Ucraina: la resistenza militare che si sgretola? Le ombre sul reclutamento forzato

0
38

La guerra in Ucraina si avvicina al terzo anno, eppure il fronte di resistenza militare sembra mostrare segni evidenti di cedimento. Se all’inizio del conflitto l’entusiasmo patriottico spingeva migliaia di uomini a imbracciare volontariamente le armi, oggi la situazione appare molto diversa. I dati parlano chiaro: circa 800.000 ucraini hanno evitato la leva, mentre 200.000 hanno disertato. Numeri che superano di gran lunga i 200.000 soldati effettivi schierati nelle trincee contro l’esercito russo.

Ma cosa sta succedendo davvero?

Reclutamento forzato: la caccia all’uomo

Sempre più spesso emergono testimonianze di rastrellamenti brutali nelle città e nei villaggi ucraini. Video e racconti descrivono furgoni militari che pattugliano le strade, alla ricerca di uomini da arruolare con la forza. Giovani e meno giovani vengono fermati, strattonati e trascinati sui pulmini. Alcuni riescono a fuggire, altri vengono portati via e, nel giro di pochi giorni, finiscono al fronte, spesso senza un addestramento adeguato.

Il fenomeno, che inizialmente sembrava circoscritto, sta assumendo proporzioni allarmanti. Non si tratta più di una mobilitazione volontaria, ma di una vera e propria “caccia all’uomo”, con metodi che ricordano quelli delle peggiori dittature.

Morire in pochi giorni o disertare

La realtà sul campo è spietata. La vita media di un soldato ucraino appena reclutato si misura in pochi giorni. Molti, consapevoli del destino che li attende, tentano di disertare non appena possibile. I dati parlano di un rapporto di 5 a 1 tra coloro che evitano la guerra e coloro che vi partecipano più o meno volontariamente. Un dato che fa crollare la narrazione ufficiale di un popolo unito nella resistenza militare.

Alcuni reportage dall’Ucraina confermano questa tendenza: c’è paura, rassegnazione e rabbia. Sempre più persone vedono la guerra non come una battaglia per la libertà, ma come una carneficina imposta dall’alto.

Le contraddizioni di Kiev e il silenzio dell’Occidente

Mentre il governo ucraino ha continuato per lungo tempo sulla necessità di combattere fino alla vittoria, i numeri dicono altro. Se gli ucraini credessero davvero in questa guerra, non ci sarebbero 800.000 uomini che evitano la leva e 200.000 disertori.

Eppure, l’Occidente continua a sostenere l’Ucraina con armi e aiuti, ignorando il crescente rifiuto della popolazione di combattere. Fino a quando questa contraddizione potrà reggere?

Una guerra sempre più impopolare

L’immagine di un popolo ucraino compatto nella lotta contro la Russia sembra sgretolarsi giorno dopo giorno. Le scene di reclutamento forzato, la fuga di massa degli uomini in età da leva e il numero crescente di disertori mostrano una realtà molto diversa da quella raccontata dai media ufficiali.

A ciò si aggiunge il fatto che l’abbassamento dell’età di reclutamento a 18 anni è talmente impopolare che non se ne parla più. Se questa misura venisse adottata vi sarebbe probabilmente una vera e propria rivolta sociale dei giovani ucraini che, pur potendosi arruolare già oggi, preferiscono non farlo. E sono la stragrande maggioranza.

Se la guerra perde il sostegno della sua stessa popolazione, quanto potrà ancora durare?

Alessandro Marescotti

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome