Iran a mani nude, il libro presentato a Lodi Liberale

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Nella 304esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Iran a mani nude. Storia di donne coraggiose contro ayatollah e pasdaran“, pubblicato da Rubbettino Editore, insieme a Mariano Giustino (Giornalista), Rayhane Tabrizi (Attivista) e Adriana Macchi (Presidente di Soroptimist International d’Italia).

“Lodi Liberale è composta da persone che si prodigano materialmente di mandarla avanti e da chi si è tesserato all’associazione come socio, visto che essa nn gode di contributi pubblici.” Il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi ha sottolineato che, ad oggi, l’associazione sta vivendo una seconda esistenza, perché nelle sale comunali serve la certificazione di antifascismo, che – essendo anticostituzionale e moralmente fascista – l’associazione non aderirà mai.

Dunque il partito liberale oggi riceve in una sala socialista intitolata a Sandro Pertini e due relatori sono legati al mondo delle brigate partigiane, per parlare di un libro che è stato scritto per denunziare le ideologie totalitarie.

“Da 4 anni Lodi Liberale organizza delle serata in assonanza con l’argomento dell’8 marzo, come scadenza di questa data, quest’anno si parla delle donne iraniane che stanno lottando in maniera pacifica e non violenta, molto provocatoria ed efficace, e il libro è scritto dal giornalista di Radio Radicale, autore della pubblicazione.”

CI SONO GESTI E PERSONE CHE DIVENTANO ICONICHE PER IL MONDO

La questione iraniana riguarda tutto il mondo e questo aspetto è bene sottolinearlo, ha detto l’autore, perché quel che accaduto in Iran è seguito da un movimento per abbattere e spazzare via la Repubblica Islamica che ha occupato il paese dal 1979.

“questa rivoluzione non ci deve meravigliare, queste donne si battono coraggiosamente per affrontare e frenare la violenza più bruta del regime. Sono anni, secoli, che le donne in Iran hanno manifestato questo coraggio ed elaborato strategie per liberarsi dal problema di genere, per difendere i loro diritti. Una delle caratteristiche delle popolazioni iraniane è di essere in prima linea per i propri principi.”

Le persecuzioni avvengono in moltissimi modi, tra cui anche quelli della disobbedienza civile. La protagonista di questo testo è la prima femminista islamica, o movimenti civili femministi poi si sono moltiplicati in questo paese e si sono sviluppati in seguito.

“Questo libro parla di una scintilla che è esplosa in tutta la nazione e che è diventata icona della lotta per la liberazione di tutto l’Iran dal regime e in realtà per la liberazione di tutti i regimi. Questo regime persegue ogni tipo di dissenso e ha creato una società in cui le persone non si possono esprimere e in carcere ci sono tutte le persone che hanno un qualcosa da dire.” Mariano Giustino ha voluto dire che in questo caso gli uomini si sono messi di fianco alle donne, anche se sono giovani, perché in Iran la maggior parte delle persone ha meno di trent’anni.

“Internet ha cambiato il mondo, questa caratteristica iraniana è molto importante, perché i giovani iraniani si sentono sintonizzati con i giovani di tutto il mondo.” Le manifestazioni di dissenso sono moltissime in Iran. La propaganda iraniana è improntata su politiche anti americane e anti israeliane.

DOPO IL 1979 SI E’ VISSUTO UN TRADIMENTO E UNA GABBIA INFERNALE CHE DURA DA 45 ANNI

Non legittimare e non sostenere il regime è quello che possiamo fare per sostenere le popolazioni iraniane.

“Un libro autentico che racconta la verità assoluta sull’Iran, parla dei pro e dei contro del regime della Monarchia e del regime della Repubblica islamica. Importante è essere estremamente sinceri e trasparenti per gli eventi storici. Prima del 1979 le donne in Iran e il popolo iraniano avevano una sorta di libertà e di normalità anche se non erano molto abili nel parlare dei diritti umani, erano liberi anche se non erano moderni. Il fatto è che il popolo non era veloce come la società e questo è stato uno dei motivi perché molti si sono spaventati.” Rayhane Tabrizi ha spiegato che non tutti gli iraniani sono schiavi dell’ideologia, perché non vogliono seguire i dettami dello Shà.

NON SI POSSONO SCEGLIERE I NOMI E NEMMENO I RITUALI DI SEPOLTURA

“La Russia odierna è in simpatia con la Repubblica islamica, la maggior parte delle armi leggere sono vendute contro l’Ucraina dall’Iran. Il nostro regime tende a espandere in tutto il Medioriente la guerra, a partire dalla guerra in Iraq e ci sono tre città famose in Iraq che sono le tombe dei nipoti di Mohamed, sciiti e quindi grandissima parte di investimenti sono fatte per questo, per cui gli iraniani sono in un paese ricco, ma le minoranze vivono in una forte povertà perché non sono sciiti.”

SI LOTTA PER NON PERDERE QUELLO CHE SI E’ OTTENUTO, DIFFICILE OTTENERE OLTRE

“Gli uomini iraniani, anche se non sono estremisti, diventano, per difendere le loro donne, pretendono che si comportino bene perché hanno paura che vengano arrestate e che finiscano ammazzate di botte, violentate, etc..” Il problema è che poi le donne non ne parlano, quindi i padri e i mariti iniziano con il velo e poi avanti perché non c’è niente da fare.

Adriana Macchi è intervenuta per parlare della questione dei Diritti dell’uomo, per chi non sapesse cosa sia Soroptimist si rimanda al sito omonimo. La questione dei diritti umani è importante perché è da quel momento che la questione dei diritti assume una connotazione etica, morale, non tanto materiale.

“Il libro è molto duro, molto pesante da digerire, ma riporta la verità che è molto diversa dalla nostra. Mette in luce tutta la questione Mediorientale, non solamente una questione che riguarda un regime, ma i principi. Questo libro parla di donne coraggiose, ma per forza di cose il DNA atavico della donna è un esempio di resistenza e di resilienza che non si spezza, casomai muore. Quindi l’aggettivo è ridondante.”

 

LA QUESTIONE CENTRALE DEI DIRITTI DELLE DONNE

“In questa battaglia è giusto ricordarlo per l’otto marzo, perché siamo a un punto difficile di questa strada, le donne non sono da generazioni attive nelle grandi cariche, nemmeno in Italia, i numeri parlano di progressi in questo secolo rispetto al Gender GAP.”

“Serve creare consapevolezza per poter sapere come e cosa fare, che con questo racconto di storie diverse ma tutte con un filo comune, non si può che parlarne, informare, descrivere, quel che in questa parte del mondo non viene mai detto su quella parte del mondo.”

LA VOCE A CHI NON HA VOCE

“Il tunnel è molto lungo, ma dobbiamo impegnarci tutti da questo punto di vista, è un problema delle nostre coscienze e della nostra libertà, si accendono i riflettori su questioni importanti, che sono tutte sulla scia di episodi criminosi, che ci portano in piazza, ma non è sufficiente, è solamente il primo passo sulla coscienza, cultura, formazione, la piazza sostiene solidarizza, ma la vicinanza che dobbiamo dare alle donne del mondo, è di dare la voce.”

Martina Cecco

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Giornalista e blogger: scrivo per Donnissima il blog in rosa. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Lavoro per un progetto sperimentale di AI che riguarda le lingue e il loro rapporto con i motori di ricerca e la SEO. Studentessa presso la Scuola di Formazione Politica, Fondazione Luigi Einaudi, percorso di Scuola di Liberalismo 2025. Esperta in merchandising e produzioni editoriali.

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