La guerra antisemita contro Israele e l’Occidente in un libro presentato a Lodi Liberale

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Nella 298esima serata di Lodi Liberale è stato presentato il libro “La guerra antisemita contro l’Occidente“, pubblicato da Giubilei Regnani, insieme a Fiamma Nirenstein (Giornalista), Andrée Ruth Shammah (Direttrice del Teatro Franco Parenti), Nicoletta Tiliacos (Giornalista) e Paolo Luca Bernardini (Professore di Storia moderna all’Università degli Studi dell’Insubria).

In questo importante giorno l’associazione ha pensato di invitare Fiamma Nirenstein, una giornalista che si occupa di antisemitismo e di cultura ebraica e internazionale da moltissimo tempo, importante il suo lavoro è per tenere in mente la difesa dei valori della libertà dell’occidente che viene attaccato – anche – attraverso l’antisemitismo.

Il presidente di Lodi Liberale ha riassunto in modo chiaro un concetto: la politica filopalestinese, che viene proposta anche nelle università italiane, basata sul concetto di empatia verso la popolazione civile palestinese, ha il problema di essere parte concreta di una narrazione di propaganda basata su una serie di falsi storici che le persone sostanzialmente ignorano.

“Il libro mette in luce come il mondo occidentale sia andato contro se stesso, nel momento in cui ha deciso di sostenere l’argomento contro Israele – ha detto il professor Bernardini – questo libro mette sotto accusa molte nazioni europee, mette sotto accusa la politica occidentale, nonché anche l’ONU. Questo libro spiega come Cipro, Malta, Israele siano la patria della libertà economica, ad esempio. Spiega come il sistema delle leggi e del mercato funzionano bene, la Rule of Law è molto positiva, nonostante una spesa di Stato altissima per difendersi dalle nazioni limitrofe, che lo isolano tutti, confinano con Israele, infatti, solo paesi che hanno problemi di stabilità politica, sono aggressivi.”

Questo libro spiega come mai attaccare Israele significa sostenere la causa antidemocratica, infatti Israele dovrebbe essere un modello. Diventa difficile capire come mai in occidente molti Campus siano occupati per la causa palestinese, quando sono i primi dei centri che sono finanziati da enti ebrei, diventa incredibile prendere atto della inconsistenza di una causa fondata sull’odio, alimentato dalla causa politica ideologica precisa, di partiti che si fondano sull’ignoranza della gente, che crede a quello che le viene detto, senza sapere come vanno le cose. La colpa di questo è lo scarso, talvolta nullo, impegno nel parlare di Israele. Del resto, chi mai ha parlato di Israele prima di prendere atto che la situazione è di una vita sempre sotto assedio?

L’intervento di Andrée Ruth Shammah è stato importante per dare un taglio attuale di consolidamento delle conoscenze sulle problematiche dell’oggi, in modo da far luce su quelli che sono oggi, i problemi, di Israele e di chi è fuori Israele ma cerca di parlarne con chiarezza.

Fiamma Nirenstein ha spiegato come mai sia chiaramente un riepilogo dell’Olocausto quel che è accaduto in ottobre, un anno e mezzo fa, si tratta di un capitolo importante della storia dell’Antisemitismo, che non può passare in sordina. In questo caso si è trattato di una vera e propria operazione politica.

Secondo quanto spiega la giornalista la reazione dell’Occidente a questi fatti è stata troppo limitata, si è troppo pensato a difendere la pace politica interna, allora il Never Again è fallito e insieme a lui è tornato ad essere un problema politico emergenziale quello dell’antisemitismo.

“Nei teatri, nelle Università e nei luoghi di cultura dove sono stati accantonati gli ebrei non è il caso di tornare a lavorare. Israele è rimasto solo a combattere contro Hamas.” Fiamma Nirenstein ha cercato di mettere in chiaro che, se Israele non interviene e non si difende nessuno lo farà per lui.

LA DEMONIZZAZIONE DELLO STATO DI ISRAELE

“L’odio religioso nei confronti della radice ebraica è un odio che diventa in realtà contro la libertà, siccome dall’ebraismo derivano i principi di legge, religiosa, culturale che portano in occidente lo stesso concetto di trattativa, di libertà, la guerra ideologica dell’islamismo è una guerra contro la libertà. C’è una forma di cecità, che diventa alla fine connivenza. L’antisemitismo si nasconde come un fiume carsico ma attualmente trova motivo di orgoglio, e questa è la cosa sconcertante – ha detto Nicoletta Tiliacos – che l’operazione anti ebraica è stata preparata e partorita nelle istituzioni occidentali.”

“Le diverse paure rispetto a Putin, rispetto all’Iran, rappresentano un impegno importante che non deve essere sottovalutato. Tutto però va riportato indietro tornando al periodo di Stalin, all’antisemitismo che nella storia della Rivoluzione russa non è per niente secondario. Nel frattempo di teorizza che lo sionismo sia parte dell’imperialismo americano, al che naturalmente negli anni ’60 in ONU Nikita Sergeevič Chruščëv un nome noto, forse è colui che in modo più efficace è riuscito a piegare in suo favore queste idee per spargerle in occidente attraverso le nostre stesse capillarità istituzionali.”

Il giornalista Stefano Magni è intervenuto per spiegare che l’antisemitismo dei nostri giorni è saldato fortemente alla sinistra radicale, ma che anche la Chiesa cattolica ha preso delle posizioni criticabili, portando avanti idee di vicinanza all’estrema sinistra. Secondo il giornalista sta pure tornando in voga un antisionismo nella destra, non nella destra nazionalista, ma nella destra filo-putiniana che porta con sé una certa stima per l’Iran. Fiamma ha risposto che esiste un nesso che fa emergere l’indecenza dell’antisemitismo, che è quello Woke per cui a un certo momento la questione oppressi e oppressori sono diventati una questione da prendere a blocchi.

TUTTA LA NARRAZIONE E’ DISTORTA

“Le notizie si danno con una moda, cioè ogni notizia deve essere data con un taglio antisemita, questo è stato il cambiamento maggiore di questo secolo” ha detto Fiamma Nirenstein. Le posizioni antisemite sono ormai diventate un problema, che riguarda prima di tutto gli ebrei stessi che aggrediscono Israele, questo è molto preoccupante e doloroso.

“La società israeliana è stata incredibilmente devastata, non bisogna consentire che i crimini vengano definiti cultura.” Fiamma ha raccontato di come in Israele si sia creato un contesto che poteva essere di pace tra popoli, quando poi dal giorno dell’attacco di Hamas le amicizie si sono rotte e sono diventate paura e terrore di morte.

Martina Cecco

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