Tra i vari concetti ripetuti da Berlusconi al congresso fondatore del PdL ve se ne sono due in palese contraddizione.
Da una parte il Cavaliere sostiene che l’idea originaria di una rivoluzione liberale e’ sempre intatta, e che questa e’ anzi la missione del Popolo delle Liberta’. Parla di rivoluzione moderata, borghese, e dichiaratamente liberale.
Fin qui tutto bene, e nemmeno troppo sorprendente visto che sono le stesse parole pronunciate nel 1994. Poi pero’ dice una cosa che suona quantomeno improbabile quando associata all’idea di una rivoluzione liberale: il PdL e’ aperto al contributo di tutti, dai democristiani ai socialisti, punta ad un consenso vastissimo, addirittura al 51%.
Mi permetto di dire che non e’ con i democristiani o con i socialisti che una vera rivoluzione liberale sara’ possibile in Italia. La contraddizione nasce nel voler mettere insieme due traguardi tra loro incompatibili: uno stravologimento della societa’ Italiana in senso nettamente liberale, ed un consenso del 51%.
L’Italia oggi non e’ un Paese liberale, per questo necessita di una vera rivoluzione. Gli Italiani sono oggi in gran parte estranei alla concezione liberale della societa’. La maggioranza degli Italiani non si e’ ancora risvegliata dal torpore dello statalismo, dell’assistenzialismo, dal clientelismo. Non crede nella meritocrazia, nel primato dell’individuo, nelle uguali opportunita’.
Una rivoluzione e’ tale in quanto strappo, anche brusco, col passato. Non e’ roba da 51% della popolazione, da consenso oceanico. Ancor meno se sitratta di una rivoluzione liberale in Italia. Una rivoluzione liberale, oggi in Italia, la si puo’ fare solo accelerando il passo, con il rischio di perdere un poco di consenso nel breve periodo. Si tratta di calpestare molti piedi, di scontrarsi con i mille privilegi delle corporazioni, delle categorie organizzate contro l’individuo.
Berlusconi decida. Vuole il consenso oceanico (fine a se’ stesso) o vuole una vera trasformazione della societa’?
Purtroppo la sensazione e’ che il Cavaliere abbia gia’ deciso.
Ditemi voi