di NINNI RADICINI
La visita di Angela Merkel nell’Isola e il negoziato per la riunificazione
La visita a Cipro del Cancelliere tedesco Angela Merkel, l’11 gennaio, ha rappresentato un avvenimento storico e una occasione per evidenziare la questione cipriota nei suoi effetti nell’ambito della Ue e delle relazioni internazionali. Si è trattato del primo incontro tra il presidente del governo della Germania federale e il presidente della Repubblica cipriota, 49 anni dopo la visita ufficiale a Bonn dell’arcivescovo Makarios III, primo capo di stato di Cipro dopo l’indipendenza nel 1959. Al centro dei colloqui la questione della divisione dell’Isola e il negoziato bilaterale, in corso dal settembre ’08, tra Demetris Christofias, presidente di Cipro, e il leader turco-cipriota Dervis Eroglu. Cipro è divisa in due parti dal 1974, dopo che le truppe della Turchia invasero e occuparono il 37% del territorio, area che nel 1983 autoproclamarono “repubblica turca di Cipro Nord”, dichiarata illegale dall’Onu e riconosciuta soltanto da Ankara.
Angela Merkel, cresciuta nella Germania Est al tempo del muro di Berlino, ha sottolineato di essere emotivamente consapevole del significato della divisione di uno stato e di un popolo. In riferimento al percorso di adesione della Turchia alla Ue ha detto che la soluzione della questione cipriota è determinante così come le relazioni tra Nicosia e Ankara, a partire dall’applicazione del protocollo di unione doganale. La Turchia infatti non permette l’ingresso nel proprio spazio marittimo e aereo a navi e velivoli da Cipro, poiché non riconosce la Repubblica di Cipro bensì soltanto quella turco-cipriota. Questa condizione determina un rallentamento notevole del negoziato di adesione, iniziato nell’ottobre ’05, dato che molti dei trentacinque capitoli previsti non possono essere chiusi e otto non possono nemmeno essere aperti.
Cipro sta attraversando l’attuale fase economica internazionale potendo contare su una inflazione bassa, 1.9% a dicembre ’10 – stesso dato della Germania – che rappresenta il terzo più basso livello di inflazione nella Ue (media: 2.6%), dopo Slovacchia (1.3%) e Olanda (1.8%). I più alti livelli si registrano in Romania (7.9%), Estonia (5.4%) Grecia (5.2%). Nonostante la crisi, la spesa per il settore dell’Istruzione pubblica è passata dal 7.1% del Pil nel ’07 al 7.8% del ’09. Per l’11 sono previste le elezioni legislative. Il governo presieduto da Christofias (Cipro è una repubblica presidenziale) ha una maggioranza composta da Akel – Partito progressista dei lavoratori (nel Parlamento europeo aderente al gruppo Sinistra Unita Europea – Sinistra Verde Nordica) e Diko – Partito Democratico (ad. Alleanza progressista di Socialisti e Democratici), la formazione di Tassos Papadopoulos (1934-2008), già presidente della Repubblica al tempo del referendum sul Piano Annan di riunificazione, bocciato a maggioranza dai greco-ciprioti poiché avrebbe in realtà creato una confederazione con il riconoscimento consequenziale dell’area occupata come stato. Fino a febbraio ’10 faceva parte della maggioranza anche Edek – Movimento per la Socialdemocrazia, uscito per divergenze con la linea di Christofias sul negoziato bilaterale con i turco-ciprioti.
Cipro è nella Ue dall’1 maggio ’04. Lo è nella sua interezza sebbene nella parte invasa e occupata dalla Turchia il governo non possa esercitare la sovranità nazionale e quanto previsto dall’adesione alla Ue. La richiesta turco-cipriota di stabilire relazioni commerciali dirette con l’Ue ha trovato parere negativo in sede comunitaria, a partire dall’ambito giuridico. Lo scorso ottobre il Comitato del Parlamento europeo per le questioni legali, con un voto ad ampia maggioranza (18 “si”, 5 “no”, 1 astensione), ha confermato che il commercio diretto tra Ue e area turco-cipriota occupata è in contrasto con quanto previsto dall’articolo 1(2) del Protocollo n.10 del Trattato di Adesione tra Cipro e Ue firmato nel ’03. Il governo di Cipro ha accolto positivamente la decisione, che conferma la sovranità sull’intero territorio nazionale.
A dicembre ’10 il Parlamento europeo ha approvato una mozione che chiama il governo turco a “sostenere in modo attivo i negoziati per contribuire in termini concreti a raggiungere un accordo e a facilitare il clima per i negoziati attraverso l’inizio immediato del ritiro delle sue truppe dal territorio di Cipro”. La mozione contiene inoltre riferimenti all’adempimento dei criteri di Copenhagen e al miglioramento delle relazioni con gli stati confinanti e della cooperazione tra Ue e Turchia. Ad ottobre, Jerzy Buzek, presidente del Parlamento europeo, ha detto che sarebbe auspicabile vedere Cipro unita entro il 2012, quando Nicosia avrà la presidenza di turno della Ue.