efficace la ripresa.

Sul versante del centro-sinistra, i Verdi valutano la eventualità di un’alleanza post-elettorale con FDP ed SPD (la “coalizione semaforo”), anche se tra le possibili varianti nella composizione di un governo federale si considera pure quella di un tripartito CDU/CSU, FDP e Verdi, in virtù della formazione di un esecutivo CDU-Verdi dopo le elezioni del feb.’08 nel land di Amburgo. Da valutare inoltre la rilevanza nazionale delle liste FW (Elettori liberi), equivalenti a Liste civiche su base locale, che alle elezioni per l’assemblea legislativa della Baviera, a fine sett.’08, hanno ottenuto il 10.2%, determinando la perdita della maggioranza assoluta storica della CSU (Unione Cristiano Sociale, ad. PPE). Una novità nel panorama politico tedesco che si ipotizza possa incidere sui nuovi flussi elettorali.

Tra le assemblee regionali di prossimo rinnovo anche quella della Sassonia. Le elezioni precedenti, nel ’04, ebbero eco internazionale a seguito del risultato conseguito dalla NPD – Partito Nazionale Democratico (estrema destra) che ottenne il 9.2% e 12 seggi. In quella circostanza nell’impossibilità per la CDU di formare un governo monocolore (41%, 55 seggi, -21), o una coalizione stabile con FDP, ed esclusa ogni alleanza con NPD, si determinò una “Grande Coalizione” con la SPD, che anticipò quella a livello federale. Il 23 maggio si svolgerà l’elezione per il Presidente della Repubblica tedesca (attualmente in carica il cristiano-democratico Horst Köhler), da eleggere a scrutinio segreto in un’assemblea formata dai deputati del Bundestag e dai delegati dei Länder.

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