Nella 303esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro di Javier Milei “La fine dell’inflazione”, pubblicato da Istituto Liberale, insieme a Mario Macis (Professore di Economia alla John Hopkins University), Paolo Manasse (Professore di Economia all’Università di Bologna) Bernardo Ferrero (Vicedirettore di Storialibera) e Alessio Cotroneo (Presidente di Istituto Liberale).
“Gli argentini sono persone che studiano l’economia e la macroeconomia, molti argentini sono attenti all’inflazione e il libro di Milei delinea un programma per eradicare l’inflazione in modo efficace. L’opera presuppone una certa conoscenza della storia economica, per le definizioni che ad essa vengono date, serve aver presente molte questioni, molte cose, che non tutti sanno.”
Il professor Mario Macis ha spiegato come mai serve riferirsi alla politica monetaria, agli episodi di iper-inflazione sistematica, correlati, come minino ai momenti in cui si sono fatte nuove monete, si è stampato nuova moneta, in Argentina, per fare fronte a deficit.”
“Milei descrive nel libro la dollarizzazione come scelta finale. Nel libro c’è un’agenda politica che viene stilata in modo molto preciso.”
“Il dramma dell’Argentina non è Milei, è che in Argentina la povertà sta galoppando e quindi le elezioni hanno determinato di non tornare a vivere il disastro della povertà e dell’indigenza, per questo hanno investito su Milei. L’inflazione devasta i poveri.”
Il libro è stato tradotto da Alessio Cotroneo e descrive il punto di vista di Milei economico ed economista.
“Dal 2013 ha cominciato a diventare famoso, anche andando in televisione ed è stato gettato in politica in maniera riflessa data la sua popolarità. Certamente per lui c’era una contraddizione: si è reso conto con il tempo che la battaglia culturale era importantissima, ma ha capito che serviva frenare il potere dello Stato.” Il professor Ferrero ha parlato della politicizzazione dello Stato, che monopolizza l’uso della violenza e diventa legittima se stesso.
“L’Argentina fino alla II WW era uno dei paesi più ricchi, poi lentamente è precipitata e ha visto nascere la Banca Centrale nel 1935 con l’apporto di Raul Prebisch. Milei sostiene che i politici piuttosto che migliorare la salute del ciclo del denaro, pensano a tappare le conseguenze a mitigare i danni.”
“Quando lo Stato arriva a controllare anche i prezzi, significa che saranno controllati anche la produzione e l’intera economia diventa socialista. Il controllo di capitale ha una progressione che attualmente Milei spera di risolvere con un prestito del Fondo Monetario Internazionale.”
“La questione importante è la Riforma monetaria: quando si legge il libro si capisce che il concetto di dollarizzazione è legato al fatto che gli argentini vedono il peso come un sostituto del dollaro, le persone vanno a calcolo in dollari.”
Il professor Paolo Manasse ha concordato con le idee chiare di questo libro, che rende informazioni a un pubblico argentino, che è chiamato alla consapevolezza economica. E’ nello stesso tempo un chiaro manifesto politico, ha detto, che illustra le ragioni di fondo delle politiche che lui sta attuando.
“Potremmo mettere in confronto le politiche e le tesi, che in alcuni casi sono coerenti, in altri casi è meno chiaro il collegamento tra teoria e pratica. Certamente nel libro si spiegano bene le condizioni dettate dall’inflazione. Probabilmente il libro è legato a modelli neo classici che hanno delle basi di equilibrio economico generale, con agenti tradizionali, un modo economico di molto tempo fa.”
“E’ molto difficile pensare che le persone siano lì per la libertà, è più facile che le persone siano predisposte a seguire i propri Bias. Anche se l’approccio di Milei a Keynes è caricaturale e rétrò, ne critica la forma mentis principalmente.” Alessio Cotroneo ha spiegato come ha fatto Milei a discutere nel tempo i suoi argomenti, in modo aggressivo ma particolarmente competente.
“L’atteggiamento di Milei è troppo proattivo in questo periodo, per questo soggetto a errori e strafalcioni che possono costargli la fama, se continuerà a comportarsi così.” Secondo Macis vi sono anche molte parti dogmatiche, che non sarebbero necessarie. Le scelte politiche ed economiche di Milei sono del tutto apprezzabili, ma il testo è comunque dogmatico e ricco di retorica, esattamente come i suoi discorsi.
Martina Cecco