Nella 300esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “Trump. La rivincita. E ora dove va l’America?“, pubblicato da Mind Edizioni, insieme a Glauco Maggi (Giornalista), Lorenzo Castellani (Professore di Storia delle istituzioni politiche alla Luiss Guido Carli di Roma), Federico Punzi (Direttore editoriale di Atlantico) e Marta Dassù (Direttore editoriale di Aspenia).
La 300esima serata di Lodi Liberale è una serata da ricordare, per lo meno per il lavoro che l’associazione svolge in modo continuativo, per promuovere il pensiero liberale che viene spesso messo da parte. Il presidente di Lodi Liberale Lorenzo Maggi ha introdotto la serata presentando un libro che parla del neo eletto presidente Trump, scritto da un giornalista che vive negli Stati Uniti e che è un ospite noto dell’associazione, insieme a ospiti che sono attesi e noti per il pubblico di Lodi Liberale.
LA VITTORIA NETTA DI TRUMP
“Il libro di Glauco Maggi è stato scritto qualche mese fa, analizza in breve le cause della vittoria e della rivincita e rinascita di Donald Trump, seguendo aspetto che sono stati selezionati per presentare la vittoria del presidente, anche nel secondo mandato, che ha un enorme successo tra la gente. L’aspetto della lotta di Trump è importante.”
Gli strumenti economici di Trump sono tanti, contrario alle migrazioni, uso di strumenti economici come i dazi, lotta al nepotismo alla cancel culture e la posizione netta su Israele, sull’Ucraina. L’autore riporta con date e fatti puntuali la dinamica di Trump, con i diversi appoggi che ha avuto il presidente.
Da molti punti di vista Trump viene caricaturizzato perché i gruppi che lo sostengono non sono trendy, parliamo di comunità religiose antiabortiste e comunque nicchie di americani conservatori. Questo libro è interessante perché affronta anche i risultati economici della Trump Economics che sono sempre assolutamente positivi.
Trump è partito con una serie di proposte e di iniziative in politica estera, in politica fiscale, sulle tassazioni, l’occidente sta guardando attonito e spaventato, ma cosa sta accadendo?
“Su molti argomenti Trump raccoglie consenso a mani basse, su altri argomenti, no. Il suo essere partito a razzo viene compreso come una opposizione frontale, una serie di sparate che hanno però un loro fondamento. Tutte queste questioni andrebbero trattate con la consapevolezza che i democratici di Biden sono stati condannati.” Glauco Maggi ha spiegato che allora Trump fu sconfitto principalmente a causa della pandemia e del caso Floyd, ha dato ai democratici l’illusione che le politiche del bianco oppressore va denunciato, etc..
IL TAGLIO DEL NODO GORDIANO
La politica per le migrazioni illegali, di Trump, che sta facendo un’operazione di sicurezza americana, tirando in ballo Guantanamo, in realtà fa un’operazione di pulizia. Per quanto riguarda la questione della costa palestinese, Trump ha preso per sua un’iniziativa che ha radici nel back ground conservatore. Nell’inferno scoperto di Gaza, dove è stata smantellata la rete dei tunnel, non può esserci alcuna opera riparatrice. Ci sono territori invivibili, che vanno sanificati e non è irrazionale pensare che lì si debba togliere tutto quello che c’è e ricostruire in 10/15 anni. Lì non si può onestamente vivere e la terra di Hamas va bonificata e ripulita.
Maggi ha visto in Trump il lato liberale, in molti ambiti viene in mente la “Fuera” di Milei, le sue idee che sembrano essere demagogiche sono invece visioni reali, come accadde con Reagan all’epoca, che fece cascare l’impero del male.
LA GLOBALIZZAZIONE ALLA CINESE
Punzi ha messo in rilievo il problema del declino mentale di Biden, che si è visto in modo chiaro, mano a mano. Ciò avrebbe richiesto un passo indietro di Biden in carica, non un cambio di staffetta con la Harris, ma questo non è accaduto. Attualmente il Partito democratico americano si è radicalizzato. Una buona parte di elettorato si è ribellato all’ideologia Woke. >ha iniziato un tipo di economia protezionistico e caratterizzato dal balzello dei dazi.
Obiettivamente è grave che in Europa provengano critiche continue contro Trump, mentre il nemico economico da combattere in modo naturale è la Cina. L’Europa è in realtà altrettanto protezionistica. I dazi per Trump sono anche un’arma negoziale.
Castellani ha messo insieme una lista di considerazioni puntuali che spiegano come mai Trump abbia potuto arrivare in alto e avere un consenso seppur con proposte così particolari: l’elettorato MAGA, l’elettorato tradizionale, l’elettorato acceleratoria e futurista di Musk hanno fatto quel che la decadenza di Biden e Harris non hanno fatto.
“I primi giorni di Trump sono stati rivolti a precise fette di elettorato: l’argomento dei dazi con cui ha minacciato Europa, Messico, Canada, naturalmente è principalmente fondato sulla questione cinese; le aziende con i dazi alle stelle dovrebbero essere spinte ad aprire una sede in USA e delocalizzare. Il secondo argomento è quello geopolitico, che punta alla Groenlandia, una mira di leader del mondo. Dal punto di vista militare la politica estera USA è stata drammatica, le scelte militari estere degli ultimi anni drammatiche.
Il supporto di Musk è un importante argomento, per il fatto economico: libertà, riduzione delle spese, deregolamentazione, aumento della libertà, riduzione della burocrazia, ricomposizione del bilancio, riduzione del Green Deal, dei sussidi: Trump sta cercando di dare soddisfazione a queste tre componenti del suo elettorato. Porsi contro la demagogia di Trump è un argomento, ma distanziarsi dagli USA e mettersi come terza via in mezzo tra americani e cinesi, è pericoloso e deleterio. Le due cose non si escludono. Si può non approvare lo stile trumpiano, ma essere coscienti che siamo dalla stessa parte.
Dassu ha introdotto il suo intervento sottolineando come il Partito democratico in USA sia arrivato a consumare l’età del candidato, dando un’immagine di un partito che è alla fine della corsa; al contrario Trump è riuscito a fare un’impresa titanica.
“Mentre in America si consumavano i drammi della Cancel culture, della deriva Woke, della omologazione delle diversità, spicca il personaggio di Trump, il sintomo di come si è ridotta la stessa America. Vi sono argomenti militari ed economici che non possono trascendere: è nel nostro interesse mantenere un rapporto virtuale con gli USA.”
Il vero rivelatore del successo della politica economica di Trump sono le borse, il dollaro e il mercato. Tra Trump e Musk ci sono comunque delle regole, Trump rimane colui che porta le idee, ma Musk è l’uomo del futuro; la dinamica è importante da capire, i pesi e contrappesi funzioneranno, lo vedremo già nel 2026. Sarà comunque un’America che lotta con se stessa. lo stile dio governo, fondato sulle direttive presidenziali, con controspinte.
Durante la serata sono state affrontate molte problematiche che hanno messo in evidenza che nel Medioriente non è stata data alcuna importanza alla vita delle persone specialmente da parte dei sedicenti alleati della Palestina, che non hanno offerto ospitalità ai profughi, per primo l’Egitto. Infine la questione dei dazi, che sono davvero il risultato di un esito imprevedibile della globalizzazione. In molti momenti si è arrivati a comprendere che il cambio di direzione che il mondo ha intrapreso, dopo il Covid, dopo la crescita economica della Cina, dopo l’occupazione del Donbass, dopo la Guerra di Hamas, ora si stanno concretamente realizzando nelle politiche internazionali, in Africa, in America, in Medioriente, serve mettersi nell’ottica che il mondo è cambiato, nuovamente, per sempre e tutto è da fare da zero perché il vecchio mondo non esiste più e prima ce ne faremo una ragione, meglio sarà.
Martina Cecco